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categoria: Poesie

Un'alba


Com'e' spoglia la luna, è quasi l'alba.
Si staccano i convogli, nella piazza
bruna di terra il verde dei giardini
trema d'autunno nei cancelli.
E' l'ora fioca in cui s'incide al freddo
la tua città deserta, appena un trotto
remoto di cavallo, l'attacchino
sposta dolce la scala lungo i muri
in un fruscio di carta.
La tua stanza
leggera come il sonno sarà nuova
e in un parato da campagna al sole
roseo d'autunno s'aprira'.
La fredda
banchina dei mercati odora d'erba.
La porta verde della chiesa è il mare.

Alfonso Gatto - tratto da Arie e Ricordi

stelline voti: 27; popolarità: 4; 0 commenti

categoria: Poesie

Il gelsomino notturno


E s'aprono i fiori notturni,
nell'ora che penso à miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni
le farfalle crepuscolari.

Da un pezzo si tacquero i gridi:
là sola una casa bisbiglia.
Sotto l'ali dormono i nidi,
come gli occhi sotto le ciglia.

Dai calici aperti si esala
l'odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala.
Nasce l'erba sopra le fosse.

Un'ape tardiva sussurra,
trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l'aia azzurra
và col suo pigolio di stelle.

Per tutta la notte s'esala
l'odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala;
brilla al primo piano: s'e' spento...

E' l'alba: si chiudono i petali
un poco gualciti; si cova,
dentro l'urna molle e segreta,
non so che felicità nuova.

Giovanni Pascoli - tratto da Canti di Castelvecchio

stelline voti: 35; popolarità: 6; 0 commenti

categoria: Poesie

Ora che sei venuta


Ora che sei venuta,
che con passo di danza sei entrata
nella mia vita
quasi folata in una stanza chiusa -
a festeggiarti, bene tanto atteso,
le parole mi mancano e la voce
e tacerti vicino già mi basta.

Il pigolio cosi che assorda il bosco
al nascere dell'alba, ammutolisce
quando sull'orizzonte balza il sole.

Ma te la mia inquietudine cercava
quando ragazzo
nella notte d'estate mi facevo
alla finestra come soffocato:
che non sapevo, m'affannava il cuore.
E tutte tue sono le parole
che, come l'acqua all'orlo che trabocca,
alla bocca venivano da sole,
l'ore deserte, quando s'avanzavan
puerilmente le mie labbra d'uomo
da se', per desiderio di baciare...

Camillo Sbarbaro - tratto da Versi a Dina

stelline voti: 21; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

La morte di Tantalo


Noi sedemmo sull'orlo
della fontana nella vigna d'oro.
Sedemmo lacrimosi in silenzio.
Le palpebre della mia dolce amica
si gonfiavano dietro le lagrime
come due vele
dietro una leggera brezza marina.

Il nostro dolore non era dolore d'amore
ne' dolore di nostalgia
ne' dolore carnale.
Noi morivamo tutti i giorni
cercando una causa divina
il mio dolce bene ed io.

Ma quel giorno già vania
e la causa della nostra morte
non era stata rinvenuta.

E calo' la sera su la vigna d'oro
e tanto essa era oscura
che alle nostre anime apparve
una nevicata di stelle.

Assaporammo tutta la notte
i meravigliosi grappoli.

Bevemmo l'acqua d'oro,
e l'alba ci trovo' seduti
sull'orlo della fontana
nella vigna non più d'oro.

O dolce mio amore,
confessa al viandante
che non abbiamo saputo morire
negandoci il frutto saporoso
e l'acqua d'oro, come la luna.

E aggiungi che non morremo piu'
e che andremo per la vita
errando per sempre.

Sergio Corazzini - tratto da La morte di Tantalo

stelline voti: 36; popolarità: 1; 0 commenti

categoria: Poesie

Pensieri di Deola


Deola passa il mattino seduta al caffè
e nessuno la guarda. A quest'ora in città corron tutti
sotto il sole ancor fresco dell'alba. Non cerca nessuno
neanche Deola, ma fuma pacata e respira il mattino.
Fin che è stata in pensione, ha dovuto dormire a quest'ora
per rifarsi le forze: la stuoia sul letto
la sporcavano con le scarpacce soldati e operai,
i clienti che fiaccan la schiena. Ma, sole, è diverso:
si può fare un lavoro più fine, con poca fatica.
Il signore di ieri, svegliandola presto,
l'ha baciata e condotta (mi fermerei, cara,
a Torino con te, se potessi) con sè alla stazione
a augurargli huon viaggio.

E' intontita ma fresca stavolta,
e le piace esser libera, Deola, e bere il suo latte
e mangiare brioches. Stamattina è una mezza signora
e, se guarda i passanti, fa solo per non annoiarsi.
A quesr'ora in pensione si dorme e c'è puzzo di chiuso
- la padrona va a spasso - è da stupide stare lì dentro.
Per girare la sera i locali, ci vuole presenza
e in pensione, a trent'anni, quel po' che ne resta, si è perso.

Deola siede mostrando il profilo a uno specchio
e si guarda nel fresco del vetro. Un po' pallida in faccia:
non è il fumo che stagni. Corruga le ciglia.
Ci vorrebbe la voglia che aveva Marì, per durare
in pensione (perché, cara donna, gli uomini
vengon qui per cavarsi capricci che non glieli toglie
nè la moglie nè l'innamorata) e Marì lavorava
instancabile, piena di brio e godeva salute.
I passanti davanti al caffè non distraggono Deola
che lavora soltanto la sera, con lente conquiste
nella musica del suo locale. Gettando le occhiate
a un cliente o cercandogli il piede, le piaccion le orchestre
che la fanno parere un'attrice alla scena d'amore
con un giovane ricco. Le basta un cliente
ogni sera e ha da vivere. (Forse il signore di ieri
mi portava davvero con sè). Stare sola, se vuole,
al mattino, e sedere al caffè. Non cercare nessuno.

Cesare Pavese

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categoria: Poesie

Il tramonto della luna

Quale in notte solinga,
Sovra campagne inargentate ed acque,
Là 've zefiro aleggia,
E mille vaghi aspetti
E ingannevoli obbietti
Fingon l'ombre lontane
Infra l'onde tranquille
E rami e siepi e collinette e ville;
Giunta al confin del cielo,
Dietro Apennino od Alpe, o del Tirreno
Nell'infinito seno
Scende la luna; e si scolora il mondo;
Spariscon l'ombre, ed una
Oscurità la valle e il monte imbruna;
Orba la notte resta,
E cantando, con mesta melodia,
L'estremo albor della fuggente luce,
Che dianzi gli fu duce,
Saluta il carrettier dalla sua via;
Tal si dilegua, e tale
Lascia l'età mortale
La giovinezza. In fuga
Van l'ombre e le sembianze
Dei dilettosi inganni; e vengon meno
Le lontane speranze,
Ove s'appoggia la mortal natura.
Abbandonata, oscura
Resta la vita. In lei porgendo il guardo,
Cerca il confuso viatore invano
Del cammin lungo che avanzar si sente
Meta o ragione; e vede
Che a sé l'umana sede,
Esso a lei veramente è fatto estrano.
Troppo felice e lieta
Nostra misera sorte
Parve lassù, se il giovanile stato,
Dove ogni ben di mille pene è frutto,
Durasse tutto della vita il corso.
Troppo mite decreto
Quel che sentenzia ogni animale a morte,
S'anco mezza la via
Lor non si desse in pria
Della terribil morte assai più dura.
D'intelletti immortali
Degno trovato, estremo
Di tutti i mali, ritrovàr gli eterni
La vecchiezza, ove fosse
Incolume il desio, la speme estinta,
Secche le fonti del piacer, le pene
Maggiori sempre, e non più dato il bene.
Voi, collinette e piagge,
Caduto lo splendor che all'occidente
Inargentava della notte il velo,
Orfane ancor gran tempo
Non resterete; che dall'altra parte
Tosto vedrete il cielo
Imbiancar novamente, e sorger l'alba:
Alla qual poscia seguitando il sole,
E folgorando intorno
Con sue fiamme possenti,
Di lucidi torrenti
Inonderà con voi gli eterei campi.
Ma la vita mortal, poi che la bella
Giovinezza sparì, non si colora
D'altra luce giammai, né d'altra aurora.
Vedova è insino al fine; ed alla notte
Che l'altre etadi oscura,
Segno poser gli Dei la sepoltura.

Giacomo Leopardi

stelline voti: 28; popolarità: 2; 0 commenti

categoria: Poesie

Sogni di pietra

E il cuore diviene pietra
senza più spazio per i sogni
preda di un demone
nascosto dietro ali di notte
...ombra di Te!

E continui ad avvolgermi
con nero panno
e ricopri me stessa
con il tuo inferno!

Ma io...ti amo...
in quelle fiamme che mi legano a Te
in quella menzogna che mi parla di Te
in quell'amore..."vivo di Te"!

Alba Filomena Bove

segnalata da VoLaVeRuNt martedì 9 dicembre 2003

stelline voti: 16; popolarità: 1; 0 commenti

categoria: Poesie

Goccia

Goccia che bagni i miei capelli,
che divori le mie ciglia,
che sprofondi nella terra emanando quel profumo.
...Goccia...
Il sordo cadere sul mio viso
non bagnerà il deserto delle mie labbra senza te.

Stefania Alba

segnalata da Stefania Alba martedì 31 maggio 2005

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categoria: Poesie

L'ALBA DEI RICORDI

L’ALBA DEI RICORDI

Ho voglia di piangere…
Ho voglia di piangere…
Ho voglia di piangere…

Mi sento stordita
Da una serata non ricordata…

Già sbiadita da una realtà
Che non regala di certo illusioni e fantasie,
ma ti schiaffa davanti
quella che sono…
una donna sbagliata
che fa cose sbagliate
dice cose sbagliate
in posti sbagliati…

Si…mi trovo qui
A commiserarmi…
Nel tentativo di alleggerire
Il mio senso di colpa
Per aver dimenticato
Quello che ho trascorso….

Ma piano…piano
Tutto riemerge alla mente
E quella colpa
Lascia il posto
Alla serenità
Di aver vissuto
Una serata in bella compagnia
Senza rimproverarmi niente

Ma con l’intenzione
Di accettare, amare
Anche le mie
Debolezze…

Enrica Bandini

segnalata da enryabsolut giovedì 22 novembre 2007

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categoria: Poesie

L'alba

Mentre la luna si nasconde dietro al monte
il sole pallido si affaccia timido
svegliando le nuvole che,
sbadigliando,
aprono il cielo sul mattino.

Daniele - tratto da appena sveglio,sul mare in Croazia.

segnalata da Daniele martedì 9 settembre 2008

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categoria: Poesie

T'AMERO FINO ALL'ALBA

Cos'è che mi porta
nel tempio dell'arcano
alla sacra convergenza
d'amore e di morte.
Nostri sogni tendono le braccia
per costruire l'innocenza
di quell'istante
ancora non visuto.
Perciò il tuo respiro
spiega al vento
l'acqua tempestosa
su cui ti bagni
Perciò canto alla cadenza
delle tue linee.
Cos'è che mi porta
nel viaggio della luce
e mi fa diventare raggio penetrante?
Forse per sollevare il tuo cuore
e rimettere a posto
i sentimenti.
Diventerò come le dita della tempesta
cosi sentiranno il mio tocco
nella boscaglia del tuo corpo.
Diventerò un sogno di musica
nel pianoforte del tuo cervello
nella tastiera ardente delle tue spalle
e t'amerò
fino all'alba.

Dejistani Elisa - tratto da da mio libro "Duplicità del silenzio"

segnalata da elisa martedì 27 luglio 2004

stelline voti: 49; popolarità: 1; 0 commenti

categoria: Poesie

Alba

Raggi di sole
sfaldano il lembo di tenebre
che racchiudono l'atmosfera
della notte passata.
Bagliori di luce,
un abbraccio di calore
risveglia la vita,
il leggero torpore iniziale
svanisce negli occhi,
che osservano,
nel silenzio della nascita,
l'alba del nuovo giorno.

giulia F.

segnalata da giulia giovedì 14 marzo 2002

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categoria: Poesie

SEGUENDO LE LUCI DELL'ALBA ...

Frammenti d’indicibile pensiero,
briciole d’umana inconsistenza,
si accalcano disordinatamente in mente
quali stormi in fuga dal cielo.

Impazientemente
tutto crolla come fosse niente:
scaraventati giù verticalmente,
ribaltiamo tutto in cerca di sentenze,
cercando l’acuta saggezza
tra avanzi d’insipida ignoranza.

Il dolce e l’amaro del giorno
rivive la notte,
sì che
-anche a volerlo-
non potremmo più nasconderlo tra le mani:
basterebbe togliersele dagli occhi
per accorgersi di mentire a se stessi …

Intanto l’uomo invisibile del giorno fattosi notte
si gode in solitudine
quell’attimo maturo di trepidante attesa,
seguendo da anni
le luci inconsistenti dell’alba …

GASPARE SERRA

segnalata da Gaspare110 lunedì 12 gennaio 2009

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categoria: Poesie

L'alba

E l'alba un cerchio di fuoco all'orizzonte, il cinguettio degli'uccellini, l'aria fresca del mattino, le auto invadono le strade, un altro giorno e iniziato. Un altro giorno con te nel mio cuore, un altro giorno che allunga il tempo lontano da te. Solo la mia mente e rimasta in quel giorno del nostro addio. Non si puo capire un amore se non si e sofferto, come ho sofferto io.

giubak

segnalata da giubak venerdì 26 giugno 2009

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categoria: poesie

ALBA

Un flebile filo di luce
arrotolato alla mia anima.
Una dolce speranza,
di rivederla splendere.
Sottile pensiero,
di gioia mi invade.

Stefano Tosin - tratto da Un sospiro per amore ed è subito poesia

segnalata da Stefano venerdì 8 aprile 2011

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categoria: poesie

l'alba

le immagini si fecero chiare,
alcuni passeri si innalzarono in volo,
erano di una bellezza incomparabile,
nella nitidezza del cielo.
Dio che si ergeva in tutto il suo splendore,
come faceva a non toccare la coscienza
dei negatori dell'immortalità dell'anima?
Placidia finì di contemplare la natura
intorno a lei....e si incamminò.

daniela cesta - tratto da dal romanzo FABULA FACTUS EST

segnalata da Daniela cesta domenica 20 novembre 2011

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categoria: poesie

l'alba

Finalmente...è giorno
e respiro l'aria del giorno dopo.
Si risveglia l'alba
prigioniera di una lunga notte...
In cielo una stella ancora una stella
che sembra a guardarsi indietro
incredula di tanta bellezza....
che nessuna notte può copiare.
Il petti rosso si posa sul poggiolo
della balconata
sembra dirti vieni fuori....
respira l'aria del giorno dopo
e guardati intorno.
Eleganti sono le montagne
oggi indossano un cappello bianco...
vanitose e fiere sono
di tanta bellezza.

Alessio Calzino

segnalata da Alessio Calzino sabato 17 dicembre 2011

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categoria: poesie

L'ALBA

il mattino è
come un esplosione d'amore!

la luce esplode per tutto il cielo
con trasparente luminosità!

l'alba è un momento speciale
arriva la vita dal firmamento lontano!

alberi,fiori,piante,prati
sorridono all'amore celestiale,

la luce penetra e avvolge tutto e tutti,
come una miracolosa nascita

la luce del mattino è la rinascita quotidiana,
tutti aprono gli occhi al dono d'amore,

dono del cielo alla sua amata terra.

daniela cesta

segnalata da daniela cesta giovedì 24 gennaio 2013

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categoria: Poesie

alba

Alba

Sconfitta la notte,
ora il silenzio
consola gli animi
d’uomini smarriti.
Scogliere frantumate
dal sale ,dal sole
dal mare che sposta
e riporta a riva.
Ultimo pensiero
che rasserena,
grembo che riceve
origine ,fine.
E lento s’alza ,
s’alza verso il cielo,
a ricominciare il giorno.
Un gabbiano in volo.

LILIANA BELLEMO

LILIANA BELLEMO

segnalata da Liliana domenica 3 marzo 2013

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categoria: Poesie

paesaggio con fontana e alba e tramonto

"I M M A G I N A"
A volte ci si lascia influenzaret roppo da tutto
quello che ci circonda,quando basta poco per
essere sereni,tranquilli........immagina,mentre
osservi il soggetto,un'alba ,un tramonto,oppure
seduta,ai margini di un fiume....ascolta il rumore
dell'acqua che scorre nel suo alveo,costante ,
sempre diverso.
Lasciati trasportare i un qualcosa di tua immaginazione,socchiudi pure gli occhi e ....immagina ......immagina
1 8 2011 vtdmlppi ala

segnalata da ANTONIO mercoledì 27 marzo 2013


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