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Divagazioni su donne scrittrici.

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nessunoDiegoRossi lunedì 21 agosto 2006 10:381/9
Vorrei parlare un poco delle donne scrittici.
Questi animali oscuri, queste vampiresse di parole, fotomodelle o pantecane tirate a lucido nelle presentazioni TV.
Butto giu' dalla torre la Santacroce, subito, senza paragatute e che sbatta su una pietra puntuta piu' o meno con le gambe aperte (come scrive i suoi romanzi).
Per me le riconosci le donne quando scrivono. Che ne pensate?
Hanno un modo tutto loro, una melodia verbale
femminile... femminili nella scrittura, nei dialoghi nell'approccio.
Odio la Allende. Mi stride, s'atteggia, è così brava che se la tira. Ti spara un capitolo divino e irripetibile in "La casa degli spiriti" e poi... indugia, a rimorchio fino all'ultima impennata, concessa di grazia.
Ricuce la storia, sprofetizza, meglio che si dedichi alle favole.
La Fallaci? No comment. (Mi sento un poco Shining con l'ascia che sussurra: - Wendy...).
Iniziamo il giro positivo va':
Ho incrociato, tempo addietro, guardando attraverso la
scatola grigia sopra il mio divano, il sorriso di Amélie Nethomb.
Rossetto inclemente su labbra francesi.
Non ho ancora letto nulla dei 57 libri scritti da lei (pubblicati solo una decina). Pero' mi ha folgorato il caratteristico "mal-être female".
Una scrittrice vera la riconosci da come si muove, dal bagliore negli occhi, dalla acutezza nelle risposte, dalla suggestione che provoca la sua stessa presenza.
Piazza un "Ops" catartico quando ha davanti un
giornalista che vorrebbe metterla in imbarazzo. Noblesse!
Le scrittrici hanno il loro mondo fantastico, sognano,
danno pure l'impressione di guardarti, ma in realtà ammiccano ad un'altra dimensione. Cosi' Amélie. Da restarci secco.
Perchè voglio parlare tanto di lei?
Perchè e' nata in giappone, ha vissuto in cina, ha studiato
a New York e ora vive in Francia. Perche' si definisce
una scrittrice preistorica (ignora internet quasi del tutto, non guarda televisione, anzi la propria televisione ha deciso di implodere,
cosi' da un giorno all'altro, e lei ha accettato questa sua decisione), perché scrive dalle 4 alle 8 del mattino, ogni giorno. Perché sfoggia aristocratici cappelli da CowGirl, perché scova titoli ai suoi romanzi di grande potere. La fluidità e' il suo potere, da qui parte la propria
magia di scrivere. Ha sofferto di anoressia, il suo ultimo libro e' una critica ai Reality Show (Acido Solforico).
Da Anticrista:
"Avevo sedici anni. Non possedevo nulla, né beni materiali, né conforto spirituale. Non avevo amici, non avevo amori, non avevo vissuto ancora niente. Non avevo idee, non ero neanche sicura d'avere un' anima.
Tutto quello che avevo era il mio corpo..."
Scrivo di lei per un altro motivo. Un grande difetto che mi appartiene è la densità, un certo gusto per la complicazione. Dico difetto perché sicuramente la vorace narrativa dei tempi nostri si addice a uno stile vibrante, secco. Qualcuno mi porta esempi di scrittrici orientali, francesi, tipo la "giocatrice di Go".
(Shan so). Ebbene, vorrei ribattere alla sua Anti-Narrativa con Amélie, oltre che con la Serrano e la Mazzantini, che a mio giudizio sono le migliori scrittrici "donna" che conosco.
Concedetemi un colpo di coda, JK.Roowling? La Potter-Industria, che vende mattoni da 22.50 euro. (Il libro di un nobel costa 6.50 euro).
Insomma, forse scrivere è davvero donna...

winnie the pooh > tiggerstellina stellina stellina stellina stellina CrixyCnStyle lunedì 21 agosto 2006 11:022/9
Nn ho letto molto della Fallaci però lettere a un bambino mai nato a me è piacuto tantissimo m ha emozionato e cmq mi ha fatto riflettere e ogni scrittrice se riesce far riflettere vuol dire che il messaggio che volevano trasmettere è arrivato!!!!

Cmq anche io vorrei diventare scrittrice e hai ragione quando dici che sn sognatrici perchè è verissimo io mi rifugio in un mondo tutto mio che veramente mi sn creata su misura per me cmq nn so se conosci Barbara Taylor Bradford cmq il libro Gli imprevisti del cuore è semplicemente fantastico sottolinea il valore dell'amicizia cn una dolcezza e una sensibilità che nn conoscevo un amicizia piena di segreti e che dura anche se di mezzo c'è la distanza e parla di 2 donne che hanno sofferto ma sn andate avanti nonostante tutto...se nn l'hai ancora letto te lo consiglio vivamente!!Hai ragione SCRIVERE é PROPRIO DONNA!!!!!!!
charlie brown > violet 2stellina stellina stellina stellina stellina nau_ lunedì 21 agosto 2006 13:423/9
oh miseriaccia!!! mi sono appena resa conto di aver gettato all'aria 20 anni di femminismo sfrenato. dannazione, come ho fatto a non rendermi conto che i miei scrittori preferiti sono tutti uomini?! (d'accordo,"tutti" la fa sembrare più grossa di quello che è, in realtà ne ho solamente due).

ma prima di correre ai ripari e comprare un camion di libri di autrici femmine mi fermo un secondo e penso se davvero abbia così importanza il sesso dell'autore... e pensandoci ancora un attimo mi rendo conto che non sono convinta che lo scrivere abbia un sesso.
magari è asessuato, un pò come gli angeli.

non sempre riesci a capire se un libro è in gonnella o in pantaloni. finisci un romantico mattone carico di fiori rosa e bollicine a forma di cuore e leggendo i ringraziamenti ti rendi conto che lo scrittore è uomo soltanto perchè scrive "grazie a mia moglie e a mia suocera, le mie lettrici preferite".
allo stesso modo capita di restare col naso dentro un thriller pieno di sangue e scene raccapriccianti, violenza, battute da bar al limite della pornografia e scoprire che l'autrice ha da poco avuto il suo terzo figlio e ama andare in bicicletta e cucinare biscotti (d'accodo, l'esempio è un pò esasperato, diciamocelo che molti autori di thriller hanno le loro piccole e inquietanti abitudini, tipo scrivere solo di notte, o ...).

beh, che fare? cominciare a leggere i nomi degli autori tanto per cominciare (questa è un ottimo suggerimento per me medesima)
e per secondo magari si può tentare di non immaginare la trama di un libro partendo dal fatto che lo scrittore si chiami Jo, Mo, Alvin, Jeffery, Giorgio oppure Carol, Carla, Jean, Ingrid, Fiona, Mary,...

io credo che ognuno abbia il suo stile, e questo non ha niente a che fare con il sesso dello scrittore...
per quanto riguarda la fantasia... oh, quello è un dono! e come tutti i doni c'è chi ce l'ha e chi non ce l'ha.
senza alcuna distinzione di sesso, razza, età, religione,...

ed è un dono anche il riuscire a fare di 21 lettere e qualche segno di punteggiatura, un capolavoro, un qualcosa in grado di incollare chi legge alle pagine fino al finale.
se il lettore rimane sveglio fino alle una o due di notte per finire un libro e nemmeno se ne rende conto... beh, allora lo scrittore ha fatto un gran bel lavoro!

"voglio che la scittura mostri come sono complicate le cose e sorprendenti. voglio emozionare i lettori, ma senza trucchi. voglio che pensino, sì quella è vità. perchè è la reazione che ho io di fronte alla scrittura che ammiro di più. una sorta di meraviglioso sbalordimento"
A. Munro (sì, l'ho fatto di proposito. non ho messo il nome di battesimo per non svelare se è uomo o donna)

nau

(p.s.) uno dei libri che più mi è piaciuto di più è stato Birdman di tale Mo Hayder... una scrittrice favolosa dal nome mascolino..... attenzione quindi: anche i nomi possono ingannare!
nessunoDiegoRossi lunedì 21 agosto 2006 14:484/9
Ciao, visto che siete entrambe donne (ragazze)...
magari vi interessa:

http://www.palestradellascrittura.it/scriveredonna.htm

non ho niente a che fare con questa pagina web, ma ho trovato una certa sintonia con le mie lugubrazioni.
avatar 48Liz domenica 17 settembre 2006 20:155/9
La tua critica alla Allende mi sembra davvero esagerata! E' ovvio che possa nn piacerti, ma sentenziare addirittura che sarebbe meglio scrivesse favole è eccessivo! A me al contrario piace moltissimo il suo modo di narrare, molto empatico probabilmente perchè la granparte delle storie che racconta le ha vissute direttamente o indirettamente, e mi piace anche la sua ironia, il suo sarcasmo e l'amarezza che ne consegue. Insomma è una scrittrice che sa davvero farmi emozionare!
nessunoDiegoRossi venerdì 29 settembre 2006 09:576/9
Grazie Liz, scusa se rispondo solo ora. Se non fosse come hai detto nu non credo che la Allende avrebbe avuto tanto successo. Forse ho esagerato, ma è questa l'impressione che mi comunica leggerla.
600avatars45x45 > 331Scilla giovedì 5 ottobre 2006 11:327/9
non passavo da qui da molto tempo però mi sono divertita a leggere il tuo intervento.
Scrivere è donna dici....!?
Forse in un mondo dove l'uomo sta lottando per non fare la calzetta e la donna si prostra alla ceretta per non farsi crescere i baffi, credche tutti hanno bisogno di trovare l'isola che non c'è da qualche parte.
Mi trovi completamente d'accordo con i tuoi gusti Amélie la conosco un pò meno delle altre che hai citato però il suo sguardo che scava dentro per tirar fuori quello c'è o non c'è con tal semplicità non poteva lasciarmi indifferente
"Il primo giorno la vidi sorridere. Subito desiderai conoscerla.
Sapevo bene che non sarebbe accaduto. Di fare un passo verso di lei, no, non ne ero capace. Aspettavo sempre che fossero gli altri ad avvicinarsi a me, ma nessuno lo faceva mai.
Era questo, l’università: credere che ti saresti aperta sull’universo e non incontrare nessuno."

Questo è il primo senso di AntiCrhista.

Ma non dimenticare Umberto Eco, semplicemente non si può.
E lui è un uomo così come altri che colorano i pensieri di inchiostro. (sì, sono una donna e da quest'ultima frase temo si veda *___^)
Non ha sesso chi scrive solo essenza. Maschile o Femminile chi se ne importa, basta che si metta a tacere Dan Brown!!!

Ma secondo te l'ha capito il Nome della Rosa???
Io credo che non abbia capito un emerito Piffero (che è sempre musicale) però ha pensato di fare un riassunto mettendoci del suo. Solo che gli è venuto molto male. Però piace. De gustibus non est disputandum!

A presto e buona lettura.
nessunoDiegoRossi lunedì 6 novembre 2006 11:308/9
Cara Scilla,

che dire di Dan Brown. Ho letto solo prime pagine e...
il nome della Rosa di Eco è certo un capolavoro. Ma ammetto di non averlo finito. Posso dire solo una cosa,
che comunque c'è spazio per tutti. Forse Dan Brown rispecchia quel senso di immediatezza e di mistero di cui molti hanno bisogno ed Eco un senso di riflessione e di gusto letterario che invece rapisce altri. Ma questo è il bello della libertà di scrivere. La cosa che mi è piaciuta poco, lo ribadisco, è il diniego di Eco ad un incontro con Brown a Vinci, asserendo che quest'ultimo non fosse uno scrittore. Troppo aristocratico come atteggiamento.
nessunoroby558 lunedì 6 novembre 2006 22:489/9
VI consiglio caldamente "Il risveglio" di Kate Chopin.
www.galaadedizioni.com
Roby.
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