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Notte..
Spira lieve la brezza dellla notte, ondeggiano lievemente le foglie come una scena di un cinema muto. I ricordi si attardano a scomparire nel cuore e la rabbia del giorno scema all'apparire delle ombre. Veritiera è la notte che non genera inganni, notte che non concedi alibi al giorno. Si attenua il vento, la calma è intensa. Si attarda il pensier mio e mi sovvien la ragione che non lascia spazio all'immaginazione e scrutando l'orizzonte cerco quella luce che dia senso alle mie uniche e profonde emozioni .
Marcello Civale - tratto da mie..
segnalata da Marcello Civale martedì 7 giugno 2011
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Eri anoressica
Morire sul fiume
non ti bastava
avresti voluto un fiasco.
Ti morsecchiai la narice,
mi donasti un crisantemo
era l'ora che volge
al concreto.
Colpiscimi ancora.
segnalata da Cabbucio lunedì 6 giugno 2011
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se ne va un altro tramonto
e scendono le lumine stelle
a consolarci nel eterno buio
dell'argentea luna
per noi che rimaniamo li immobili
...a degustarla in un concatenato abbraccio
di eterna solitudine
senza rinchiudere le perle dei tuoi occhi
nell'inferno del loro languido corpo
che lascia le mie labbra in balia dei venti di zefiro.
segnalata da poeta angelico lunedì 6 giugno 2011
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fingere
fingere di stare bene davanti a te...quando si a solo voglia di dimenticare...dimenticare te
segnalata da dada giovedì 2 giugno 2011
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Li dduje patri
18 – LI DDUJE PATRI
‘Nzimm’à la chiazza re lu pajese,
capitavano spisso surprese:
scriarramienti, pirucculate,
pe’ chiri ca’ sfuttiano
li mugghiere re l’autri.
Giuvannino, pi ddari l’allarmi,
jette a chiamari a li ggintarmi,
c’accurrereno subbito a la chiazza,
ca’ succeria ‘na cosa ra pazzi.
“ Accurriti, faciti all’ambressa,
ca’ ‘nge staci patimo rint’à la ressa!”
Quann’arrivaro ammienzo a la ggente,
ddui uommini cu’ mali ‘ntinzioni,
se li futtiano re santa raggioni.
“Ma chi è patito, oi Giacumino?”
“Nun se sape ancora: hanna decide.
Hanno accummenzato ra lu matino!!!”
Catello Nastro
TRADUZIONE
Nella piazza principale del paese due uomini si stanno picchiando da ore e se le stanno dando di santa ragione. Giacomino va a chiamare i gendarmi per farli smettere dicendo che stanno picchiando suo padre. Arrivati nella piazza sedano la rissa e poi domandano a Giacomino quale dei due era suo padre. Il ragazzo candidamente risponde che quelli proprio per questo motivo si stavano picchiando!!!
segnalata da Catello Nastro martedì 31 maggio 2011
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