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Sono presenti 17 poesie.
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categoria: Poesie
Solinga nell'ardor meridiano
Solinga nell'ardor meridiano
la campagna tacea: l'adulta spica
lieve ondeggiando nell'immenso piano
sul gracil si reggea stelo a fatica.
Non Satiri bicorni, non Silvano,
che in quest'ora atterian la gente antica,
ma Ruth vider questi occhi, la pudica
spigolatrice, fra il maturo grano
alta e bella passar. Si confondea
colle spighe la chioma: l'azzurrino
fiore del ciano nelle luci avea:
ma sulle guance, che celar volea
inchinandosi a terra, il porporino
fiammeggiar del papavero ridea.
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categoria: Poesie
Bellezze
Il campo di frumento è cosi bello
solo perché ci sono dentro
i fiori di papavero e di veccia;
ed il tuo volto pallido
perché è tirato un poco indietro
dal peso della lunga treccia
Corrado Govoni - tratto da Il quaderno dei sogni e delle stelle
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categoria: poesie
papaveri
AMO I PAPAVERI
perchè sono rossi e sono allegri!
hanno una stella piccola nel centro
nera che tinge,
io disegnavo una stella nera nella
mia fronte con questo naturale stampino.,
io parlavo con i papaveri da bambina,
come parlavo con le spighe di grano,
andavo nei campi a primavera
a giocare con i papaveri,
che grande gioia nel cuore
loro donavano a me!
io amavo loro
e i papaveri amavano me,
ero la loro regina..
per questo tutti chiamavano me
Poppy!
segnalata da daniela cesta lunedì 28 gennaio 2013
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categoria: Poesie
Il papavero solitario
IL PAPAVERO SOLITARIO
(sonetto)
Spiccava solitario in mezzo all'erba
un papavero rosso: era aduggiato
e la corolla, al solito superba,
pendeva dallo stelo reclinato.
Mi vide e il gambo sollevò, piangendo:
"Se in questo sconfinato campo io sono
l'unico fior della mia specie, orrendo
è il mio destino". E in accorato tono:
"Dunque a chi giovo? Perché fui creato?".
M'inginocchiai commosso e lo raccolsi
con gesto che mai fu più delicato,
per non sciuparne il calice scarlatto.
"La vita è un dono - dissi - e, se mi volsi
ad ammirarti, il fine è soddisfatto".
segnalata da Enzo Ramazzina mercoledì 4 maggio 2016
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categoria: Poesie
POPPY
La luce arriva nel prato, carezze e baci
il papavero con la testa diritta, sorride allegro
un altro giorno gioioso, della sua vita
saluta gli altri fiori, chiama le margherite,
ondeggia con il vento, vivace e sveglio
parla parla con gli altri papaveri
che fiore giocherellone è il papavero!
la stella nera nel mezzo della corolla
è per fare giocare i bambini
perchè il papavero è il fiore dei bambini
semplice, rosso, umile
sorridente, sereno, buono,
morbido come il cuore di Dio
segnalata da daniela cesta sabato 7 giugno 2014
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categoria: Poesie
Gendai Haiku
i vocali in chat -
oltre la veranda i primi papaveri
segnalata da Laura Lapietra lunedì 14 aprile 2025
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categoria: Poesie
Haiku
soffia levante -
su neri papaveri
gruppi di stami
Laura Lapietra
segnalata da Laura Lapietra mercoledì 8 maggio 2024
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categoria: Poesie
Gogyohka
Papaveri nelle mani infantili
Il sole tinge i capelli d'oro
La felicità è sorriso
Le foto d'anima racconteranno
Momenti indimenticabili.
Laura Lapietra ©
segnalata da Laura Lapietra sabato 24 maggio 2025
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categoria: Poesie
Tanka
i papaveri -
da lontano il trattore
nella campagna
il fruscio tra fronde
accarezza ricordi
Laura Lapietra ©
segnalata da Laura Lapietra giovedì 24 aprile 2025
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categoria: Poesie
Sedoka 5
Sedoka 5
ondeggia forte
quel rosso papavero
nel campo di tritico
diversa vita
nel croscio naturale
infonde forza pura
Laura Lapietra ©
segnalata da Laura Lapietra mercoledì 24 aprile 2024
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categoria: Poesie
tra i campi io vivo
mel mezzo dei campi dorati,
col caldo estivo
e la brezza che accarezza le spighe,
sono rosso pieno di passione
sorriso, sorrido,
al mondo,
alla terra,
al cielo,
sono gioia incontenibile
perchè io sono un papavero!
segnalata da Daniela cesta venerdì 31 agosto 2012
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categoria: Poesie
poppy
io sono poppy!
vivo nel prato per la gioia dei bambini,
sono vivace e rosso,
il vento non può nulla contro di me,
sono sempre allegro e porto la primavera,
ho una piccola stella nera
nel mezzo della corolla,
il cielo blu mi bacia, tutti i giorni,
e profumo di terra fresca,
io coloro di rosso il prato
rendo l'erba gioiosa e sorridente,
faccio respirare l'anima,
perchè io sono il papavero,
il fiore piu allegro della primavera!
segnalata da daniela cesta martedì 5 febbraio 2013
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categoria: Poesie
Easy
Il fresco profumo dell'erba appena tagliata
il rosso dei papaveri che lentamente
si schiudono al sole del primo mattino,
le foglie di un verde intenso
da cui esala il respiro della natura
quasi fosse un incenso.....
due gocce lasciate a se stesse
da una nuvola di passaggio.....
...e in lontananza un miraggio.....
una sagoma nera che avanza,
capelli corvini raccolti,
quasi in castigo in un una coda ondeggiante
passo precoce con fare veloce
tanto attraente.....quanto sfuggente.........
segnalata da Andy martedì 18 maggio 2004
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categoria: poesie
Nel grigio fumoso
di una città senza sogni
ripenso
al giallo dorato
di un mare di grano
al rosso dei papaveri
sul palmo della mia mano
rivedo
le viole tra i fossi
le margherite del prato
la neve sui rami
gli zigomi rossi
risento
il canto dei grilli
in una sera d'estate
il rumore della pioggia
le mani bagnate
ricordo
una bimba di bianco vestita
un canto
una risata
una farfalla che fugge
dalle sue piccole dita.
segnalata da Neris martedì 13 novembre 2012
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categoria: Poesie
Nei tuoi sogni, bambino
si fanno e si sfanno castelli d'aria azzurra
circondati da nuvole rosee e immensi giardini fioriti.
Quelle rose senza spine che sbocciano, bambino
emanano un profumo cosi gradevole...
Cogli papaveri rossi in quei giardini, e danzi
avvolto da una musica soave...
Il sole splende lassù,
e tu lo guardi beato,
con quegli occhi dolci,
con quel sorriso che par
ti sia stampato in viso.
Ma poi, bambino
ti volti verso la realtà,
dove sono quei castelli magici?
e quei giardini?
Le rose hanno le spine qui,
e quella musica non è più tanto soave...
In questo mondo, bambino,
dove non ci sono più valori,
e la guerra è alle porte,
non ti resta altro che sognare,
e sperare,
sperare nella solidarietà delle persone,
perché infondo
tutti hanno un cuore,
dovrebbero solo imparare ad ascoltarlo!
segnalata da Delia sabato 17 aprile 2004
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categoria: Poesie
Ti amo,
amante, ti amo e m’ami e ti amo:
son corti i giorni, i mesi, la pioggia, i treni:
son alte le case, gli alberi, e siam più alti:
s’avvicina sulla sabbia la spuma che vuol baciarti:
emigrano gli uccelli dagli arcipelaghi
e crescono nel mio cuore le te radici di frumento.
Non v’è dubbio, amor mio, che la tempesta di
Settembre
Cadde col suo ferro ossidato sopra la tua testa
E quando, tra raffiche di spine ti vidi camminare
Indifesa,
presi la tua chitarra d’ambra, mi misi al tuo fianco,
sentendo che non potevo cantare senza la tua bocca,
che morivo se non mi guardavi piangendo nella pioggia.
Perché le pene d’amore sulla riva del fiume,
perché la cantata che in pieno crepuscolo ardeva
nella mia ombra,
perché si richiusero in te, chillaneja fragrante,
e restituirono il dono e l’aroma che abbisognava
il mio vestito sciupato da tante battaglie d’inverno?
BIMBA BRUNA E AGILE…
Bimba bruna e agile, il sole che Fa la frutta,
quello che rassoda il grano, quello che torce le alghe,
ha fatto il tuo corpo allegro, i tuoi occhi luminosi
e la tua bocca che ha il sorriso dell’acqua.
Un sole nero e ansioso ti si arrotola nei fili
Della nera capigliatura, quando stendi le braccia.
Tu giochi col sole come un ruscello
E lui ti lascia negli occhi due pozze oscure.
Bimba bruna e agile, nulla mi avvicina a te.
Tutto da te mi allontana, come dal mezzogiorno.
Sei la delirante gioventù dell’ape,
l’ebbrezza dell’onda, la forza della spiga.
Il mio cuore cupo ti cerca, tuttavia,
e amo il tuo corpo allegro, la tua voce sciolta e sottile.
Farfalla bruna dolce e definitiva
Come il campo di frumento e il sole,il papavero e l’acqua.
segnalata da Giuly la mejo sabato 29 ottobre 2005
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categoria: Poesie
Rimembranze Scolpite
Rimembranze Scolpite
Sul papiro delle stagioni,
falsamente sbiadito ormai
è il colore del rimpianto
in frammenti di quei papaveri sparsi
di lacca di robbia, dispersi,
come le tue morbide labbra d'amore
accese di brio sulla proda malachite,
quando parlavi silenzi
nel sorriso ingenuo che ti distingueva
immensa nel diluvio della natura,
come gemma di bimba selvatica,
accarezzata dolcemente
dallo sguardo indaco del cielo
nel fato fecondo alla nostra passione.
Giuro, col nero della rabbia
sul bianco dei fantasmi dubbi,
che la penna della circospezione
dal bugiardo colore nell'anima
ne traccia una fine nell'ultima lacrima,
che per te severo verserò!
Ripenserò, incredulo a questa nota,
dimentico dei tristi nugoli
che tingono i miei occhi soffocati
dalla tua trasparente assenza,
nella lente del sottobosco
del mio canceroso presente,
a cucirmi sulla pelle valanghe
nelle piaghe di convinzioni
originate su misura,
per coartare la gente a credere
che dal subisso di interrogativi
senza posa che rifiati
la pallida mia serenità,
sian ormai pugni di mosche
nel sibilo della rassegnazione,
che come spinato filo avvolge il fiato
che come bandoneon intono,
aerofono ad ancia libera,
imperniato sul rudimentale fondale
del mio crudo amore per te,
senza più ali che lasciano vivere
percezioni d'emozioni nel cuore
a scolpirmi il vuoto che resta,
dopo averti mandata via per inganno
nella malinconia
del tempo che mi resta.
segnalata da Laura Lapietra venerdì 29 novembre 2024
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