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«E' uno strano dolore (...) Morire di nostalgia per qualcosa che non vivrai mai. .»
segnalata da MARINES lunedì 13 dicembre 2010
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Castelli di rabbia mi devasta.
E' il ritratto sublime e atroce della vita, della disillusione, del sogno, del risveglio.
E' il ritratto dell'ideale, un'ideale imperfetto, è il ritratto del paese perfetto, della vita sperata,
del progetto riuscito, che di colpo, con un soffio, si spegne.
E' il ritratto della mia vita. ed è speciale
segnalata da MARINES lunedì 13 dicembre 2010
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Andavo di fantasia, e di ricordi,
è quello che ti rimane da fare, alle volte,
per salvarti, non c’è più nient’altro.
Un trucco da poveri, ma funziona sempre.
segnalata da MARINES lunedì 13 dicembre 2010
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OCEANO MARE
Non è che la vita vada come tu te la immagini.
Fa la sua strada. E tu la tua.
Io non è che volevo essere felice, questo no.
Volevo... salvarmi, ecco: salvarmi.
Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare:
dalla parte dei desideri.
Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente:
il dovere, l'onestà, essere buoni, essere giusti.
No. Sono i desideri che salvano.
Sono l'unica cosa vera. Tu stai con loro, e ti salverai.
Però troppo tardi l'ho capito.
Se le dai tempo,
alla vita,
lei si rigira in un modo strano, inesorabile:
e tu ti accorgi
che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza farti del male.
E' lì che salta tutto,
non c'è verso di scappare,
più ti agiti più si ingarbuglia la rete,
più ti ribelli più ti ferisci.
Non se ne esce.
Quando era troppo tardi, io ho iniziato a desiderare.
Con tutta la forza che avevo.
Mi sono fatto tanto di quel male che tu non puoi nemmeno immaginare.
segnalata da MARINES lunedì 13 dicembre 2010
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C'erano cose che uno qualunque avrebbe tranquillamente guardato,
magari ne sarebbe stato anche un po' colpito,
magari si fermava anche un attimo,
ma poi era in fondo una cosa come le altre,
ordinatamente in fila come le altre.
Ma per lui quelle stesse cose erano prodigi,
esplodevano come incantesimi,
diventavano visioni.
Poteva essere la partenza di una corsa di cavalli,
ma poteva anche essere semplicemente
un improvviso colpo di vento,
la risata sul volto di qualcuno,
il bordo d'oro di un piatto,
o un niente...
La vita faceva una mossa:
e la meraviglia si impadroniva di lui.
segnalata da MARINES lunedì 13 dicembre 2010
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