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poesie

In questa categoria oggi sono state inserite 30 poesie.


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amiamo

amiamo ciò che la natura offre
lasciamoci avvolgere dall'odore
di terra bagnata dopo un temporale

la goccia di rugiada è la nostra lacrima
la carezza consolatrice della brezza crepuscolare
porta noi alle nostre origini e alla stessa terra a cui apparteniamo

ascoltiamo l'ebbrezza della vita
vivere accanto al verde e agli animali come in un sogno reale
facciamo fluttuare il nostro corpo nell'aria

tra il cielo e la terra in una sinfonia perfetta
dimentichiamo ogni dolore terreno
ascolta sulla pelle la vera libertà.

daniela cesta

segnalata da DANIELA CESTA martedì 16 maggio 2017

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A Paolo Borsellino

A Borsellino

Mare insanguinato e sete di giustizia
Siculo era e due volte quell'anno mori la terra sua.
Tu, la scorta, la mamma che come fanciullo attendeva te piccolo indiano il
ritorno nella capanna.
Un boato gelò l'estate! Festa di cattivi e rabbia nei giusti visi.
A noi fanciulli che assistemmo ignari della morte il carosello non resta che il monito di fare un mondo bello!!

Carlo Tracco

segnalata da Carlo Tracco sabato 13 maggio 2017

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Femmine

Femmine...
Solo Femmine.
il sudore, una goccia di inchiostro d'una penna a china dopo il capoverso.
In quei capezzoli che sono sostantivo plurale maschile. Nel poker..e la sua tavola da gioco e la regina degli scacchi! nel fiocco rosa di un amore che ha dato frutto femmina, la polena della nave di Giasone la Pizia di Delfi e sempre loro..
Femmine.. ancora..nella fiasca del vino, la barca del pescatore e la sua rete.
E loro...nella tela dell' Orecchino di perla e la Gioconda di Leonardo
e la dama, cui è sconosciuto il sesso dell' ermellino.
Femmina e' questa nostra incasinata bella e di storia miti e poeti Italia, dentro l'Europa in cui ci hanno incubati.
Quelle che amiamo che ci hanno allattato, dato da mangiare, gioire...Vivere
Le mamme, comunque femmine.
Le torre di Pisa l'Alma Mater di Bologna,
le partite di calcio …vinte o perse; la mimosa
La cicatrice, come la croce nelle Chiese!
e loro, le nostre compagne, le lacrime, le ancelle o conquiste.
La Madre del buon Gesù
La statua della LIBERTA'!
Quell'arpa che il re Davide suonò al Signore nell' Hallelujah di tutte le canzoni.
E Delle Femmine è anche un isoletta....nel mar Palermo e femmina è anche la cosa che fa a tutti invidia e gola di noi Italiani; che e' la nostra pastasciutta., come una sigaretta dopo l'amore.
“”Tu sola dentro la stanza e tutto il mondo fuori“” Alba chiara Vasco Rossi.

segnalata da Carlo Tracco sabato 13 maggio 2017

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La mia Venere

9/5/09 La mia Venere

“ Vedo le ciglia, il cipresso, laggiù a fondo nel mezzo della vallata, la siepe e il mio vero amplesso! Urla strilla il mare, canta già la cicala e al nord il maestrale...
Soffiamo dentro l'uno alla bocca dell'altro e ci agitiamo come una nave pirata, nel mare incontro gli scogli in burrasca.
Il capitano Achab... e la chimera Moby Dick e nel frangiflutti del nostro animale istinto..di pescecane marea salmastra.
Sudore, umore... amore...uomo.. donna … natura non velo d'alcuna opposta semantica dicotomia cultura... solo questo nella lampada che guarda col pagliaccio pupazzo noi nella stanza...archetipo del bambino innocenza nella taverna ubriaca dei nostri umori.
Di che e' fatta, la cieca istintiva natura istinto natural dell'uomo di riproduzione
Divinità arcaica a cui non c'è' una spiegazione.
Della prima mia volta congiunto alla femmina sua essenza questo e' il memento: Nel morire e vivere, nell'amore e odio di Catullo o Virgilio, Freud Jung o Platone.....siamo uomini tutti colpevoli d'amare peccato”.

Carlo Tracco

segnalata da Carlo Tracco sabato 13 maggio 2017

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PProfilo di una dea

Alla musa dormiente

Ho visto più volte l'ombra della morte accanto me danzare, ho udito il gioco dei bambini e delle stelle accanto me fare..
Ho sentito I sogni lontano accompagnare.

Ora vedo in te, l'eco che la musa mi va a cantare: addormentata che era, viva che e' vispa femmina esemplare perfetto, razza UMANA e ferma nella retina dei miei occhi!
Ferma alla stazione dei suoi sogni o chiusa nei ricordi.. come appassisce via l'umana bellezza, un giorno le tue gote saranno ricoperte dai segni della vecchiaia..e il crine dalla canizie.

Ma tu o diva nel ricordo di questi versi sarai sempre per me viva...segnata dagli amori che ti hanno rapito da ciò che forse ti ha ferito...
Ma sempre di quella luce che poeti danno!!

Nota: questa poesia la scrissi nell’inverno del 2004; ero in treno e questa ragazza di cui raccolsi il biglietto ferroviario, se ne andava a Rimini e c’era scritto Hostess e ha dormito sulla mia spalla, dandomi l’ispirazione poetica.

Carlo Tracco

segnalata da Carlo Tracco sabato 13 maggio 2017

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