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Diario di Ulllallah: marzo 2008

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{ lunedì 24 marzo 2008 }

notti senza fine nè inizio

Esistono notti senza fine nè inizio in cui le stelle non ci sono e il peso del cielo grava sulle spalle.
è in quei momenti che penso ai suoi occhi lucidi nel buio.
Ho imparato che cercarlo ovunque corrisponde al non trovarlo mai così ora mi limito a cercarlo nei ricordi che sovrastano i pensieri,in quell' angolo di luce che ognuno ha nel cuore.
Ecco, quel posto ora gli appartiene.
Mi immergo nel tentativo di parlare di lui, inseguendo senza fiato il suo ricordo e aspettando che d' improvviso tra le mille cose senza importanza si faccia spazio il suo volto.
Sospendo la scrittura e lo rivedo, prende forma nei contorni di questo silenzio esasperato dall' addio senza ritorno.
Mi sforzo di trattenere il ricordo del suo sorriso per riuscireaù a sorridere anch io.
Ho accettato la sua morte e così facendo riesco a scrivere,a raccontare di lui senza avvertire il respiro a poco a poco più affannoso,senza percepire le lacrime far capolino.
Ma c'è un istante.
Non so precisamente quando duri.
Un istante in cui questa mia forza,questo mio coraggio nel perdonare il destino cadono miseramente,in maniera goffa, lasciandomi faccia a faccia col vuolto che lui ha lasciato.
I vuoto di un pomeriggio d' Estate senza la sua risata,il vuoto di un cuore che lo reclama.
Ma rimane solo un eco nascosto da nuovo rumori, da nuove voci che non gli assomigliano.
Il ricordo rapisce,il vuoto rimane.
E mentre metto in fila queste semplici righe che non gli rendono giustizia e non gliene renderanno perchè non riuscirò mai a descrivere nemmeno una delle sue espressioni,penso al suo sguardo nel lontano ieri.Ai suoi occhi in cui non nasce il domani.
E darei qualsiasi cosa pur di stringerlo un ultima volta.
Avrei un desiderio:vorrei che i momenti più speciali,più belli dell amicizia con lui fossero montati in una sorta di videoclip.
Tra tutti i fotogrammi, troverei quello in cui il suo sorriso è più chiaro,più disteso e bloccherei l'immagine.
Così, ogni qualvolta che la guarderei sentirei l arcobaleno entrarmi dentro, i colori esplodere in scintille,girandole impazzite dalle mille sfumature.
E non ci sarebbe il buio, non esisterebbe la notte.

Ulllallah - 15:21 - 3 commenti - commentainizio

{ mercoledì 19 marzo 2008 }

un po' delle mie citazioni preferite.

<<-La vita ti riserba tutto,Dorian.Non vi è nulla che tu con la tua meravigliosa bellezza non possa raggiungere.>>
<<-Ma supponi Enrico ch'io divenga brutto,vecchio rugoso.E allora?>>
<<-Ah,allora -disse Lord Enrico alzandosi per andare- allora dovrai combattere per vincere. Adesso la vittoria ti si offre.>>
-Oscar Wilde - Il ritratto di Dorian Gray

"Prima di te,la mia vita era una notte senza luna.
Molto buia ma con qualche stella:punti di luce di razionalità.
Poi,hai attraversato il mio cielo come una meteora. All'improvviso tutto ha preso fuoco,c'era luce,c'era bellezza.
Quando sei sparita la meteora è scomparsa dietro l'orizzonte e il buio è tornato.
Non era cambiato nulla ma i miei occhi erano rimasti accecati. Non vedevo più le stelle. Niente aveva più senso"
-S.Meyer- Twilight

"Se è tardi a trovarmi insisti,se non ci sono in un posto cerca in un altro perchè io sono ferma,da qualche parte ad aspettare te"
-Walt Whitman-

"Tanto io sono tra le donne strane. Gli uomini con cui sono stata si ricorderanno di me perchè ero una tipa strana,una che li ha fatti godere come nessun altra,soffrire come nessun altra. tanta vita,tanta passione,tanto amore,tanto piacere,tanto dolore.
Unica. Come un incanto,un sogno. O come un icubo."

"Sembri fatta di niente eppure ciò che parla di te transiziona per sempre".

"Quando le stelle mi regalarono il fuoco,non capii che era il fuoco delle stelle e non il mio.
Brucia queste pagine,amore. Stendi le mani e scaldati"

"Principe,ormai tutto è perduto.Tutto è travolto dal vento.
-Principessa,non c'è nella sua vita qualcosa per cui valga la pena perdere tutto?"

Ulllallah - 15:39 - 2 commenti - commentainizio

{ lunedì 10 marzo 2008 }

un altra paginetta

Un' altra paginetta, oggi.
Ho voglia di scrivere,sotto questo cielo che non sembra lasciar spazio al sole.
Ho voglia di scrivere, mentre le lancette impazzano e devo ancora finire tutta la contabilità. :)
Ho voglia di scrivere perchè nonostante fuori piova e faccia freddo,il sole lo porto dentro.
Mi viene in mente una canzone di parecchi anni fa,uno di quei motivetti che nessuno ascolta più e che riesumi dalla memoria per caso, giusto per ricordarti di non dimenticarlo.
Non ne conosco nemmeno le parole esatte,cerco di canticchiarle nella testa ma risultano storpiate..ci deve essere qualcosa di sbagliato.
è così anche per le situazioni,per dei visi.
Non ci pensi per mesi,anni ma improvvisamente un qualcosa li richiama,li riporta indietro e tornano a galla.
Adoro quando senza che me lo aspetti,qualche ricordo dimenticato riemerge dalla nebbia, torando ad essere nitido per qualche indelebile frazione di secondo.
...Mia nonna che mi rincorreva per la casa giocando a nascondino, mio nonno che mi faceva trovare sempre il giocattolo che desideravo.
Che ci avrà capito poi...me lo immagino,per mezz'ore intere, con gli occhi sgranati a scrutare gli scaffali alla ricerca del modello esatto che mi piaceva. Lì, a perdere tempo leggendo i vari tipi di bambole,lì a perder tempo mentre qualche commessa impacchettava il regalo.
Ci vuole pazienza quando si vuole bene...ce ne vuole anche nelle piccole cose.
Ci vuole memoria.
Esatto,memoria. Perchè da quante cose ti ricordi dell'altro si capisce il grado di interesse nei suoi confronti.
Pur di essere carino con qualcuno,pur di fargli piacere memorizzi perfino quanti cucchiaini di zucchero voglia nel caffè,memorizzi i suoi gusti,ciò che lo fa sorridere,i luoghi che ama,quelli che preferisce evitare.
E cerchi di tenere tutto a mente.

Quando ero piccola e vivevo con mia nonna, non riuscivo a dormire senza un suo maglione rosa con i bottoncini pallidi.
Mi ero completamente scordata della sua esistenza,quando l'altro giorno lei mi ha detto: << Chicca,lo sai,oggi mi è capitato tra le mani quel golfino...>>
Le ho chiesto di portarmelo...Non si sa mai,una sera potrei non riuscire ad addormentarmi e averne bisogno...

Ulllallah - 15:46 - 0 commenti - commentainizio

{ domenica 2 marzo 2008 }

uno degli ultimi passaggio del mio libro,finito di correggere oggi.

Oh si, ti ascolto.
Ti ascolto per le brioches calde in una Berlino troppo fredda, per il sole di Sharm, per i tuoi arrivi improvvisi nella mia Milano paralizzata dal lutto, per le sigarette abbandonate al vento,per i risvegli al tuo fianco , per le lettere sigillate con rossa ceralacca,per il sogno che mi hai regalato.
Ti ascolto per avermi portato a vivere quando mi limitavo ad esistere, per aver ridato ai miei occhi luce,ai miei polmoni aria, ai miei giorni vita.
Ti ascolto per avermi risvegliato dal torpore, dall' apatia che immobliizzava il mio cuore, per aver imparato a decifrare il mio linguaggio,le mie espressioni facciali,i miei sorrisi,le mie lacrime.
Ti ascolto perchè quando le foglie sono secche non è necessario strapparle: cadono da sole.
E questa è stata la nostra fine Rapha: noi siamo caduti a terra,sprofondando nell' abisso della menzogna,nel vortice della bugia,nel tunnel infinito del tradimento.
Sono una foglia secca,morta e tu mi hai calpestato,Rapha.
Mi sono sgretolata in mille pezzi.
Che ne resta ora? Ho perso te, la mia linfa vitale,il mio ossigeno,la mia clorofilla.
Nulla è rimasto di quanto avevo, solo nuove cicatrici e carne straziata. Solo un suolo arido che mi ha accolta e che non può più nutrirmi.
Dicono che mentre si lascia questa Terra, alla velocità della luce ripercorriamo con la mente i nostri giorni,le esperienza,le gioie,i dolori.
Probabilemente sto morendo Rapha perchè d'improvviso rivedo la mia vita come un film a colori.
Ritrovo Stefano, le nostre abitudini,il modo in cui riempiva le giornate e l'assenza con cui le ha straziate, i nostri baci rubati sotto lo sguardo impietoso del destino in agguato,i suoi occhi azzurro cielo,i nostri viaggi.
Ed è proprio in uno di quei viaggi che ho incontrato per la prima volta te, Rapha. Ancora non conoscevo la morte,ancora ignoravo cosa fosse il pianto.
Ridevo tra te e Stefano,ingoiando parole e pillole di felicità.
Quando questa gioia mi è stata strappata,prendendo le sembianze di una lapide in marmo bianco,ho iniziato a ripercorrere i luoghi vissuti e visitati con Stefano,con la misera illusione che più un aereo mi avrebbe portata in alto e più sarei stata vicina al suo cielo.
Nella magia nostalgica di Sharm,inseguivo il suo ricordo ma ho rincotrato te. E nulla è stato più lo stesso, Rapha.
Hai succhiato il veleno che avevo in corpo allontanandolo da me e salvandomi dal mio martirio.
Ma ora,quel veleno scorre nuovamente a fiumi nelle mie vene:mi toglie il respiro,il fiato,destabilizza i sensi.
Hai un altro siero con cui guarirmi?
Non basterà una semplice carezza per portarmi via da quest' Inverno calato nel cuore.
Hai un antidoto?
Ti ascolto Rapha.
Ho già urlato e gridato abbastanza,ho preso a calci la tua donna,ho fatto cadere sul divano bianco la cenere delle mie sigarette. Quante ne avrò fumate? 2, 10, 30?
Constatando la mia angoscia,sicuramente non abbastanza.
Ora sono lucida,razionale,pronta a ricevere ogni tua parola.
Ciascuna mi colpirà in viso come fosse uno schiaffo ma non ho più paura di nulla.
Tramortiscimi con i tuoi "non volevo", riparati dietro a scuse che reputerò ignobili,offendi la mia intelligenza con sonori "mi dispiace".
Sonori come la risata di Asia,sonori come la ninna nanna che mi cantavi e che ora destinerai al bambino che le cresce in grembo,a paripasso con la mia impotenza.
è ancora presto per le congratulazioni Rapha quindi perdonami se mi risulta impossibile unirvi alla vostra gioia.
Ciò che voglio unicamente capire adesso è cosa ti ha portato ad essere il mostro che ai miei occhi appari.
Desidero vederti arrampicare su specchi scivolosi e arrenderti nel bel mezzo di un labirinto di parole senza uscita.
La mia valigia giace a terra,carica di speranze e vestiti che al tuo fianco avrei indossato e infine gettato alla rinfusa,ai piedi del letto o nella tua cucina bramosa di passione.
Io ero tua Rapha e tu eri mio.
Questi erano gli accordi, questo era quanto avevamo stipulato nel nostro patto di pace.
Ma ora hai violato le norme e ti dichiaro apertamente guerra.
Devi pagare con lacrime e sudore, figlio di putt.ana.
C'è forse qualcosa che ti ho fatto mancare Rapha?
Esiste anche una sola parte di me che non ti ho donato o di cui ti ho privato?
Cerco velocemente risposta diversa dal mio "no" ma non ne trovo.Nemmeno una.
Tu hai avuto tutto e tutto avrei continuato ad offrirti sena parsimonia,senza paura di regalarti il mio intero essere.
Ed è inutile che tu ora tremi come un bambino influenzato,è di cattivo guasto perdere il conto delle lacrime che ti rigano il viso ancora maledettamente abbronzato.
Per ognuna di esse devo combattere contro la confusa indecisione tra l' abbracciarti e il prenderti a calci.
Dì una parola Rapha.
Non ancorarti in un mutismo vigliacco e codardo,ammetti le tue ignobili colpe.
Sbandierale. Confessa l'incoffessabile.
Ti ascolto. Ti ascolto,uomo che ha riaperto le mie cicatrici.
Era questo il tuo piano, dì ? Curarle per infine esserne tu la nuova causa?
E non mi spiego perchè dopo tutto questo,non riesco a calcolare quanto avrei dato perchè tu avessi continuato a cullarmi ancora un po' tra le tue braccia sporche di bugie.
Nei giorni d'oro,quelli non ancora toccati dall'ombra,qualcuno avrebbe dovuto svelarmi che l'amore è al di sopra si tutto e che noi,gente mortale,possiamo unicamente possederlo senza controllarlo.
Sappiamo quando in noi nasce ma ci è impossibile prevedere quando ci lascerà.
Ed è proprio all' amore che ora mi appellavo: ti prego vattene.
Abbandonami,escimi dal cuore,lasciami perchè sono stremata ed ho bisogno di dormire.

Ulllallah - 17:06 - 4 commenti - commentainizio

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