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{ giovedì 25 settembre 2008 }

un libro semplice 5?

Dammi un bacino
(Ogni riferimento, citazione, più o meno palese a film, pubblicità, etc. è pienamente voluto e liberatorio)

Al bordo di un bosco, dormiva serena una Principessa che aspettava il consueto bacio per risvegliarsi da un lungo sonno. Un corvo si appollaiò su un ramo di un albero lì vicino e cominciò a fissarla. Lo sguardo dell'uccello sembrava di compassione, suggeriva: "poveretta". Continuò a fissarla per ore, finché lei aprì un occhietto e disse: "Che c'è! E Lasciami (dormire) in pace".
"Vi siete viste come siete conciate? -imbeccò il corvo- dormite incuranti della vostra bellezza e del luogo dove dormite."
Fece una pausa e che effetto provocò! Stava per ricominciare a sentenziare ma smise subito dopo i primi due o tre suoni e scosse la testa.
La principessa si rimise a dormire.
Il corvo scosse la testa.
Passò di lì un Principe che la baciò e vissero feli...
Era giusto un sogno: quello di un'addormentata e nemmeno bella: brutta come un tocco... ma pur sempre Principessa.
Il principe passò, la vide e fece finta di nulla.
"Zitto, zitto. Se ci sente siamo rovinati".
L'asino, fedele destriero, scosse la testa. Il corvo, fedele osservatore, scosse la testa.
Il Principe, di nessun colore, era unico nel suo genere: qualcuno ha mai visto un Principe del genere? Bene, in questo bosco c'è, eccolo, lo potete vedere: è un Principe mal vestito, un po' sporco, poco scintillante e... com’era? Ah, tanto meno adatto per regnare, questo principe!
Allungando il passo e trascinando l'asino -non si sarebbe mai sognato di portare il Principe sul dorso- si voltava per vedere se la Principessa desse segni di coscienza; presto arrivò abbastanza lontano da non preoccuparsene.

Quando il Principe fu lontano, tirando un sospiro di sollievo, la Principessa, lì al margine, si svegliò sul serio. Il corvo faceva finta di niente e lei si sgranchì. Arrivò al ruscello per bagnarsi la faccia e miracolo! Divise le acque... no, non proprio. Il ruscello si ritrasse perché non avrebbe potuto sopportare oltre il riflesso della Principessa Azzurra. La principessa si schiarì l'ugola, si guardò a destra e a sinistra: nessuno aveva assistito alla gran bella figura e visto che la faccia era ancora salva –che coraggio-, saltellando leggiadra, si avviò nel bosco.
Il corvo scosse la testa.
La Principessa si ritrovò nella parte più buia del bosco. Era notte e non vedeva un’ acca. Lei non vedeva e quella era muta: non poteva nemmeno chiamarla e dal momento che era impossibile procedere innanzi, decise di fare un bel sonnellino...
Sul far dell'alba un asinello passò davanti alla Dormiente. L'asino la riconobbe e, non era un asino “pinco pallino”, corse dal Principe e lo trascinò in quel punto del bosco. Arrivarono che Lei si stava svegliando, era ancora intontita dal sonno... il Principe cominciò bisticciare. A bisticciare con l'asino? Certo che no e per ben due motivi: non discuteva mai con l'asino perché avrebbe perso ogni volta e perché bisticciava con il suo gemello, siamese.
Ta-taaah! È proprio vero, è Lui, il famoso Principe Siamese.
Cominciò dunque a bisticciare col suo gemello: "no tu io, oh no, io no, tu no, si..."
L'asino, saggio riconosciuto in tutto il Regno, calmò il Principe con due paroline all'orecchio. La principessa aveva sul viso stampato un sorriso compiaciuto: "Ci siamo! –pensava- finalmente avrò il bacino tanto desiderato.”
L'asino si scusò con la Principessa e portò via il Principe Siamese.
"Dove stiamo andando" -domandò il principe
"Andiamo dal mago dei maghi “Saggio SaggioRon", lui saprà come consigliarti sul da fare”.
"Ma non si chiamava saggio Saggiorum?!"
"Sì, certo. Ha avuto dei riconoscimenti internazionali”
“E allora?” disse il Principe.
“Noi –riprese l’asino, stufo di fare il saccente- siamo gli unici a dire Rum anziché Ron. E’continuamente in videoconferenza con mezzo mondo e... ma avete presente quei piccoli aggeggi che fanno vedere te stesso a qualcun altro da un’altra parte e viceversa… vabbè, lasciate perdere. Deve pur darsi una certa importanza e quindi…"
La Principessa continuò a vagare per tutta la giornata, cercando una soluzione al proprio problema: doveva assolutamente trovare qualcuno che la baciasse, ma non a lungo, gliene bastava uno, uno solo, un solo bacino. Senza sapere come, si trovò davanti ad un castello meraviglioso, non aveva mai visto tanta bellezza. Si avvicinò con passo indeciso, aveva paura di rovinare la quiete del castello protetta da un'enorme nuvola di fiori. La Principessa Azzurra ebbe il buon proposito di non disturbare, ma, essendo molto sbadata, dimenticò di questo e colse un fiore.
Le risultò fatale, o forse una manna dal cielo, anzi dal castello: cadde addormentata dopo essere sbandata un po' di qui e un po' di là, aver battuto la testa su un ramo bassissimo e inciampato su una radice.
…ed ella giacea addormentata innanzi alla grande fortuna, non sapea del suo destino, non volea il suo passato, dormiva…
Il Principe si rassegnarono al proprio destino, daltronde, come disse Federico, "il destino è quel che è (non c’è scampo più per me)", e intrapresero la scalata, col Destriero, verso la Dimora di Saggioron.
"Come Saggioron, o fido, lo conosciamo con il nome di Saggiorum, ti sarai sbagliato!" dissero il Principe.
L'asino, con un tono di superiorità si rivolse al Regale: "Troppo impegno nel baciare le bisognose e si finisce per trascurare gli eventi mondani. Una volta veniva chiamato Saggiorum ma quando ebbe la dis...grazia di vincere il Play Mobil... taratan tarata... e così, per tali riconoscenze internazionali, elevò il suo nome all'Albo Sacro degli Eterni… ma te l'ho detto pochi minuti fa!"
L'asino cominciò a prendere in seria considerazione la possibilità di dimettersi. Tra se e se pensò: "Questa è l'ultima missione, questo è l'ultimo bacio". Farfugliò e decise.
Raccontando raccontando… arrivarono innanzi, con lingua "pendula", innanzi alla Dimora.
"C'è nessuno?!" stridette l'asino con il poco fiato rimasto.
"Chi è che rompe a quest'ora durante i miei affari, non sapete che potrebbe penare la morte per aver disturbato uno degli Eterni? ... ah! –calando di tono- siete voi"
Gli intervenuti erano scioccati da quel grande fare di Saggioron. Era in mutandoni e cercava di nascondere un... eccolo, un numero di Dylan Dog.
"Questo state facendo Vostra Sciaguratezza, un fumetto...". Era solo il pensiero del Destriero che invece disse: "Siamo qui, o Venerabile, per una questione di delicata importanza".
"Prego, Bestia, dite, siamo in ascolto, forza, forza!"
"Il Principe, come sapete, hanno compiti ben precisi nella comunità, ma ora si trovano davanti a un caso di bruttezza inaudita"
"Ah, -interruppe Saggioron- parlate sicuramente di Azzurra, la Principessa. Ne sono al corrente. Tutti ne sono al corrente. Non si possono tirare indietro, è il loro Ufficio, semplice, limpido cristallino: alcune volte va bene e altre... beh, peggio di così... Comunque, come può il nostro sacro tempo esservi utile?"
"Ebbene, siamo qui per poter capire chi dovrà baciare la… -ebbe un attimo di ribrezzo- Principessa"
Saggioron si lanciò in un tono ancora più elevato e maestoso: "Il potere concessomi dagli Dei appagherà di giustizia i vostri miseri compiti. –breve pausa- Che c'è, siete ancora lì? Raccoglietevi, preparatevi a ricevere i benefici del Cielo. –si girò di colpo- Arrivo subito.”
I beneficiari, perplessi, si raccolsero anche se non sapevano come.
Con un occhio, uno solo, accompagnarono Saggioron fino alla porta, il corridoio, il bagno, "il bagno?!"...
Saggioron tornò severissimo, visibilmente più rilassato e "siete pronti?!"
Cominciò

"Whisky Ragnetto che sale la montagna la pioggia lo bagna
e Whisky scende giù!
Il sole è arrivato e Whisky s’è asciugato
e sale la montagna va s

tetikali - 19:32

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Sono presenti 1 commenti.

nessunoPulcinaRosa giovedì 25 settembre 2008 20:591/1
ma perchè lasci i racconti a metà??

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