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Tutte le frasi dell'autore Carlo Tracco

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categoria: Aforismi » destino

proemio

""
IL SONNO E' DEI VILI , IL SONNO E' UN ILLUSIONE!
iO SONO UN SOGNATORE E SCRIVO UNA CANZONE

Carlo Tracco - tratto da SOGNATORE

segnalata da Carlo Tracco sabato 13 maggio 2017

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categoria: Poesie

A Paolo Borsellino

A Borsellino

Mare insanguinato e sete di giustizia
Siculo era e due volte quell'anno mori la terra sua.
Tu, la scorta, la mamma che come fanciullo attendeva te piccolo indiano il
ritorno nella capanna.
Un boato gelò l'estate! Festa di cattivi e rabbia nei giusti visi.
A noi fanciulli che assistemmo ignari della morte il carosello non resta che il monito di fare un mondo bello!!

Carlo Tracco

segnalata da Carlo Tracco sabato 13 maggio 2017

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categoria: Poesie

La mia Venere

9/5/09 La mia Venere

“ Vedo le ciglia, il cipresso, laggiù a fondo nel mezzo della vallata, la siepe e il mio vero amplesso! Urla strilla il mare, canta già la cicala e al nord il maestrale...
Soffiamo dentro l'uno alla bocca dell'altro e ci agitiamo come una nave pirata, nel mare incontro gli scogli in burrasca.
Il capitano Achab... e la chimera Moby Dick e nel frangiflutti del nostro animale istinto..di pescecane marea salmastra.
Sudore, umore... amore...uomo.. donna … natura non velo d'alcuna opposta semantica dicotomia cultura... solo questo nella lampada che guarda col pagliaccio pupazzo noi nella stanza...archetipo del bambino innocenza nella taverna ubriaca dei nostri umori.
Di che e' fatta, la cieca istintiva natura istinto natural dell'uomo di riproduzione
Divinità arcaica a cui non c'è' una spiegazione.
Della prima mia volta congiunto alla femmina sua essenza questo e' il memento: Nel morire e vivere, nell'amore e odio di Catullo o Virgilio, Freud Jung o Platone.....siamo uomini tutti colpevoli d'amare peccato”.

Carlo Tracco

segnalata da Carlo Tracco sabato 13 maggio 2017

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categoria: Poesie

PProfilo di una dea

Alla musa dormiente

Ho visto più volte l'ombra della morte accanto me danzare, ho udito il gioco dei bambini e delle stelle accanto me fare..
Ho sentito I sogni lontano accompagnare.

Ora vedo in te, l'eco che la musa mi va a cantare: addormentata che era, viva che e' vispa femmina esemplare perfetto, razza UMANA e ferma nella retina dei miei occhi!
Ferma alla stazione dei suoi sogni o chiusa nei ricordi.. come appassisce via l'umana bellezza, un giorno le tue gote saranno ricoperte dai segni della vecchiaia..e il crine dalla canizie.

Ma tu o diva nel ricordo di questi versi sarai sempre per me viva...segnata dagli amori che ti hanno rapito da ciò che forse ti ha ferito...
Ma sempre di quella luce che poeti danno!!

Nota: questa poesia la scrissi nell’inverno del 2004; ero in treno e questa ragazza di cui raccolsi il biglietto ferroviario, se ne andava a Rimini e c’era scritto Hostess e ha dormito sulla mia spalla, dandomi l’ispirazione poetica.

Carlo Tracco

segnalata da Carlo Tracco sabato 13 maggio 2017

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categoria: Poesie

VIa dell'Eridano

12/5/2017
Via dell'Eridano
Via d'antichi viandanti con gerle e buffi etruschi andavano , con loro monili e " traffici" - gesta a camminare.
Giù' su cammini la Romea peccati e mille storie
di pellegrini che dalla montagna il crinale fin li! stavano una notte a dormicchiare..
Che resta ora di gente e di vite che più non si ricordano o <Posteri?? > 
Osterie, oriente invasore, danaro e macchine mangia soldi dominatore?
Non il pane Biscotto che si cuoceva
a fuoco lento in un camino, il buon gelato che un buon vecchietto dava via
a lire poche a un bambino... 
Basta guardar l'aiuola del centro per misurare il cambio del tempo.
come la batisuosola (1 ) che col suo breve vivere nel campo lume s'e' spento!
Not in my name o posteri ora vivido sia a voi del corso del tempo il mio ammonimento!

1: Batisuosola Lucciola nella volgata dialettale di Rovigo

Carlo Tracco

segnalata da Carlo Tracco sabato 13 maggio 2017

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categoria: Poesie

Lara Larina Laretta

MUSE

Visioni di Lara

Larina Lara Leretta Mia Lo di un Humbert* tuo coetaneo
mia prima musa sirenetta

Febbraio 1999

Scarabocchio di lei

Neve candida e soffice s'abbatteva sui tetti a fiocchi.
Nel grigiore d''una stanza brillano nel libro di Catullo odi e i tuoi occhi.
In una macchia di caffellatte' nella pagina di Storia.
vive lei e sua bellezza.. intoccata da macchie di alcuna cosa imperfetta.
Chissà se nel lume d'uno studiolo forse a cosa pensare....in quella fatica che comune e' dovere dell'uomo; qualcuno da amare!!
Lara..
come son ora stanco e doman non vedo l'ora la campana suonare scuola ricreazione per darti uno sguardo.

Settembre 1999

Allodole solitarie albeggiavano con il migrar delle rondini prime nei sui occhi..dei quaderni affamati nell'amore, di cui sembrava la regina con le vestali sue compagne, a farle come ancelle nel trono della sua beltà cortigiane, sovrana d'amore e simulacro della bellezza. Madonna ritratta da Ghirlandaio il suo grembo casto era e la sua aria di piccola donna.
Uscendo di casa era lei l'alba sulle sue ciocche tinte castagno.
Sognatore mi colse su un fiocco di neve nell'inverno dallo studio in fallo.
E Catullo e Saffo mi parlarono di lei e delle poesie gli dei...
La rima Invicta Fire e il fuoco di amare dentro, mentre da bambina cambiava; come Dafne a pianta mutava - rea dell'amor di Apollo e lei a donna nel silente suo microcosmo cambiava, mia Lolita.

* Humbert protagonista del romanzo Lolita di Vladimir Nabokov ( San Pietroburgo 1899- Montreux 1977)

La nave

Siamo lì sulla stessa nave l'orizzonte, solcano gabbiani e pirati galeoni l'orizzonte nei tuoi occhi.
Odo lo stormire dei migratori di ritorno dall' istmo di Panama e quell'avventura in cui l'uomo giovane si tuffava..
Di tutto questo s'annaspa la psiche tra Ulisse e Alceo e sovvenire me dei tuoi giovani occhi ..
Chissà se anche tu li ricordi??

Cri Cri Cri

Settembre, Cri Cri Cri
faceva il passero col flauto di Pan assieme alle
prime rondini migrando.
Rideva lei, fuggendo in sella
alla bicicletta.
Oh che visione..
di castità e intatta purezza.
Il libro e le odi di Alceo e Catullo
sapevan la sua parvenza.

Poi; me ti presentarono.
Novembre alla sortita in ricreazione
sordina lei camminava con di sottofondo satiri
che facean nel core canzone;
poca a questo virgulto data fu L’attenzione..
“Lara mi chiamo”!
Oh, Zivago me venne in mente
e ci lasciammo senza un nulla; tristemente.
Sbirciarti sempre me fu un diletto nel mattino d’ora tarda.
Amore mio come son svaniti quei passeggeri momenti assieme alle nostre giovinezze.
Chissà la vita di quel passero quanto fugace fu..

Carlo Tracco

segnalata da Carlo Tracco sabato 13 maggio 2017

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categoria: Poesie

Fose...

Forse…

Forse è la pace che crea la vita, la vera essenza di noi,
Forse è il cieco che vede le anime
Forse sei tu che non sai volare o stolto e zoppichi ,
E forse è blu il colore di tuoi occhi, ed io che non riesco a innamorarmi
È vero che in me forse vive un demone che ibrido tra passione e pace, odio e amo, amore e vivere
M in fondo io esisto.

Carlo

Carlo Tracco

segnalata da Carlo lunedì 16 gennaio 2006



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