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In questa categoria oggi sono state inserite 40 poesie.


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Una storia che non esiste

La notte passò come tutte le altre la pelle era pallida e lo sguardo nascosto
in un lutto futuro di immagini scalze
rinchiuse in un fremito di metà agosto.
Grida un lamento e l'inchiostro s'intinge
sulle sue unghie che stridono ancora,
il buio è più chiaro del suo umore migliore,
la morte che vive e la vita che muore.
Non chiudere gli occhi fata silente,
non chiudere gli occhi la vita non mente.
La morte promette e non conosce bugia
ti presta la vita e te la porta via.
Un'altra mattina di luce tagliente
le illumina il volto e glie lo attraversa,
il destino sorride e beve i suoi sorsi
ed incide nel ventre una faccia perversa.
Come tutti i giorni viveva da sola
e accanto a lei non c'era nessuno
avrebbe venduto la sua vita intera
in cambio di un'unica e nuda parola.
Passavano i giorni e le notti veloci
e lei non mangiava e si consumava
e la sua bellezza non era capace
di bere due gocce di dolce rugiada.
Ormai scompariva il sorriso dal volto
perchè non aveva nemmeno un motivo
di dire mi son divertita molto
perchè in ogni istante le voglie le vivo.
Cadevano lacrime come cristalli
nel pozzo profondo di un mondo malvagio
un cane randagio che nella sua strada
non ha mai trovato sorelle o fratelli.
Per tutto quel tempo lei non era sola
ma c'era qualcuno che le stava accanto,
qualcuno che non si faceva scoprire
perchè aspettava il giusto momento.
Faceva il mestiere di chi sa aspettare
aspettando nel buio e attraverso le porte
guardava negli occhi la donna che amava
e alla quale avrebbe dato la morte.
Non è eutanasia ma è solo destino
quando hai il mestiere di dare la morte
e poi t'innamori della tua preda
prima di assecondarne la sorte.
Questa è la storia d'amore più triste
questa è una storia che non esiste
ma se esistesse sarebbe un dolore
perchè è la morte che vive
e l'amore che muore.

Alessandro Cercignani

segnalata da Alessandro martedì 22 ottobre 2002

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Io e… le mie idee (Ballata d’un moderno)


Questa sera mi scopro… sono sempre lo stesso!
E mi spiace vedere, che è tanto oramai,
che nulla si rinnova in me, fuorché il dolore,
di vivere… come un randagio dell'amore,
come un mendico del successo,
come un fallimento d'uomo,
che non riesce a trovare sé stesso.

Ma in queste ombre smarrite d'esistenza
ci scorre pure una vena di speranza,
la quale, sai, è l'ultima a morire!
E so che qui ci posso trovare il mio riscatto:
la gioia di vivere e rischiare… per qualcosa che vale,
che io possa amare con tutto me stesso.

Sì, perché dalla mia vita
io ci voglio ancora un pò di Sole,
prima che la sera cali,
fra i rossi bagliori d’un tramonto,
a seppellire il corpo consumato e stanco.

Vorrei allora... che la Natura insuperbisse
al ricordo di quello che le ho dato,
e che stendesse, per un breve istante,
un grande velo azzurro su tutte le tristezze.

Poi vorrei che un pianto... sulla Terra si levasse,
dolce e tranquillo, per andar lontano,
ma come un canto di vittoria,
a dire a tutti che anch'io ci sono stato.

E così… mi lascerei andare,
fra le sue braccia di Madre,
con la gioia di tornare
a quei Misteri dell'Universo mai disvelati,
alle bellezze della Notte Stellata,
e a tutte le altre Meraviglie,
che il mio cuore ha immaginato,
durante il sogno… della calda Estate.

FernyMax

segnalata da FernyMax martedì 22 ottobre 2002

stelline voti: 8; popolarità: 0; 0 commenti

Il cuscino.

Il profumo di te sul mio cuscino
è ora un’amara essenza
che toglie il sonno e offusca i pensieri.

Te ne sei andato, di nuovo, e per sempre,
lasciando dietro di te la scia dei ricordi
di un amore impossibile.

Con la mente vago alla ricerca di te,
che non sei con me,
che non hai mai voluto esserci,
se non per un breve istante.

Ti vedo solo e con il cuore infranto,
mentre piangi su un cuscino intriso solo delle tue lacrime,
senza che il profumo di un amore perso possa avvicinarmi a te.

Siamo ciò che abbiamo voluto essere,
soli, a stringere ognuno il proprio cuscino,
nella vana speranza di poter fermare
ciò che non abbiamo saputo tenere.

antonella faverzani

segnalata da antonella sabato 19 ottobre 2002

stelline voti: 13; popolarità: 0; 0 commenti

Il dolore.

Il dolore è in me,
ma tu non lo vedi,
non lo puoi vedere,
perché non ci sei.

Il dolore è nel mio cuore,
che grida amore,
quell’amore che tu non riesci a cogliere.

Il dolore è nella mia mente,
dove tu sei presente,
sebbene lontano,
annebbiando i miei pensieri.

Il dolore è nella mia vita solitaria,
in ogni attimo vissuto,
senza che tu mi sia accanto.

Il dolore è nel sentirti così lontano da me.

Il dolore è nell’amarti e non poterti amare.

Il dolore è nel desiderarti e non poterti avere.

Il dolore è nel non avere più la speranza
di poter essere amata da te senza dolore

antonella faverzani

segnalata da antonella sabato 19 ottobre 2002

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Il mio respiro.

Se, come dici, da me ti senti togliere il respiro,
è perché non senti il desiderio di respirare anche la mia stessa aria,
di vedere il mondo anche attraverso i miei occhi,
di vivere la tua vita anche attraverso la mia,
di trasformare le mie risa nelle tue, le tue risa nelle mie,
di mescolare le mie lacrime con le tue, le tue lacrime con le mie,
di vedere riflesso nel mio sorriso la gioia di un tuo sorriso,
di gioire nel tenermi tra le tue braccia,
stringendomi fino a togliermi il respiro.

Io vorrei che tu mi togliessi il respiro,
e respirare attraverso di te.

Ti lascerò respirare,
anche se il mio respiro si farà più difficoltoso.

antonella faverzani

segnalata da antonella sabato 19 ottobre 2002

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