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categoria: Poesie

Mani Benedette

Che siano benedette 
le sagge mani 
dei lavoratori della terra, 
che, con il sudore, 
fecondano alberi da frutto, 
nutrendo radici affamate d'acqua
sotto il calore del sole, 
tra il profumo umido
della terra arata. 
Come le braccia di chi,
operaio edile, 
agisce sui cantieri all'ombra 
dei pericoli e degli sforzi per obbligo, 
mentre il ferro freddo e il cemento 
risuonano sotto i colpi della fatica. 
Che siano benedette le sagge mani 
di chi fa dell'arte il proprio lavoro, 
artigiano del legno per passione, 
sfiorando con dita esperte
la trama di venature antiche, 
modellando forme
che raccontano storie. 
E di chi, con la sua mente,
organizza  sul computer
programmi complessi, 
trasformando idee astratte
in ordine, 
tra il ticchettio ritmato della tastiera 
e la luce fredda dello schermo. 
Che siano benedette
anche le mani 
di quelle donne anonime, 
che, incessanti nei laboratori, praticano nel silenzio
dell'affanno e del sudore, 
tra fili, aghi e tessuti, 
intrecciando destini invisibili. 
Che siano benedette
tutte le mani che raccolgono
le lacrime dei più poveri, 
restituendo carità per le strade. 
Saranno le mani
più ricche e potenti del mondo,
l'insegnamento del sacrificio
per amore 
non sarà mai cancellato
dalla memoria dei suoi figli. 
Benedette mani, 
siate fedeli e feconde d'amore, 
nella pace dello spirito, 
e sarete forti lavoratori perfetti. 

Laura Lapietra  ©

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra giovedì 1 maggio 2025

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categoria: Poesie

IL CANTO DELL'ANTICO LAVATOIO

Nel cuore del paese, un tempo fu,
non sol fontana, ma magia che fluì.
Un lavatoio, dove l'acqua cantava,
e risa di donne, trame invisibili creava.
Non marmo lucido, né pietre preziose,
ma roccia antica, di storie copiose.
Levigata da mani, da secoli in poi,
testimone silente, di innumerevoli eroi.
Un grande bacino, sempre colmo e puro,
da bocca di pietra, un getto sicuro.
Forse un leone, o un pesce sornione,
l'acqua sorgiva, fresca emozione.
Limpida e chiara, come un sogno appena nato,
su lastre inclinate, un invito velato.
All'alba, quando la bruma si scioglieva,
il lavatoio in vita si volgeva.
Non solo panni, ma segreti svelati,
consigli e canti, nell'aria librati.
Profumo di sapone, d'erba bagnata,
una sinfonia di vita, mai dimenticata.
Donne coi volti al sole, e maniche alzate,
battevano i panni, ritmiche battute.
Un suono ipnotico, di sciabordii e colpi,
colonna sonora di giorni, non di pochi.
Qui madri alle figlie, i segreti svelavano,
nonne di tempi andati, narravano.
Amicizia fioriva, come gerani al sole,
tra gocce d'acqua, e limpide parole.
Il pomeriggio, un bacio sulle pietre,
splendeva il lavatoio, tra mille offerte.
Un luogo di quiete, in attesa del giorno,
un cuore pulsante, che faceva ritorno.
Non solo acqua, ma l'anima del luogo,
testimone di generazioni, in un eterno giuoco.
La fatica in comunità si mutava,
l'acqua semplice, poesia diventava.
Ogni goccia un frammento, un ricordo profondo,
di un tempo lontano, che vive nel mondo,
nei racconti sussurrati, nei cuori di chi,
ancora ricorda quel magico dì.

DANIELA CESTA

segnalata da daniela cesta venerdì 25 luglio 2025

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categoria: Poesie

"Dimentica tutto.
La carezza
disusa all'amore.
Dolce
in morbido abbraccio
e audace
in estasi frizzante
di piacere.
Dimentica l'amore
che non sai più donarle.
Profumo di un incontro
con donna che nasconde
morso di nostalgla.
Evocativo immaginario
di indiano sandalo
delicato alone.
Cocchiere
nel mondo sognante
dell'"erba voglio".
Dimentica
quella donna
leonessa.
Ruggiva forte
dirompente passione.
Dimentica
quella voce
tra la folla.
Metteva alla prova,
curiosa,
tua sottigliezza
di desiderio,
limite di apertura
a soluzioni intriganti.
Dimentica
quella sublime
comunanza di spirito
oltre la ragione
ed il piatto pensiero.
Dimentica
questo amore
impossibile
come possedere
altro da te.
Bella la notte
ma perché sognarla?
Non guardarmi cosl.
Non sono un tuo sogno...


" in memoria del mio caro nonno..Pasquale"

Simona

segnalata da simona martedì 8 ottobre 2002

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categoria: Poesie

Mi manchi

Mi mancano i tuoi occhi da scrutare, da leggere, da interpretare ogni mattina
così belli e così cangianti nel colore e nell’umore:

limpidi quando sono sereni
teneri quando sono tristi e malinconici
penetranti quando sono carichi di cattiveria
furbi quando sono pieni di passione
arroganti quando sono vogliosi di rivincita
luminosi quando sono lucidi di lacrime.

Mi mancano i tuoi capelli da spettinare.

Mi manca la tua bocca da baciare.

Mi manca il tuo corpo da catturare.

Mi mancano le tue gambe da ammirare.

Mi manca il contatto della tua pelle liscia e profumata.

Mi mancano i tuoi seni da accarezzare.

Mi mancano i tuoi capezzoli da succhiare.

Mi manca il tuo sesso da sfiorare, da toccare, da baciare
Il tuo sesso su cui adagiarmi lentamente e poi riempire di attenzioni
Il tuo sesso che ogni volta mi regala sensazioni fantastiche.

Mi manchi tu
Mi manca il tuo carattere così forte e così fragile
Così deciso e così contradditorio
Così sereno e così instabile
Così positivo e così volubile.

Mi manca la tua voglia di vivere
Mi manca la tua voglia di felicità
Mi manca la tua voglia di passione
Mi manca la tua voglia di trasgressione
Mi manca la tua voglia di ricevere e regalare amore,
Di non essere mai banale.



Mi manca la tua simpatia
Mi manca la tua ironia
Mi manca la tua sfrontatezza
Mi manca la tua testardaggine
Mi manca la tua insicurezza
Mi manca la tua carica erotica
Mi manca la tua passione.

Mi manca il tuo bisogno di equilibrio che io cerco ogni giorno di darti
Mi manca il mio bisogno di certezze che tu ogni giorno non puoi darmi.

Mi mancano tante piccole e grandi cose che non possiamo condividere.

Mi manca la carica che sai trasmettere
Mi manca la sicurezza che riesco ad avere solo se ci sei tu
Mi manca il sentirmi l’uomo più fortunato del mondo.

Mi addormento con te
Mi risveglio con te
Il pensiero di poter perdere tutto questo mi stronca.

Roberto

segnalata da Roberto martedì 11 febbraio 2003

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categoria: Poesie

Metaphysica


Quando ti conobbi,
in quell'universo di note
di vario colore,

non avrei mai pensato,
che il tuo profumo
si sarebbe trasformato

in una cascata
di pensieri divini,
sommersa dalle foglie

che qualcuno
andava spargendo
sulle contrade,

sì che il tuo corpo
vibrasse all'unisono
con il Paradiso!

Così ti vidi,
quel giorno,
persa fra le sensazioni

che tu donavi . . .
facendomi trasalire,
ed insieme a me,

nei ghirigori dell'ebbra
sazietà di noi,
un palpito d'infinito

faceva riempire anche te
di tenera follia,
perché in quella

ti scoprii mia . . .
Come dal Nautilus
andava affiorando

la scoperta di nuovi mondi
d'ineffabile bellezza . . .
così tu fosti

il mio sogno fantascientifico,
realtà di carne e di poesia
apparentemente senza senso,

ma lo strascico
del tuo vestito di nozze . . .
è stato trasportato

dalle ancelle di Venere!
Perché c'eri anche tu,
quel giorno

che si parlava di noi,
ed hai potuto appurare
quanto il canto degli uccelli

portasse i nostri nomi,
con affettuosa devozione,
tanto al di là del vento

e delle montagne,
da fonderli per sempre
in un abbraccio solenne,

dentro i nostri cuori!

FernyMax

segnalata da FernyMax lunedì 24 febbraio 2003

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categoria: Poesie

mettetelo voi

E adesso via pure via
ho voglio di restare solo
Con la voglia,
di volare nel tuo cielo
Non mi sono mai chiesto chi eri
e perche' hai cercato me
io checredevo fino a ieri
di essere un angelo
ho Rischiato d'impazzire,
di farmi scoppiare il cuore
ho perso una donna
ora ho voglia di morire
di rinnegare il cielo
di Prendere a sassate
tutti i sogni fatti
e di farli cadere
uno a uno
Spezzare le ali degl'angeli
ancora in volo
ammetto che sbagliavo
E adesso che rimane
di tutta una vita sognata insieme!
un uomo solo
che ancora ti pensa
quando la notte si fa buia
e diventa piu' triste
quando si e soli
Quando sopra il viso
c'e' una lacrima
che ancora scende..
Provo a ragionare,
faccio l'indifferente
Fino a che mi accorgo
che non sono servito a niente
E vorrei urlare,
sbattere la testa
Respirare forte
il suo profumo
Dire è tutta colpa del destino
se non ti ho vicino
maledetta sera
ora raccolgo i cocci
e penso al domani che sara
un giorno nuovo
e mi ripeto
e mi ripeto
e mi ripeto.....

kontezero - tratto da dal nulla

segnalata da ilkontezro giovedì 15 luglio 2004

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categoria: Poesie

Lacrime dal cuore

Lacrime silenziose solcano il mio viso,
scivolano stanche lungo le guance arrossate dal pianto e dalla passione
si infrangono sulla pelle macchiata d'inchiostro
poi svaniscono, portate via da dita tremanti

E di nuovo si rincorrono timide e discrete;
passano senza far rumore
passano e nessuno se ne accorge...

Stringo a me il cuscino,
forte
ancora più forte, come per soffocare la rabbia che sento crescere dentro,
poi lo scaravento a terra, insoddisfatta di quel falso contatto
di quel finto e inutile conforto

Mi sento sola,
nemmeno le lacrime riescono più a farmi compagnia
così, all'apice del mio masochismo, apro il diario e prendo la sua foto
lo guardo e tutto mi sembra bellissimo
lo guardo e tutto mi sembra terribilmente triste

Labbra turgide e tremanti sussurrano il suo nome,
lo implorano invano di venire da loro,
gli chiedono umilmente di poter sfiorare la sua pelle, la sua bocca...

Ma lui non risponde
continua a fare quello che sta facendo
senza sospettare che un giovane cuore si lacera di giorno in giorno per lui;
ripenso ai suoi sguardi e ai suoi sorrisi,
ai suoi occhi e alle sue mani

All'improvviso mi scrollo dalle mie tiepide illusioni e comprendo...
comprendo forzatamente che è e rimarrà solo un'utopia,
un fantasma evanescente che più rincorro, più si allontana
un morbido sogno che s'infrange brutalmente al suono della sveglia mattutina

E così mi rendo perfettamente conto che lui non potrà mai appartenermi;
eppure continuo a pensare a lui...
continuo a versare lacrime per lui, a contemplare la sua foto,
ad assaporare l'aroma dei ricordi di quei pochi momenti passati in sua compagnia

E perchè?
a che serve tutto questo, che senso ha?
ah, spiegatemelo voi!
datemi voi una risposta valida, perchè io proprio non riesco a trovarla...

Com'è crudele con me l'amore
mi rallegra col lieve profumo dei suoi candidi fiori,
ma non mi lascia assaporare il gusto intenso dei suoi frutti scarlatti;
mi sorride ingenuamente e poi, col volto dell'astuzia, mi accoltella alle spalle;
una ferita precisa e profonda

E di nuovo continua a sorridere
e mi guarda con occhi di luce,
mentre, ormai arresa a questo cinico gioco, mi rallegro di perire per sua mano.

Meleth

segnalata da Meleth lunedì 10 gennaio 2005

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categoria: poesie

Quel tempo di più

Forse tu sola
potevi darmi il colore

forte pastello
dei tuoi sogni profumati

di giovinezza
e di quell'amore,

che io ti cercavo...
ma che poi rifiutavo,

quasi timoroso
tu mi fossi appartenuta

troppo facilmente,
in un tempo così breve...

Ma tu eri vera
oasi soave, e carnale...

sì da farmi sapere
ormai più di tutto di te,

ma senza riuscire
insieme a fermare

il senso inquieto
della nostra epoca,

che si lasciava andare
agli spropositi storici,

e irrilevanti,
della contestazione...

Noi, già nuovi adulti,
eppure bambini,

senza il minimo
pudore o criterio,

solo con la fissa
di saper arrivare

a destinazione,
quantunque ignota,

ci concedevamo
tutto il nostro tempo...

Ma tu forse nò,
tu sapevi meglio di me

già cosa fare
e dove c'era da andare...

Ero soltanto io,
che non ero preparato,

in una parte di me,
a voler morire...

La mia libertà
e il mio malessere,

non ti potevano
ancora amare...

Mi occorreva forse
solo un pò di tempo,

appena un pò di più
del tempo, che allora

potevi donarmi tu...

FernyMax - tratto da lla mia vita

segnalata da FernyMax venerdì 22 dicembre 2006

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categoria: poesie

Quello

amore! tutti ne parlano...
ma nessuno sa spegarti cm ci si sente...
quando lo si ha e bello,
non averlo fa soffrire!
pensare ke l amore possa sconfiggere ogni male su questo mondo...
pensare che non c'è niente di male, amando.
pensare di essere amata dalla persona di cui si pensa ke sia l uomo giusto,
Quell' uomo
quello con cui si ride quando si fa o sente una battuta,
quello con cui si piange quando si sta male...
quello che se hai qualcosa ke ti fa soffrire ti ascolta senza metterti in imbarazzo.
Quello ke ti chiama giusto x dirti quanto tu sia importante per lui,
quello che fa di tutto x farti capire che 6 l unica donna al mondo
con cui lui vorra passare i prossimi anni della sua vita.
Quello che fa tanti chilometri giusto x vedere il tuo sorriso!
Quello che ti dice:" ho voglia di tenerti nelle mia braccia" per sentire il profumo
della tua pelle.
Quello che ti dice" oggi voglio coccolarti" senza averglielo chiesto!

Quello Quello Quello...
Si proprio quel uomo giusto che si pensa di aver trovato

quello pero' inizia a dirti che gli serve tempo, tanto tempo, per capire,
quello dice di essere confuso x tutta la situazione attuale
quello che dice di non amare un'altra donna,
quello che pero' quando dice di amare te, dice di amarne pure un' altra!
quello che dice che bisogna essere piu sicura di se stessi, e che si debba essere forti e confrontare la situazione invece di correre via!
quello che pero' in una situazione difficile, nn fa altro che scegliere la strada piu facile!
quello che ha fatto capire che bisogna essere sinceri l uno con l altro
quello a cui nn riesci a credere piu neanche una parola, dopo che ti dice le bugie
quello che dice di aver trovato la donna giusta in te, ma che sta cn un altra!

Quell uomo dice di non essere capito!
Chi mi sa dire? chi mi sa spiegare cosa si deve capire?

Io so solo di essere innamorata di un uomo, quel uomo, che pero' non ama me!
Di un uomo pieno di misteri,
Di quel uomo pero' che in poco tempo mi fece capire cosa mi sono persa gli ultimi anni,
non avendo mai potuto amare nessuno, quanto io ami lui!

Essere soli fa male, amando ancor' di piu'!
ma amando si cresce e crescendo si impara!
Imparare a lasciare andare una persona e difficile.
Ma solo dopo averlo perso si riesce a reallizzare quanto sia importante quella persona!
io l'ho capito...chissa' se anche lui...
Dare, e ricevere una seconda opportunita' e bello!
Ma non dire di amare me quando baci un altra donna, e fai l' amore mentre io ti penso!

Si proprio tu, quel uomo!
ora dimmi tu se riesci a capire.....

segnalata da cuore spezzato domenica 30 settembre 2007

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categoria: Poesie

Vorrei amarti cosi

Donna, completa,
mela carnale , d’antico desiderio,
peccaminoso.

Ahi, amarti è un sublime viaggio,
con acqua e con stelle,
tra brusche tempeste,
di lenzuola, dai nostri sudori
intrecciati e inumiditi.

Amarti, sarà come un combattimento
d’intensi lampi delle nostre anime,
infuocate, i tuoni, gemiti gentili,
in nostre gole
d’ aria soffocata,
e due corpi
da un solo miele sconfitti.

Bacio dopo bacio,
ripercorro il tuo corpo,
come penitenza lussuriosa,
ritrovandomi nel tuo essere
donna e madre.

I tuoi margini,
i tuoi fiumi,
i tuoi deliziosi villaggi,
minuscoli, di vene e carne,
giù per le gambe,
ad accarezzar le caviglie
tue.

Corre, il peccaminoso
desiderio d’amarti cosi,
piccantemente mia,
corre per i sottili
cammini del sangue,
fino ad essere
e non essere,
che un sol lampo
di passione.
L'azzurro dell'amore

L’alba d’azzurro
arse il cielo,
le rugiade, come colonie
profumarono
i fiori, d’intenso
amore.
Vieni a toccare
il fuoco dell’azzurro istantaneo,
afferra la chiave dell’universo,
prendimi per mano,
e tuffiamoci nell’infinito,
e lasciamo che i suoi petali
si consumino,
di noi.
Altro non vè qui,
che spazio aperto,
di libere virtù,
e tra tanti
azzurri celesti sommersi,
si perdono i nostri occhi,
indovinando i poteri dell’aria,
trasportandoci nell’oblio azzurro.

Antonio de Lieto Vollaro - tratto da 3 raccolta di poesie

segnalata da wolf23 lunedì 21 marzo 2011

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categoria: Poesie

Sei nella psiche

Sei nella psiche,
quando torno indietro nel tempo.
Sei nella psiche,
quando vorrei rimuovere tutto
quel che mi hai fatto nel male,
poiché il bene, per te,
 era soltanto una mela proibita.
Sei nella psiche,
quando vorrei giocare ancora
 a far la carnefice
vittima del tuo male,
per riprendermi ciò ch’era mio:
il cuore in attesa delle tue lodi.
Sei nella psiche,
quando penso che tal mio gioco
sia finito troppo presto
 e che avrei giocato meglio,
se non avessi avuto
 il mio sposo da amare.
 Sei nella psiche,
quando credo che non potrò mai
dimenticare le tue mani
che solcano il mio corpo
 nudo e immaturo,
e quando ho la certezza che
 tuoi occhi non hanno avuto pietà
 dei miei lacrimanti d’innato dolor.
Sei nella psiche,
 quando penso che avrei potuto
amarti,
 vivendo insieme nell’Inferno,
 ma tu conosci solo il Paradiso
 derubato e comprato.
Sei nella psiche,
 quando credo che non sconterai mai
le tue pene,
perché sei bravo a scappare
 creando le tue scorciatoie d’ipocrisia.
Sei nella psiche,
quando credo che potrei
far parte della tua vita,
per proteggerti dal tuo supplizio
 che grava da sempre sulle tue spalle,
l’ugual supplizio nascosto
 nel tuo nome.
Sei nella psiche,
quando vorrei starti vicino
 per lenire le tue sofferenze,
solamente per alleggerire
 la mia empatia.
 Sei nella psiche,
quando il tempo sosta
 sotto quelle gocce
profumate di passione
e quando avrei voluto che
questo tempo fosse stato
l’Infinito noviziato
dal nostro amore mai nato.

Cassandra - tratto da La mia follia tra Tenebra e Luce

segnalata da Cassandra venerdì 11 ottobre 2019

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categoria: Poesie

La Spada Del Diavolo

La Spada Del Diavolo

La violenza
è una spada
avvelenata d'odio
nella mano
del diavolo
con gli occhi bui,
trafigge il cuore oltrepassando l'anima facendola
sua vittima prediletta uccidendo
con inaudita ferocia
e gelosia inarrestabile
la sua sensibilità umana affogandola
nel sangue
per vendetta,
gettandole addosso
la sua melma contorta,
e il dolore
che ne cagiona perpetuerà
per sempre
in quelle cicatrici
mute
che non tutti gli occhi
sanno percepire
in quelle paure
che partoriscono angosce ogni giorno,
e lacrime asciutte
e segrete
in ogni angolo della vita! Ricorda che
seppur sorridono
e scherzano
tra la ressa
nelle strade del mondo
non dimenticheranno mai
di essere
vittime innocenti
guardandosi
allo specchio del passato
che per loro
non passerà mai,
ma non te lo confideranno mai
per essere compatite
poiché
non ne hanno bisogno! Rivogliono solo
quello che gli è stato privato
e calpestato,
la dignità
di essere fiori
con le loro essenze profumate
nell'espressione
di essere
semplicemente donne!

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra giovedì 25 novembre 2021

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categoria: Poesie

Sono Solo Attimi

Sono Solo Attimi

Sono labili attimi,
fugaci, colorati, frizzanti baci
rubati all'innocenza incredula
sotto le fronde spoglie dal gelo
di una passata stagione,
subitanei scatti imprigionati
nel sottile tessuto dell’inafferrabile,
inquieto tempo,
che fugge come lampo
sordo ai sussurri d'amore
della tenera giovinezza.
Momenti che si liberarono magici
per esplodere dopo sguardi timidi
nel dichiararsi amore,
amore di giovani innamorati
arrossiti sul viale
dai respiri nascosti altrove...
Questi istanti, nella loro spontaneità, sono ancestrali ricordi
da portare in sé per sempre,
un’utopia che risiederà
nel profondo dell’anima,
immagini di esperienze vissute
nel rotocalco senza tempo
nel cuore sensibile della vita!
Attimi d'amore che nacquero
come proiettili profumati
a esaltare l'essenza
di quelle languide carezze
che scaldarono l'atmosfera!
E come fotografie vintage,
dalle immagini mai sbiadite,
scaldano senza mai cancellare
le complesse e oscure parole
che affliggono ancora oggi
quell'addio
in quel viaggio esplorativo
di quel flirt d'adolescenza
che colsero i nostri cuori!
Rimarranno come vestigi e fiorilegi
bagagli di esperienze,
decorazioni preziose
nel presente che audacemente avanza nel mare
della dolce malinconia e nostalgia.
E noi, come abili ricamatori, continueremo a tessere
istanti per cui vivere felici oggi
e istanti per cui soffrire per ieri
sul manto del destino
che sa avvolgerci anche con stupore
negli attimi incancellabili del tempo.

Laura Lapietra ©

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra lunedì 12 febbraio 2024

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categoria: Poesie

Leali Legami

Nelle viscere dell'oscurità notturna
taciturna e impenetrabile,
un alito di affetto inesauribile
si insinua con tenerezza tra noi.
La lealtà in amore,
quale astro rifulgente
illumina il cammino con fulgore incandescente e colmo di brama.
Tortuosi sono i sentieri dell'animo,
ove la lealtà sboccia
con fervore inestinguibile.
Quale ombra fedele
che segue senza mai svanire
il nostro legame d'amore,
incapace di saper mentire
guardando dritto
negli occhi dell'altro.
Il tempo, avversario inesorabile,
ci induce nelle reti delle sue prove
con ghigni beffardi,
ma il nostro patto è indissolubile,
non può frantumare ciò
che è stato saldamente plasmato!
La lealtà è il vincolo
che ci mantiene congiunti,
nel fragore della bufera
e nei frangenti di smarrimento.
Mi affido alla purezza
del tuo sguardo profondo,
cristallino e sincero,
ove la lealtà volteggia
quale pensiero d'amore.
In questo profumato giardino
celato all'occhio profano,
il nostro affetto prospera,
esultante e sovrano,
sotto le chiome innamorate
dei nostri sguardi!
La nostra lealtà nella relazione,
simile a un talismano potente
ci avvolge e ci orienta
con una guida amorosa,
verso oltre l'infinito!
E noi, due spiriti puri
in un ballo celestiale,
con l'impegno perpetuo
in un vero sentimento
che non conosce tramonto,
ci fondiamo l'uno a l'altra
per non perderci mai più
nei flussi dei tempi,
che trascrivono stele d'oro
piantate sul fertile terreno
del nostro indissolubile amore.

Laura Lapietra ©

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra martedì 1 ottobre 2024

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categoria: Poesie

Ti Parlerò D'Amore

Raccoglierò per te
momenti di vita
da sfoggiare insieme,
ballerò con te
sulla scia dei tuoi desideri
e ne farò preziosa casa
per vivere della tua felicità!
Ti parlerò d'amore,
tutte le volte
che ne avrai bisogno,
sarò il tuo magico mantello
per nasconderti
dalle fredde intemperie
che ti assaliranno
per abbatterti,
non avere paura
sarò la tua luce di pace.
Fidati del mio cuore
che forte e senza rinunce
batte per te.
Oh dolce angelo
dalla chiara pelle come latte
e scuri fili di seta
che come capelli
adornano il tuo dolce
roseo viso fanciullesco,
a volte triste e fragile
sotto la bugiarda luna.
Io ti amo d'amore vero
senza misura di tempo!
Oh dolce candido
profumato fiore d'estate,
non appassirai mai
nel giardino delle mie forti
e sicure braccia
perché ogni parola d'amore
che ti dedicherò,
sarà perla d'oro
per un dimante d'anima
come la tua,
a farti danzare
nel valzer della vita,
fino a toccare il paradiso
in ogni profondo respiro
che di me ti parlerà,
e a me ti legherà,
per parlarti d'amore
fino all'uscio della tua vita.

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra domenica 13 ottobre 2024

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categoria: Poesie

Autunno Meteoropatico

Nel folto grigiore urbano
a sprazzi splendente,
l'astro ameno del giorno
si cela sfumato e corbellante
sui quei volti indifferenti
dei loro convulsi corpi
spediti verso le proprie mete,
mentre placida l'autunno intraprende le sue piroette
sul libeccio che aspira sfociare
in una intensa pioggia
di melanconia da scordare!
Cromie sfumate
si allontanano avvolte
nel silenzio dietro ogni angolo,
mentre foglie brune e gialle
sussurrano il loro stormire
sotto alle mie suola,
le vie come vesti di cenere
si tingono d'ombre
ed errate congetture
che come un veleno
il cuore inerte rende immobile!
Dal parabrezza ahimè
ignava or cerco
il riflesso rarefatto dell'etere,
la metamorfosi che la Terra
dona in tale momento,
ma l'umido asfalto
nel suo abbraccio inerte,
privano i miei occhi
da quel bagliore incantato!
È un'assenza costante,
un'obliterazione implacabile
che mi spacca il cuore,
respiro saviamente riposta
solo nella tua casa, nella tua vita!
Amor che or mi sei lontano...
E così, rimango prigioniera
del tempo irremovibile,
senza poter annusare
il profumo del risveglio
delle dolci caldarroste
dopo l'amplesso dei sensi
dalle più sensuali movenze.
Le strade or si ergono
come celle asfittiche,
in cui l'autunno canta
folate stonate dal crepitio
della malinconica pioggia
da cancellare sulla mia pelle!
Ma le mie pietrificate membra non avvertono la lirica,
mancano i sensi per catturarne l'essenza vibrante...
Eppure là fuori,
la sconfinata bellezza
delle bronzee foglie
che danzano
e danzano in cerchio,
come candide gocce di rugiada,
e l'arcobaleno
dalle tenue tonalità,
rendono magnifico
il mio sguardo di vita o di morte,
in un'arpa che la natura accorda!
Mi sfugge la speranza d'averti,
che come fronde caduche
or siamo amanti scostanti
nel fruscio che si leva
come cantilena
nelle piaghe che risvegliano
il presente nel traffico
dagli assordanti clacson,
ma tra le mura dell'urbanità
che mi imprigiona e avvita,
resto legata a un panorama monotono e opaco,
annusando fragranze
che la mia città frutta,
come un animale assetato
di antichi olezzi che non trovo!
Forse un giorno astratto fuggirò
da questo scuro labirinto,
dalle urla della metropoli
che opprime e confonde,
per vivere l'autunno
con lo sguardo estinto
dalla meteoropatia
sulle spalle di una natura
che implora respiro profondo!
Fuggirò per raggiungerti.
E fino a quel giorno,
mi dedicherò a ricordare
immersa nella caverna dell'urbanità infame
che esiste un mondo
di intervalli e cadenze,
non solo ricamati di nostalgie
e reminiscenze in amarezze,
ma anche di intagli
di sbuffi d'aliti di vita
da cogliere per vitalizzare
quei momenti da lavare
con fiducia nella fede
che in quel giorno che verrà
sarà magione per l'amore,
senza grigiore e senza orpello
a offrire un autunno
senza affanno e senza ombrello!

©Laura Lapietra

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra mercoledì 4 ottobre 2023


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