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categoria: poesie

Dove è più azzurro il fume

Certi giorni vado a camminare
Lungo il fiume silenzioso
Dove le anime che vogliono riposare
Qui trovano riposo.
E mi fermo ad ascoltare
I sussurri e le grida
Che poi sfociano sul mare
Dove il vento le sfida.

Ed ascolto il silenzio ed il rumore
Rinunciando alle parole
Lasciando fuori l'anima ed il cuore
Dove è più azzurro il fiume.

Certe notti ascolto i grilli
Perché a dormire non ci riuscirai
È come sentire gli squilli
Di un telefono a cui non risponderai.
E scendo giù per il viale
Chiudo gli occhi e seguo il flusso
Di quel fiume che non sa parlare
Ma cerco le parole passo dopo passo.

E mi sembra di capire
Che qualcosa stia per dire
E mi dice di seguire
Dove è più azzurro il fiume.

Arriva l'alba e sono qua
Da quest'acqua bagnato
Ogni giorno in un'altra città
Ed ogni giorno sempre dove sono nato.
Vado in acqua e mi lascio cadere
Dove il fiume mi abbraccierà
Dove andrò non lo posso sapere
Ma so che il fiume mi cullerà.

Ed il mio corpo continua a viaggiare
Dal fiume verso il mare
Per potersi un giorno rialzare
Dove è più azzurro il fiume.

LucaG - tratto da MyLirics

segnalata da LucaG sabato 6 gennaio 2007

stelline voti: 5; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Una rosa è per dirti

Non dire niente,
solo leggi
e ascolta la nostra canzone.
non piangere ti prego...

Una rosa.
ti chiederai
perchè una rosa..
Una rosa è per dirti
addio.
ma
Questo addio non è
come bruciare la nostra canzone
Questo addio non è
dimenticare
Questo addio non è
dirti che non ti ho mai amato
perchè se chiudo gli occhi
posso sentire ancora
la tua mano che mi sfiora i capelli
Questo addio è come
Un grazie...
Un grazie per tutti i momenti
SPLENDIDI
passati insieme
Un grazie perchè
insieme
abbiamo capito cos'è l'amore..
io penso che tutto abbia una fine
e spero che questo
si possa considerare
un lieto fine.
il sole tramonta ogni giorno
come adesso
ma si ha sempre la certezza che
ci sarà una nuova alba...
e se i nostri due soli
non sorgeranno di nuovo insieme
non importa.
Una rosa è per dirti
Addio.

Cek - tratto da Un'addio molto difficile

segnalata da Cek martedì 20 marzo 2007

stelline voti: 8; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: poesie

Il giorno che arrivò lei

Era un giorno di sole
O forse un giorno che pioveva
Quando tutto faceva rumore
E tutto taceva.
Quando la giornata
Iniziò col tramonto
E terminò con un’alba
Che accarezzò il mondo.

Persi ogni certezza
Il giorno che arrivò lei
Fu come una carezza
E come un pugno, lei

Fu la perdita dell’innocenza
E l’infanzia diventò un’altra età
Ora non potrei starne senza
E so già che lei mi accompagnerà.

Il mare rifletteva il cielo
Ed il cielo sembrava mare
Nell’azzurro di un volo
Ad occhi chiusi iniziai a volare.
Aspettai quel giorno
Che non arrivava mai
E la notte trovai un sogno
E così mi addormentai.

Persi ogni insicurezza
Il giorno che arrivò lei
Una catena che si spezza
Un fiore dalla neve, lei.

Fu la perdita dell’età
Ed entrai nel mio futuro
Ora quando guardo lei
Vedo qualcosa di sicuro.

LucaG - tratto da MyLyrics

segnalata da LucaG lunedì 26 marzo 2007

stelline voti: 3; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Radioteque (Paranoid Android / Nude)

suoni
e
luci

rilasci
anestetici

soffusi,
alcolici

un salto
in cielo
tra le nubi

giorni passati

note
ricami
ricordi

impressioni
in estasi
per impulsi
meno impulsivi

ritagli
di alieni al primo sole
in un'alba che è ancora buia

rileggo
un lamento che si dimena

freddo e luci vuote
poi solo rosso sangue

a fior di labbra

un sapore
dolce, salato, amaro, acido...
qualcosa mai provato
il tempo di aprire gli occhi e cercarlo
di corsa

Cos'è?
un viaggio!

si sale su
e non si torna più...

gb - tratto da shantaram

segnalata da gb mercoledì 7 novembre 2012

voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Il dramma è Dio

Essere nuovi come la luce a ogni alba

come il volo degli uccelli

e le gocce di rugiada:

come il volto dell’uomo

come gli occhi dei fanciulli

come l’acqua delle fonti:

vedere

la creazione emergere

dalla notte!

Non vi sono fatti precedenti:

non parlate di millenni

o di giorni o di altri millenni.

Né creatura alcuna correrà

il rischio di essere sazia:

principio altro principio genera

in vite irripetibili

come le primavere.

Io debbo essere un segno mai visto

ipostasi del non visto prima,

goccia consapevole o perla della notte,

il lucente attimo d’Iddio

che per me solamente

così si riveli e comunichi.

Unico male l’abitudine

e la scelta tragica:

discorrere invece che intuire.

E la mente si popola di idoli

e il cuore è un deserto lunare:

solo la Meraviglia ci potrà salvare

aprendo il varco

verso la Sostanza.

Allora il medesimo silenzio dell’origine

nuovamente fascerà le cose.

di Turoldo: - tratto da Carmela

segnalata da Carmela23 martedì 2 aprile 2013

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categoria: poesie

storia di autunno!

conoscevo un grande cervo!
potente, con le sue corna intrecciate
davano a lui uno splendore regale,
lui conosceva le immense foreste
e tutte le cime dei monti,
amava l'alba e il tramonto
adorava lo sconvolgente selvaggio
di ogni pietra, pianta, fiore,
aveva avuto molti cuccioli,
alcuni erano riusciti a crescere
altri li aveva visti morire,
breve vita di piccoli cerbiatti,
il mio vecchio cervo conosceva l'uomo,
la sua crudeltà, la sua fame di carne,
ma lui era sempre riuscito a salvare se stesso.
Adesso era ormi vecchio e quel tramonto
illuminava i suoi occhi stanchi,
quante volte aveva osservato
il sole sorgere e il sole tramontare,
ed era sempre come la prima volta,
amico del vento che lo accarezzava
d'inverno e d'estate,
la fresca acqua del ruscello dove lui beveva,
le roccie scivolose e il pendio scosceso
di ogni montagna.
Un giorno d'autunno vide un cacciatore
guardingo osservò l'uomo,
poco piu in la due piccoli cerbiatti giocavano allegri,
il vecchio cervo uscì allo scoperto con il suo bramito
"uccidi me! lascia stare i cuccioli!"
sembrava dire, con il suo lungo bramito,
uscendo allo scoperto di fronte al cacciatore,
l'uomo si girò e guardò sorpreso
il grande cervo carico di carne!
un grande lampo e rumore
per tutta la foresta, i piccoli cerbiatti fuggirono e...
tutto era ormai
finito.

daniela cesta

segnalata da daniela cesta venerdì 15 novembre 2013

voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Kiss Me

Kiss me

Baciami.
Baciami con tutto l'amore
che ti esplode nell'anima,
Baciami fino a quando
la notte incontrerà
le prime luci dell'alba,
baciami con tutto te stesso! Avvolgendo d'invidia
le onde del mare
che tentano di separare
i nostri corpi abbracciati
e sospinti dalla bramosia
di passione l'uno verso l'altro!
Baciami, baciami intensamente fino a sputare l'anima dal cuore.
Kiss me, my love
Kiss me, forever!
Fino a quando resisteremo
in questa tempesta d'amore travolgente e passionale
come non mai.
Kiss me, forever.
My love, fino a dimenticarci
che non siamo fatti
solo di carne e ossa,
ma solo di anima e amore!
Solo venustà ed emozione,
solo cuore e sensazione.
Kiss me,
solamente fino a quando
il cuore batte come
un tamburo pazzo!
Baciami amore mio,
baciami fino all'ultimo
verso d'alito che ci rimane.
Kiss me, forever my love!
E sarà immensurabile sentimento
che brucia nella voglia di amare. kiss me è sarà per sempre
amore vero il nostro,
oh dolce my love!

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra mercoledì 22 settembre 2021

stelline voti: 2; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Dimenticare per ricordare

è una canzone invantata da me senza obbligatorie rime.( ho 12 anni)

Un bacio ormai dimenticato,
l'alba di un tramonto già iniziata,
sepolta dalla delusione, tristezza e malinconia,
mi maschero per non farmi riconoscere, da te.
Anche se ormai ho un volto scuro, pieno di lacrime.

Ed io ,io con un sorriso defunto. Ohohoh.

Come ti puoi dimenticare di NOI.
Come puoi dimenticarti di quell'EMOZIONE.

Scommetto che ti ricordi quell'abbraccio d' addio.
scommetto ti ricordi i tuoi pensieri,
ma non di ME .

ORA TI FARO' RICORDARE:

c'era il tramonto,il sole rosso baciava le colline.
Una dolce aria attraversava le chiese di campagna,

così dolce che faceva ondeggiare gli aquiloni... SI', i nostri SOGNI.

Poi arrivi tu tutto ben vestito che interrompi i miei pensieri,
ma felice di vederti.

COME TI PUOI DIMENTICARE DI NOI,
COME PUOI DIMENTICARTI DI QUELL'EMOZIONE!

Il tuo sorriso dolce che filtrava nel mio cuore
come i raggi del sole sotto forma d' elettricità.

Ti siedi accanto a me e mi guardi fissa e tu dissi di vedere cielo e amore nei miei occhi.

E poi arrivo' quel momento!
Un bacio lungo che trasmise sentimento appassionato.

ma dopo te ne vai senza dirmi niente, dicendomi tutto
solo un abbraccio d'addio mi hai dato!

Mi offesi in quel modo,
pensavo ci potesse essere un futurooooo

COME TI PUOI DIMENTICARE DI NOI
COME PUOI DIMENTICARTI DI QUELL' EMOZIONE

A un tratto vidi cadere quegli aquiloni,
il cielo scuro divento'.

Me ne tornai a casa, tormentata ancora dal tuo acceso amore.
Ma il tutto si spense subito, come una lampadina fulminata.

Andai letto peruasa dalla depressione!

COME TI PUOI DIMENTICARE DI NOI
COME PUOI DIMENTICARTI DI QUELL'MOZIONE

In questo momento il sole è sorto,
e un nuovo giorno devo affrontare,
ma questa volta SENZA DI TEEE!

Ma tanto che tornerai de me presto!
APETTAAAAAA...

TI VEDO CORRERE VERSO DI MEEEEE!!
Ora è il mio sorriso che filtra nel tuo cuore !!!!!

Ti apro la porta ,mi parli un po',
e poi MI BACI COME SE FOSSE LA PRIMA VOOLTAAAA

yeeeahh

<<passiamo una giornata insieme,come coppia?>> tu mi chiedi.
<<si ,certo>> risposi con sicurezza.

tu mi dici subito << bene ho un'anello da darti stasera>>.

Ora ti ricordi tutto, finalmenteeeee!

F:M:L.

segnalata da F:M:L. sabato 3 marzo 2012

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categoria: Poesie

Essenza Di Vita

Essenza Di Vita

Sotto il celato drappo
dell'essere incostante
ove il chronos urge
e fluisce incessante,
si dispiega una danza
di affetti e aspirazioni,
come vortici di penombre
e chiarori da tessere
in boccioli che sbocciano
lenemente per divenire.
E in questa complessa
trama di intrecciati fati,
si nasconde l'enigma
di un'anima cinta di sofferenza,
sopprimendo i singhiozzi
in quei calici dolci e amari,
nelle visioni frantumate,
quali serafini dalle ali distorte!
L'esistenza,
un dedalo di ardue scelte,
dove il cammino
si dipana in vacillanti passi,
i pensieri si smarriscono
fra meditazioni e disinganni,
sotto sottili fardelli
e persistenti inquietudini,
a ornare ghirlande
di lacrime e speranze.
Qual flutto remoto
che defluisce imponente,
così si manifesta la vita,
radiosa e sfuggente,
fra carezze dell'alba
e patimenti funesti,
ci incanta e rapisce,
senza scampo né evasioni.
E nei meandri del crepuscolo,
nelle oscurità dell'animo,
le parole melliflue
divengono canto e armonia,
un concerto di sensazioni,
con accenti di tristezza,
fra amori perduti
e passioni irrecuperabili,
nelle perle della vita.
E in quelle allegorie
di questo cosmo lirico,
si intona la speranza,
ma anche il rimpianto,
come un vento furioso
che insegue le ore,
ove il passato e il domani
si amalgamano in concordia.
E così, fra versi labirintici
e termini esoterici,
ricerchiamo un significato,
un movente nell'essere,
poiché anche nella malinconia
come nello sforzo,
l'essenza bisbiglia parole
di perseveranza.
E questa vita,
un dipinto di cromie
e gradazioni policromati,
dove il gusto dell'affetto
si intreccia al tormento,
come germogli che erompono nell'agonia dell'esistere,
un aroma eterno,
che non segue sempre
il proprio flusso, segue la sua scia.
E così, in questa percezione,
il cuore si dilata
e si rivela nella sua tenerezza,
sonda gli affetti più reconditi,
come un oceano in burrasca,
dove lo spirito si emancipa,
nella sua forma più consona,
e accetta consapevole
ogni mutamento nel suo seno
come un inquieto infante
da nutrire e coltivare,
fino all'ultimo respiro.

Laura Lapietra ©

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra martedì 7 maggio 2024

voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Non Ti Conoscevo Prima

Non Ti Conoscevo Prima

Non ti conoscevo prima,
oh mio sospiro di rosa!
Quei nodi dentro te
che non riesci a districare
son piaghe aperte al vento,
lascia che siano le mie mani
a schiuderti al caldo del mio cuore!
Non ti conoscevo prima,
oh dolce nostalgia che semini emozioni forti come tsunami,
nelle tenebre della solitudine
che percorrono le ore della vita
senza alba d'amore,
a farmi vivere
l''arcobaleno della gioia
nel dolce riposo delle tue braccia,
in quel risveglio dall' estasi
nei tuoi  profondi occhi!
Non ti conoscevo prima,
oh perla rara che emani
luce nella speme,
in quel deserto di parole
che ho venduto un tempo!
Dove crepuscoli d'amore
non ho vissuto sulla pelle
dell'essere io un uomo.
Non ti ho mai conosciuto,
bella così tanto come sei...
Oh raggio di sentimento
a fulminarmi come sei brava,
nella stretta di mano
che con grazia mi poni
per baciarla con trasporto
come mia ancora di salvezza,
dopo la furia gelida
della bufera di solitudine
che assale i miei sogni,
per abbatterli ogni volta
che apro gli occhi alla realtà!
Non ti conoscevo prima,
Oh mio amore, ma adesso,
lascia che ti attraversi
e mi fondi tutt'uno in te,
che sai dissetarmi
dalla perenne sete d'amore
in cui da troppi giorni muoio vivo,
sommerso nella densità
dell'infinito infinito.

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra venerdì 28 giugno 2024

voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Trappola Nel Labirinto Digitale

Trappola Nel Labirinto Digitale

Nelle soporifere notti del destino
nel labirinto astruso
dei contrastati desideri
tra le insidie celate del web,
solerte si annidava
simile a un raffinato cacciatore,
l'illusione di un amore platonico!
Una perfida apparizione ingannevole.
Nutriva l'anima di sorridenti sogni
in gemme di speranze negli sbocci
di quel malinconico autunno,
sospesi tra le distorsioni
delle immagini che pian piano
che quel qualcuno tesseva
nella trappola di vento,
e l'irrazionalità delle parole
che come navi da guerra
partivano per colpire il cuore!
Sul palcoscenico del social network,
sbocciavano colorate emozioni
come una interminabile fila indiana,
come bei fiori di plastica
in un giardino di cristallo,
innaffiati dai veri sentimenti
ma illuminati da luci artificiali
che offuscavano la cruda verità,
con le loro fragili illusioni!
In quel oceano di false
approvazioni e condivisioni,
nasceva un connubio passionale
dall'intensità di un fuoco di cerino,
costruito su messaggi enigmatici
e belle emoticon criptiche,
che celavano l'intimità
e la pura essenza di chi erano!
Ma in breve quel sogno
si tramutò in un crudo incubo!
La maschera si scioglieva
tra i battiti della tastiera
al calore delle contraddizioni,
e la verità si rivelava nelle espressioni
più recondite dell'anima bugiarda,
scavando ferite profonde nell'anima,
tradendo la fiducia e l'innocenza!
L'amore platonico si svelava
per ciò che era e non era affatto!
Un illusione in trappola,
un inganno subdolo e malevolo,
che privava l'anima e il cuore,
lasciandolo solo annegare
nel dolore e nel disincanto!
E così la bellezza virtuale
si dissolveva come vapore,
come effimera illusione
nell'abisso gelido della realtà,
dove la verità risplendeva
in tutta la sua verace intransigenza!
E quell'amore platonico
svaniva nel nulla,
come un miraggio sbiadito all'alba,
lasciando solo lacrime
e orme di rimpianti.
Sulla sabbia del luttuoso silenzio
ai bordi del mare della tradigione,
dove onde di lacrime continuavano
a cancellare quei segni inobliabili
in altre notti da raccontare,
a quei tasti della artificiosa vita
che come neofita confida
come fede da coltivare
per un pugno d'amore,
nella caparbia continuava
a scrivere nuove avventure
alla smodata ricerca
di un nuovo porto dove approdare,
poiché l'alchimia dell'anima
non svanisce nel tempo,
come non svanisce
neppure il tarlo del vizio.

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra lunedì 8 luglio 2024

voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Ess

Sotto il celato drappo
dell'essere incostante
ove il chronos urge
e fluisce incessante,
si dispiega una danza
di affetti e aspirazioni,
come vortici di penombre
e chiarori da tessere
in boccioli che sbocciano
lenemente per divenire.
E in questa complessa
trama di intrecciati fati,
si nasconde l'enigma
di un'anima cinta di sofferenza,
sopprimendo i singhiozzi
in quei calici dolci e amari,
nelle visioni frantumate,
quali serafini dalle ali distorte!
L'esistenza,
un dedalo di ardue scelte,
dove il cammino
si dipana in vacillanti passi,
i pensieri si smarriscono
fra meditazioni e disinganni,
sotto sottili fardelli
e persistenti inquietudini,
a ornare ghirlande
di lacrime e speranze.
Qual flutto remoto
che defluisce imponente,
così si manifesta la vita,
radiosa e sfuggente,
fra carezze dell'alba
e patimenti funesti,
ci incanta e rapisce,
senza scampo né evasioni.
E nei meandri del crepuscolo,
nelle oscurità dell'animo,
le parole melliflue
divengono canto e armonia,
un concerto di sensazioni,
con accenti di tristezza,
fra amori perduti
e passioni irrecuperabili,
nelle perle della vita.
E in quelle allegorie
di questo cosmo lirico,
si intona la speranza,
ma anche il rimpianto,
come un vento furioso
che insegue le ore,
ove il passato e il domani
si amalgamano in concordia.
E così, fra versi labirintici
e termini esoterici,
ricerchiamo un significato,
un movente nell'essere,
poiché anche nella malinconia
come nello sforzo,
l'essenza bisbiglia parole
di perseveranza.
E questa vita,
un dipinto di cromie
e gradazioni policromati,
dove il gusto dell'affetto
si intreccia al tormento,
come germogli che erompono nell'agonia dell'esistere,
un aroma eterno,
che non segue sempre
il proprio flusso, segue la sua scia.
E così, in questa percezione,
il cuore si dilata
e si rivela nella sua tenerezza,
sonda gli affetti più reconditi,
come un oceano in burrasca,
dove lo spirito si emancipa,
nella sua forma più consona,
e accetta consapevole
ogni mutamento nel suo seno
come un inquieto infante
da nutrire e coltivare,
fino all'ultimo respiro.

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra lunedì 5 agosto 2024

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categoria: Poesie

Amico

Nella piccola stazione
in un freddo mattino d'inverno
sei arrivato assonnato
puntuale
al tuo appuntamento
con un destino segnato.
Su quel treno lasciavi
quello che eri stato
un passato di figlio
di amico
di fratello tanto amato
l'entusiasmo dei tuoi diciotto anni
i tuoi sogni spezzati
la gioia di vivere
i sorrisi donati.
Giorni speciali passati
tra i monti
legami profondi vissuti
tra albe e tramonti
un'avventura stupenda
un'impresa del cuore
nel silenzio delle cime
hai trovato il Signore.
La lampada tenevi
su quel sentiero inevato
nella flebile luce
una compagna vedevi.
La tua strada in un attimo
ha cambiato direzione
in un soffio
la vita ti ha abbandonato
dal monte al cielo
il tuo passo in un volo
si è trasformato.
Sulle ali di un'aquila
hai incominciato a volare
sopra i monti
sopra il bianco manto
tra le nuvole dense di neve
libero
sei rinato.
Hai lasciato il tuo ricordo
lassù
dove lo sguardo si perde nell'infinito
e lo spirito trema
per tanta bellezza
dove regna una pace estrema.
Ritornano i tuoi amici
a rincontrarti
alzano gli occhi al cielo
e ti vedono sorridere
felice.
Continuano il cammino
della vita
e tu spieghi le tue ali
sui loro passi
perchè la vostra amicizia non è finita
i sentimenti non cambiano strada
rimangono
e tu ci sei in fondo al loro cuore
li accompagni quando affrontano la salita
con la forza dell'amore.

Neris

segnalata da Neris giovedì 15 novembre 2012

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categoria: Poesie

Lara Larina Laretta

MUSE

Visioni di Lara

Larina Lara Leretta Mia Lo di un Humbert* tuo coetaneo
mia prima musa sirenetta

Febbraio 1999

Scarabocchio di lei

Neve candida e soffice s'abbatteva sui tetti a fiocchi.
Nel grigiore d''una stanza brillano nel libro di Catullo odi e i tuoi occhi.
In una macchia di caffellatte' nella pagina di Storia.
vive lei e sua bellezza.. intoccata da macchie di alcuna cosa imperfetta.
Chissà se nel lume d'uno studiolo forse a cosa pensare....in quella fatica che comune e' dovere dell'uomo; qualcuno da amare!!
Lara..
come son ora stanco e doman non vedo l'ora la campana suonare scuola ricreazione per darti uno sguardo.

Settembre 1999

Allodole solitarie albeggiavano con il migrar delle rondini prime nei sui occhi..dei quaderni affamati nell'amore, di cui sembrava la regina con le vestali sue compagne, a farle come ancelle nel trono della sua beltà cortigiane, sovrana d'amore e simulacro della bellezza. Madonna ritratta da Ghirlandaio il suo grembo casto era e la sua aria di piccola donna.
Uscendo di casa era lei l'alba sulle sue ciocche tinte castagno.
Sognatore mi colse su un fiocco di neve nell'inverno dallo studio in fallo.
E Catullo e Saffo mi parlarono di lei e delle poesie gli dei...
La rima Invicta Fire e il fuoco di amare dentro, mentre da bambina cambiava; come Dafne a pianta mutava - rea dell'amor di Apollo e lei a donna nel silente suo microcosmo cambiava, mia Lolita.

* Humbert protagonista del romanzo Lolita di Vladimir Nabokov ( San Pietroburgo 1899- Montreux 1977)

La nave

Siamo lì sulla stessa nave l'orizzonte, solcano gabbiani e pirati galeoni l'orizzonte nei tuoi occhi.
Odo lo stormire dei migratori di ritorno dall' istmo di Panama e quell'avventura in cui l'uomo giovane si tuffava..
Di tutto questo s'annaspa la psiche tra Ulisse e Alceo e sovvenire me dei tuoi giovani occhi ..
Chissà se anche tu li ricordi??

Cri Cri Cri

Settembre, Cri Cri Cri
faceva il passero col flauto di Pan assieme alle
prime rondini migrando.
Rideva lei, fuggendo in sella
alla bicicletta.
Oh che visione..
di castità e intatta purezza.
Il libro e le odi di Alceo e Catullo
sapevan la sua parvenza.

Poi; me ti presentarono.
Novembre alla sortita in ricreazione
sordina lei camminava con di sottofondo satiri
che facean nel core canzone;
poca a questo virgulto data fu L’attenzione..
“Lara mi chiamo”!
Oh, Zivago me venne in mente
e ci lasciammo senza un nulla; tristemente.
Sbirciarti sempre me fu un diletto nel mattino d’ora tarda.
Amore mio come son svaniti quei passeggeri momenti assieme alle nostre giovinezze.
Chissà la vita di quel passero quanto fugace fu..

Carlo Tracco

segnalata da Carlo Tracco sabato 13 maggio 2017

voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Respiri

Respiri
Fioca tremula etra in cuore
sei germe regresso
nel tuo accennato chetarti,
ti sottrai dalle mie narici
a piccoli dosi
e in piccole dosi adagi
fronzoli schegge di paturnie
in bagliori di stizza
sull'erba sciatta
dell'anima mia,
come stelle cadute
arse di sogni in fiore
nel balsamo della giocondità
che ansimano chiarori d'albe
in quei miei respiri
appesi a filaccia
consunta d'amore!
Possa io respirare
nuove stagioni
a pieni polmoni
senza velata morte!
Possa io bagnarmi
il viso di lacrime di luce. Possa io essere
un flusso di vita rigenerato.
Il kalipè veste di speme
e avanza verso le cime
più alte della mia anima
quelle liete aspettative
che sorridono al sole alto.
Amo quei stormi di pennuti
assomigliano a gocce
di coriandoli dispersi
nel loro canto antico,
alleviano grezzi torpori
inermi della stracca
mia nuda essenza
in sospiri tonfi
nel mar dell'oblio!
Possa io lesta riabbracciarmi
ritemprata in germogli d'aliti
con ali boreali
turgidi di verde fiducia
protese in quel destino
che or il suo sguardo amico
dissimula meticolosamente,
inabissandomi nello sconforto dei respiri sospesi
tra il sudore dell'inferno
e il refrigerio del paradiso.
©Laura Lapietra

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra martedì 28 giugno 2022

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categoria: poesie

PICCOLO RACCONTO DI VITA!

c'era un uomo
nel profondo della foresta ...
insensibile alla vita intorno a lui
non sentiva il canto degli uccelli
gli ululati dei lupi
o il scampering delle creature
in cerca di cibo.
con l'angelo della morte
in bilico su molte famiglie e
gli amici era solo esistente ...
respirava aria ed espirava tristezza.
Mentre camminava su uno stagno
chiaro tra gli alberi, lui ha visto
una riflessione di luce della luna
di una figura e non gli piaceva
quello che i suoi occhi videro.
perchè quella figura era lui stesso.
l'età avanzava sul suo volto con
la stanchezza nei suoi occhi.
era solo e non c'era gioia sulla sua faccia.
era di fronte alla consapevolezza che
stava frequentando più funerali che matrimoni. spesso un pallbearer e mai un groomsman.
i capelli erano bianchi e l'aura era grigio.
questo uomo non trovava
il sentiero della luce
lui era sfinito e disperato
chiese a Dio di illuminare
la sua buia strada.
l'alba arrivò e l'uomo ascoltò
il canto degli uccelli
mentre la brezza fresca del mattino
sibilava tra le foglie degli alberi
e un sentiero divenne chiaro,
l'uomo guardò intorno a se
e si accorse che il mondo era bello
e andava avanti,
c'erano molte persone che
avevano bisogno di aiuto,
e lui decise di aiutarli
così decise di prendersi cura degli altri,
fare nuove amicizie
desiderava cacciare
la tristezza dalla sua vita,
godere un percoso tra la gente.
Ma ancora ascoltò
le voci dalla foresta,
il suo cuore si aprì,
e come un miracolo
trovò l'amore!
adesso sorride è sOpraffatto
dalla bellezza che lo circonda,
promettendo a se stesso di
essere la persona che vuole essere
e di salvaguardare la passione
per la vita,
finalmente ritrovata.

daniela cesta

segnalata da Daniela cesta mercoledì 12 settembre 2012

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categoria: Poesie

Vorrei amarti cosi

Donna, completa,
mela carnale , d’antico desiderio,
peccaminoso.

Ahi, amarti è un sublime viaggio,
con acqua e con stelle,
tra brusche tempeste,
di lenzuola, dai nostri sudori
intrecciati e inumiditi.

Amarti, sarà come un combattimento
d’intensi lampi delle nostre anime,
infuocate, i tuoni, gemiti gentili,
in nostre gole
d’ aria soffocata,
e due corpi
da un solo miele sconfitti.

Bacio dopo bacio,
ripercorro il tuo corpo,
come penitenza lussuriosa,
ritrovandomi nel tuo essere
donna e madre.

I tuoi margini,
i tuoi fiumi,
i tuoi deliziosi villaggi,
minuscoli, di vene e carne,
giù per le gambe,
ad accarezzar le caviglie
tue.

Corre, il peccaminoso
desiderio d’amarti cosi,
piccantemente mia,
corre per i sottili
cammini del sangue,
fino ad essere
e non essere,
che un sol lampo
di passione.
L'azzurro dell'amore

L’alba d’azzurro
arse il cielo,
le rugiade, come colonie
profumarono
i fiori, d’intenso
amore.
Vieni a toccare
il fuoco dell’azzurro istantaneo,
afferra la chiave dell’universo,
prendimi per mano,
e tuffiamoci nell’infinito,
e lasciamo che i suoi petali
si consumino,
di noi.
Altro non vè qui,
che spazio aperto,
di libere virtù,
e tra tanti
azzurri celesti sommersi,
si perdono i nostri occhi,
indovinando i poteri dell’aria,
trasportandoci nell’oblio azzurro.

Antonio de Lieto Vollaro - tratto da 3 raccolta di poesie

segnalata da wolf23 lunedì 21 marzo 2011

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categoria: Poesie

Semplicemente "Amore"

Amore che...
rifletti appena alzato
a piedi nudi e
l'aria un pò sconvolta;
Amore che...
alla sera abbassi gli occhi
consapevole che ami e sei riamato;
Amore che...
abbracci col pensiero
mondi lontani che mai potrai vedere;
Amore che...
rifletti un pò severo
sulla tua vita a volte molto strana,
corrughi la tua fronte e.......d'improvviso
ti senti perso negli occhi e nel mio viso;
Amore che...
ti lasci abbindolare
da pensieri cupi
che straziano la mente;
Amore che...
rispetti la mia vita
e credi nelle mie pochissime virtù;
Amore....
ti ho mai detto seriamente
che ti voglio bene?
Con gli occhi forse
ma mai con le parole,
perchè il difficile è trasmettere
con certe frasi l'intensità
di un'emozione grande....
come l'oceano in mezzo ai continenti
come lo spazio di un cielo trasparente;
Amore sai!
Per noi non è finita.
Ricominciare è dolce perchè il cuore
non è un fardello che pesa come un sasso,
ma è un muscolo che pulsa ogni secondo,
e poi....
se tu lo sai ascoltare...
imparerai, nuovamente ad amare.
Amore che......
rifletti appena alzato
a piedi nudi e l'aria un pò sconvolta,
ti volgio regalare questa volta
l'alba del mio.......ricominciar.

Laura

segnalata da Laura martedì 17 maggio 2011

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categoria: Poesie

Per te...

Tu
tu sola
Mi hai insegnato il significato del mondo visibile
Quando mi fa restare stupefatto
e dentro di me una voce sussurra “Che bello”
e qualcosa di grande entra nel mio animo.

Oh, per tutta la vita
Vissi ignaro della causa
Troppe volte in ammirazione
Dinanzi ad un paesaggio
A un monumento
Ad una piazza
A una rupe
A un viottolo
Ad un deserto
Senza capire il segreto.

Ma ora
Ora
il segreto si è svelato: l’Amore.
I boschi
Le pianure
I fiumi
Le montagne
I mari
Le valli
Le stelle
Di più, di più
Le città
I palazzi
Le pietre
Il cielo
I tramonti
Di più, di più
Le tempeste
La neve
La notte
Il vento
Di più
Il mare
È tutto abbracciato da un presentimento
D’Amore
Il tuo Amore
Presentimento di te.

Dovunque il pensiero di te
Gioca a nascondino.
Mi sovviene la finestra solitaria illuminata
Nella sera d’inverno
E tu ci sei
Ricordo la spiaggia sotto le rocce bianche
E tu ci sei
Ripenso ai caminetti accesi
E tu ci sei
Mi culla il barlume dell’alba
E tu ci sei
Mi rapisce il volo degli uccelli
E tu ci sei
Guardo il debole splendore
Delle montagne solitarie
E tu ci sei.
Mi perdo nel giro immenso
Delle onde sulla sabbia
Sulle conchiglie
E tu ci sei.

Vorrei abbracciarti.

MareVento - tratto da ...il mio cuore...

segnalata da MareVento lunedì 29 dicembre 2003

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categoria: poesie

ricordi

una notte a pensarti
una notte a sognarti.
notte di dolore
notte senza rancore.
il pensiero mi fa male ma nn importa
anke se la notte nn è corta.
ricirdi...ricordi gioiosi
ricordi dolorosi.
tt sn serviti
anke se ormai sn finiti.
ora vorrei kiamarti
ma posso solo pensarti.
nn risponderesti
e star male mi faresti.
rivoglio il ragazzo silenzioso
ke sembra sempre pensieroso.
voglio tornare
la ragazza ke via ha fatto andare...
avanti voglio andare
ma il pensiero indietro mi fa tornare.
tu forse x me niente hai provato
io invece ti ho sempre amato!
di nascosto ti ho amato
segretamente ti ho sognato
allegramente te l'ho comunicato
tristemente l'hai dimenticato.
purtroppo ora pox solo sperare
ke tu possa tornare.
nn accadrà
e l'amore piu nn proverà
nn posso costringerti ad amarmi
xk nn potresti piu ricambiarmi.
allora basta pensare
alla serata in riva al mare
basta pensare alla mattinata
d'amore ricambiata.
basta pensare al pomeriggo incantato
in cui mi hai amato.
c'è un alba e un tramonto
ma io nn lo sopporto...
l'amore mi fa soffrire
e il dolore capire
ke mi sn solo illusa
x un ragazzo ke mi ha fatto vivere in luce soffusa
e cm si dice cn amore
si prova tanto dolore.
10 anni insieme abbiamo passato
ma ora il sogno mio hai cancellato
ora finalmente ho capito...
e lui resta solo un ricordo scolpito.

io

segnalata da uccetta91 domenica 11 novembre 2007


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