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Diario di Bronson: gennaio 2009

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{ venerdì 30 gennaio 2009 }

IL MIO PRIMO LIBRO " come vederci chiaro in un vicolo cieco"

Settembre 2008 Ho pubblicato un libro di 8 racconti che potete visitare on line seguendo questo link:

http//alfredobronson.netsons.org

Vi ringrazio in anticipo qualora capitiate sul sito!

tratto da " COME VEDERCI CHIARO IN UN VICOLO CIECO" di Alessandro Nobili (bronson)

Mi devi 40 euro per le mutande...

“ L'anima libera è rara, ma quando la vedi la riconosci, soprattutto perché provi un
senso di benessere quando gli sei vicino ”

Charles Bukowski

Erano le cinque del mattino. Come al solito, ero seduto sul mio letto a raspare quei pochi capelli rimasti attaccati alla mia piccola testa. Da due settimane buone, mi ritrovavo ad assumere spesso la stessa maledetta posizione: gambe ciondolanti, quasi a toccare il pavimento, occhi rigonfi ed irritati, nervo sciatico infiammato e quella curiosa erezione che ormai mi era fedele da vent’anni.
L’alba di ogni mattina mi ricordava il lavoro. Un lavoro del c###o, che non mi appagava affatto, che mi costringeva a starmene rinchiuso in un ufficio anonimo, a sbrigare gli affari di una maledetta azienda che aveva la funzione di parare il c##o a grossi gruppi imprenditoriali, che regnavano sovrani su questa fottuta città.
La mia situazione sentimentale non andava certo meglio. Ero costretto a dividere la casa con una compagna che non amavo più ormai da mesi. Ogni giorno cercavo di dare una parvenza di umano al nostro rapporto. Puntualmente, i miei tentativi si rivelavano vani.
La sventura non aveva risparmiato nemmeno l’approccio al sesso, ormai gettato nel dimenticatoio da chi mi voleva far credere un uomo non più utile alla causa. Ma non era affatto così. Io mi sentivo vivo, mi sentivo ancora un uomo, avevo dentro di me la consapevolezza che, in qualunque momento, avrei potuto colmare di gioia qualsiasi donna. Amavo le cose semplici, la normalità di un gesto innocente, una carezza, la natura, la luna che muore nel mare. Peccato che la donna alla quale avevo affidato il mio cuore e tutte le mie emozioni, non riusciva a capire certe finezze. Per mia sfortuna, le avevo affidato anche l’uccello. Di lui, come di tutto il resto, se ne sbatteva altamente da svariati mesi. A questo punto, non riuscivo proprio più a capire per quale motivo continuavo a restarci assieme!
Ero ancora lì, inebetito, seduto sul letto, quando mi voltai silenziosamente per non urtare la sua suscettibilità dormiente. La guardai a lungo e allungai le mani verso la sua gola. Mi avvicinai. Potevo sentire il suo respiro che solleticava il mio viso. Stavo per affondare la presa, quando spalancò gli occhi:
- Maledetto! – disse, tirandosi su.
- Che ti prende? – replicai sorpreso.
- Infame che non sei altro! Ho capito cosa volevi farmi, sai?
- Ah si? E sentiamo: cosa avrei voluto farti?
- Mi volevi fare fuori, mi volevi strozzare! – disse impaurita.
- Ma cosa dici! Hai mangiato pesante ieri sera?
- Non dire stronzate, tu volevi farmi fuori!
- Volevo accarezzarti. Soltanto accarezzarti, santo Iddio!
- Non ti credo! – rispose, brandendo la piccola abat-jour – Volevi togliermi dal mondo!
- c###o, amore!
- Che cosa?
- Perché non vuoi credermi?
- Perché avevi gli occhi di fuoco, iniettati di sangue, che sprizzavano rabbia!
- Ma che stronzate vai dicendo…
- È la verità!
- Ma quale sangue e sangue! Lo sai benissimo che non farei del male ad una mosca!
- Forse hai ragione…
- Vedi, amore? Se ti calmi riesci anche a ragionare!
- Pffuii…Però mi hai messo una paura dannata!
- Stai tranquilla, non ti farò mai del male.
- Sarà…ma tu stamattina hai una brutta faccia!
Voltandosi, mi diede appositamente le spalle. Sbadigliò e mi chiese un decaffeinato, cereali e due fette biscottate con marmellata di pesca.
Andai in cucina a fare il caffè. La giornata era iniziata male e la mia vita si accorciava di un altro giorno, inesorabilmente.
Feci una doccia gelata, per scacciare via i demoni che mi scorrevano nelle vene. Dopodiché, asciugandomi, cercai nell’armadio qualcosa che mi rendesse presentabile. Presi le mie carte e le riposi con cura nella borsa. La mia compagna era ancora a letto, avvolta nelle lenzuola, apparentemente innocua. La guardai con sdegno, avvertendo ancora quei propositi assassini. Solo un attimo, un solo momento di pura follia, posai lo sguardo sul ferro da stiro. Quello si, sarebbe stato un’arma efficace! E lei era lì, a pochi passi da me. Feci per afferrarlo, ma indugiai troppo. Si voltò e sgranò gli occhi. Ero fottuto di nuovo!
- Alfredo! – gridò come una cornacchia.
- Si, cara?
- Lo vedi che avevo ragione io!?
- Cosa? Amore…io stamattina proprio non ti capisco!
- Tu vuoi accopparmi!
- Ancora con questa storia? – risposi, indispettito.
- E allora cosa ci fai in mutande con quel ferro da stiro in mano?
- Mi preparo a stirarmi un paio di camicie, dato che è una settimana che tu non lo fai!
- Io non ti credo più! Tu con quella faccia mi spaventi!
- Io continuo a non capirti, vai cercando rogne stamattina? – risposi, ormai infastidito.
- Alfredo, non trattarmi così! Se ho questa sensazione, vorrà dire che tu me la trasmetti.
- Bene amore, io vado a lavorare!
- Lavoro, sempre lavoro. Quando si cerca di instaurare un discorso serio, ecco che spunta fuori il lavoro…
- Tu sei pazza! Mi stai accusando di volerti accoppare e hai il coraggio di dire che stiamo affrontando argomenti seri?
- Sei un buffone, Alfredo!
- Mettiamola così, stamattina sono il tuo buffone sanguinario!
- Smettila!
- Certo che la smetto! Non ho mai avuto tanta voglia di andare in arrivare in ufficio come stamattina. Ti saluto, ci vediamo stasera!
Uscii di casa che ancora non ero perfettamente vestito. Avevo la cravatta in mano, la patta dei pantaloni mezza aperta, cintura e scarpe slacciate… un disastro! Con la schiuma alla bocca, salutai il portiere che, come ogni mattina, osservò:
- Buongiorno, dottore! Brutta cera anche oggi!
- Colpa della primavera, Luigi caro!
- Siamo in estate, dottore!
- Appunto…vabbè, mi ha capito no? – dissi, quasi sul marciapiede.
- A proposito…
- Dica pure, Luigi…
- Si chiuda la cerniera dei pantaloni, che le vola l’uccello!....

to be continued

Bronson - 09:39 - 3 commenti - commentainizio

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