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poesie

In questa categoria oggi sono state inserite 31 poesie.


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L'uomo legge non per passione
ma per trovare scritta la sua opinione
e quando si accorge che non è il solo ad averla
costringe la gente a sentirla e saperla
e quando la gente ormai l'ha sentita
non la considera e ricomincia la vita.
E cosi Stalin Hitler e Benito
niente conclusero col loro ruggito
la loro mania di comandare la sorte
portò la loro gente alla morte.

Jonny Schwed

segnalata da Jonny Schwed giovedì 30 settembre 2010

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ti amo sasuke

sasuke i tuoi occhi brillanno come stelle
quando a casa mangi le tagliatelle.
ogni volta che ti vedo sei luce dei miei occhi
quando scrocchi io tiamo e insieme a itachi
uccidiamo io ti amo alla follia
non piangere infrangere
tiamo sasuke

elena tribuzio - tratto da poesie

segnalata da elena tribuzio mercoledì 22 settembre 2010

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è solo il vuoto intorno,
prima il sorriso e poi subito una lacrima.
notte dopo notte,
l'amico diventa nemico
la fiducia rende deboli,
la delusione è sempre dietro l'angolo.
domani sarà sempre oggi senza più la speranza di poter essere diversi,
con l'illusione di poter fare meglio.

segnalata da diabolika giovedì 16 settembre 2010

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Ho toccato per un attimo l'orizzonte e l'infinito diventa finito, nel momento in cui viene ricondotto a noi..mentre ci fondiamo in un unica ed indivisibile anima.mio dolce amante t'amo e prego ardentemente Morfeo che vegli sul mio lungo e silenzioso sonno affinchè il sogno che sto vivendo non svanisca mai..

segnalata da alessandra lunedì 13 settembre 2010

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Nel bosco del Monte di Nivi velia in Campania

RINT’A ‘LU BOSCO RE
LU MONTE RE NOVI

Rint’à ‘nu bosco
re lu Celiento antico,
chino re verde,
re fraule e mirtiddi
pigliao lu sule ‘na funghetta
cu’ lu’ cappedduzzo ‘ngapo.
Quanno verette aspuntà ra’ luntano
nu’ fungio re bosco
auto e cu’ male intinzioni.
Lu puverieddo nun facette
a tiempo manco a arapi’ la vocca
che chera arraggiata subbito l’alluccau:
“ Givinò, lu ssaccio ca’ vulite fa lu purcino,
ma livateve ra nanti a chesti spore
si nò chiammo a Genuveffa la vipera
e ve fazzo muzzecà ‘nzimma a ‘sta ponta
re sta cappedda moscia…”.
Aroppa a st’incontro sfurtunato
cu la purcina lercia,
s’avetta accuntentà
cu’ ‘na fongia arrepecchiata
re ‘n’antica vuercia.

Catello Nastro

TRADUZIONE DAL DIALETTO CILENTANO

Nel bosco che porta al bellissimo e suggestivo Santuario della Madonna di Novi Velia, oltre m.1.700 s.l,m., meta di frequenti pellegrinaggi durante la stagione estiva, un porcino vuole fare all’amore con una porcina, ma lei non ci sta e lo minaccia di allontanarsi altrimenti chiamerò una sua amica vipera e lo farà mordere sulla cappella. Sconfitto il porcino si allontana e si consola con una funghetta di quercia già in età avanzata.

Catello Nastro - tratto da Poesie Cilentane nuove

segnalata da Catello Nastro domenica 12 settembre 2010

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