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categoria: Poesie
consumismo
Cammino in mezzo alla folla
e mi sorprendo pensare
quale sia la molla
che la spinge a vagare.
Vagare per ogni dove
ed acquistare, dissennata,
prodotti senza prove
e mercanzia taroccata.
Sembra sia di vitale importanza
adorare il Dio del Consumo
e tacitare la coscienza,
gettando l’obolo al pover’uomo.
Che progetto è mai questo,
che ci spinge ad apprezzare
non la gioia per il bel gesto,
ma la voglia di divorare.
Ingoiare, a tutti i costi,
ciò che il consumismo ci offre
e non soffermarci mai, onesti,
ad ascoltare chi soffre.
Anzi, la voce dei poveri
alla folla da fastidio;
le ricorda doveri
verso vite da martirio.
Ma non c’è tempo di fermarsi,
perché tutto bisogna osservare
e solo interessarsi
di ciò per cui val la pena vagare.
segnalata da giorgio lunedì 30 agosto 2010
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categoria: Frasi d'amore » lettere
IL PONTE DELL'ARCOBALENO
C'è un posto in Paradiso, chiamato "Ponte dell'Arcobaleno".
Quando un animale muore va al ponte dell'arcobaleno.
Ci sono prati e colline per tutti,
così che possano correre e giocare insieme.
C'è tanto cibo, acqua e sole, e tutti sono al caldo e stanno bene.
Quelli che erano vecchi e malati sono ora forti e vigorosi.
Quelli che erano feriti o storpi e quelli che noi abbiamo usato,
senza ritegno e rimorso, per i nostri bisogni,
sono di nuovo integri e forti.
Tutti sono felici e contenti, tranne che per una piccola cosa:
quelli che sono stati cari a qualcuno, e che hanno dovuto lasciare indietro
coloro che hanno amato, ne sentono la mancanza……….
Corrono e giocano insieme,
ma un bel giorno uno di essi
Improvvisamente si ferma e guarda lontano, verso l'orizzonte.
I suoi occhi lucidi sono attenti, trema per l'impazienza:
tutto ad un tratto si stacca dal gruppo e comincia a correre,
volando sul verde prato, sempre più veloce.
Ti ha riconosciuto, e quando finalmente sarete insieme,
vi stringerete in un abbraccio pieno di gioia,
per non lasciarvi più.
Una pioggia di baci felici bagnerà il tuo viso:
le tue mani accarezzeranno di nuovo l'amata testolina
e fisserai ancora una volta i suoi occhietti fiduciosi,
per tanto tempo lontani dalla tua vita
ma mai assenti dal tuo cuore.
Allora attraverserete, insieme. Il Ponte dell'Arcobaleno……
segnalata da marines venerdì 15 ottobre 2010
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categoria: Aforismi » vita
l'araba fenice
muore e rinasce dalle sue ceneri ogni volta
che il male bussa alla porta
E' l'uccello Sacro del fuoco e secondo la tradizione è originario dell'Arabia
Vive più di cinquecento anni e quando si accorge di stare per morire prepara una pira funeraria
con dei rami di erbe aromatiche fra cui la Mirra e al tramonto, rivolta verso il sole calante con le ali aperte,
da' fuoco alla pira, lasciandosi consumare dalle fiamme.
Nove giorni dopo l'uccello risorge dalle sue stesse ceneri.
Il fuoco è un simbolo molto ambiguo...
Può significare calore, vita... o sviluppo,
evoluzione... o male,
dolore e sofferenza... o amore, piacere...
Di lei Ovidio disse:
«... si ciba non di frutta o di fiori, ma di incenso e resine odorose.
Dopo aver vissuto 500 anni, con le fronde di una quercia si costruisce un nido
sulla sommità di una palma, ci ammonticchia cannella, spigonardo e mirra,
e ci s'abbandona sopra, morendo, esalando il suo ultimo respiro fra gli aromi.
Dal corpo del genitore esce una giovane Fenice,
destinata a vivere tanto a lungo quanto il suo predecessore.
Una volta cresciuta e divenuta abbastanza forte, solleva dall'albero il nido
(la sua propria culla, ed il sepolcro del genitore),
e lo porta alla città di Heliopolis in Egitto,
dove lo deposita nel tempio del Sole.»
L' Araba Fenice nutrendosi di Perle d' Incenso viveva per 500 anni
per poi ardere sul rogo e quindi rinascere dalle sue stesse ceneri più Pura e più Bella.
Cosa rara e quasi impossibile a trovarsi
la Fenice divenne per gli scrittori cristiani il Simbolo della Resurrezione
così come nel linguaggio popolare un qualcosa
di tanto straordinario da sembrare inverosimile,
una specie di PORTAFORTUNA per le persone buone,
un qualcosa di magico, senza età e senza tempo.
segnalata da marines giovedì 21 ottobre 2010
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categoria: Aforismi » vita
Solo per oggi
1) Solo per oggi cercherò di vivere alla giornata
senza voler risolvere i problemi della mia vita tutti in una volta.
2) Solo per oggi avrò la massima cura del mio aspetto:
vestirò con sobrietà, non alzerò la voce, sarò cortese nei modi,
non criticherò nessuno, non cercherò di migliorare o disciplinare nessuno tranne me stesso.
3) Solo per oggi sarò felice nella certezza che sono stato creato per essere felice
non solo nell'altro mondo, ma anche in questo.
4) Solo per oggi mi adatterò alle circostanze,
senza pretendere che le circostanze si adattino ai miei desideri.
5) Solo per oggi dedicherò dieci minuti del mio tempo a sedere in silenzio ascoltando Dio,
ricordando che come il cibo è necessario alla vita del corpo,
così il silenzio e l'ascolto sono necessari alla vita dell'anima.
6) Solo per oggi, compirò una buona azione e non lo dirò a nessuno.
7) Solo per oggi mi farò un programma:
forse non lo seguirò perfettamente, ma lo farò.
E mi guarderò dai due malanni: la fretta e l'indecisione.
8) Solo per oggi saprò dal profondo del cuore, nonostante le apparenze,
che l'esistenza si prende cura di me come nessun altro al mondo.
9) Solo per oggi non avrò timori.
In modo particolare non avrò paura di godere di ciò che è bello e di credere nell'Amore.
10) Posso ben fare per 12 ore ciò che mi sgomenterebbe se pensassi di doverlo fare tutta la vita.
segnalata da marines venerdì 10 dicembre 2010
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categoria: Aforismi » religione » angeli
“ SE TU SAPESSI “
"Se tu sapessi con quanto amore seguo i tuoi passi
Se tu sapessi con quanto amore asciugo le tue lacrime
Se tu sapessi con quanto amore
ti prendo per mano affinché tu non cada
Se tu sapessi con quanto amore ti guardo mentre annaspi nel caos della vita
E ogni istante, minuto, ora della giornata ti sono accanto.
Se tu sapessi con quanto amore guardo il tuo sguardo
che a volte è così triste e non ce la fa a vedere la luce.
Se tu sapessi con quanto amore stringo la tua mano
quando scrivi parole che non riesci a condividere
Se tu sapessi con quanta gioia mi stringo al tuo cuore quando regali un sorriso.
Se tu sapessi.. che ti sono accanto sempre
in ogni istante e maggiormente nei momenti difficili.
Raccolgo i ricordi più belli che a volte tendi a dimenticare
raccolgo l'amore seppellito nel tuo cuore e te lo ripropongo attraverso gli incontri casuali
attraverso il tuo stesso sguardo riflesso su di uno specchio.
Se solo sapessi quanto soffro insieme a te dell'amaro della vita
Vorrei accarezzarti con mani di carne..ma lo sussurro a chi ti sta accanto..
vorrei dirti le parole più vere dell'amore,ma lo suggerisco a chi ti regala una parola.
Vorrei vederti raccogliere tutto l'amore che semini per sentirti soddisfatto della tua vita
ma come ogni cosa.. il tempo lascerà crescere il frutto che tu stesso hai fatto nascere.
Gioisci perché attraverso le tue mani io regalo l'amore a chi ha la fortuna di incontrarti.
Tu non lo sai forse ma
io sono il tuo angelo..
quello che mai ti abbandonerà e che è qui solo per te
e grazie a te può amare il mondo"
segnalata da marines lunedì 13 dicembre 2010
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categoria: Aforismi » vita
Questo bellissimo testo/poesia/testamento di G. Marquez Pubblicato il 14-12-05
A un bambino gli darei le ali,
ma lascerei che da solo imparasse a volare.
Ai vecchi insegnerei che la morte non arriva con la
vecchiaia, ma con l´oblio.
Tante cose ho imparato da voi uomini...
Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna,
senza sapere che la vera felicità
risiede nella forza di risalire la scarpata.
Ho imparato che quando un neonato stringe con il suo
piccolo pugno, per la prima volta,
il dito del padre, lo racchiude per sempre.
Ho imparato che un uomo ha diritto a guardarne un altro
dall´alto solo per aiutarlo ad alzarsi.
Sono tante le cose che ho
potuto apprendere da voi, ma in verità a molto non avrebbero a servire,
perchè; quando mi metterete dentro quella borsa,
infelicemente starò morendo.
Di sempre ciò che senti e fai ciò che pensi. Se sapessi
che oggi sarà l´ultimo giorno in cui ti vedrò dormire, ti abbraccerei
forte e pregherei il Signore affinché;
possa essere il guardiano della tua anima.
Se sapessi che questa è l´ultima volta che ti vedo uscire
dalla porta, ti abbraccerei, ti bacerei,
e ti richiamerei per dartene ancora.
Se sapessi che questa è l´ultima volta che ascolterò la tua voce,
registrerei ogni tua parola per poter riascoltarla
una ed un´altra volta all´infinito.
Se sapessi che questi sono gli ultimi
minuti in cui ti vedo ti direi "ti amo" senza assumere,
scioccamente, che lo sai di già.
Sempre c´è un domani e la vita ci da un´altra
opportunità per fare bene le cose, ma se sbaglio e oggi è tutto ciò che
mi resta, mi piacerebbe dirti che ti voglio bene,
e che mai ti dimenticherò.
Il domani non è assicurato a nessuno,
giovane o vecchio.
Oggi può essere l´ultimo giorno che vedi coloro che ami.
Perciò non aspettare più, fallo oggi, perché; se il domani non dovesse
mai arrivare, sicuramente lamenterai il giorno che non hai preso tempo
per un sorriso, un abbraccio, un bacio, e che sarai stato troppo
occupato per concederti un ultimo desiderio.
Mantieni coloro che ami vicini a te,
di loro all´orecchio quanto ne hai bisogno,
amali e trattali bene, prenditi tempo per dirgli
"mi dispiace", "perdonami","per piacere", "grazie"
e tutte le parole d´amore che conosci.
Nessuno ti ricorderà per i tuoi pensieri segreti.
Chiedi al Signore la forza e la saggezza per saperli esprimere;
e dimostra ai tuoi amici quanto t´importano."
segnalata da marines sabato 4 giugno 2011
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categoria: Poesie
Antica serenata
ANTICA SERENATA
C’erano tutti gli amici giù in cantina,
più di venti, forse una trentina,
più due chitarre, il cantante,
nacchere, tammorre e un mandolino.
Quando la damigiana toccò il fondo,
anche il colore della notte scura
diventò chiaro, quasi giocondo,
come se noi fossimo i padroni del mondo.
Erano quelli i tempi della spensieratezza:
gli usignoli dalla cima delle querce centenarie,
che cantavano con melodica dolcezza,
allibirono di fronte a quella efferatezza..
Posero fine al loro melodico concerto,
lasciando il palco alla nostra serenata,
interpretata quasi come per dispetto
ad una zitella che abitava proprio dirimpetto.
La pia donna, dopo appena tre canzoni
si affacciò disperatamente sul balcone,
urlando e minacciando a profusione,
agitando nell’aria un bel bastone.
“Se di qua subito non ve ne andate,
vi faccio la doccia con l’acqua sporca del bucato!!!”
Catello Nastro
segnalata da Catello Nastro domenica 18 settembre 2011
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categoria: Poesie
L'unica cosa.
L'unica cosa bella che esiste
realmente per me è la natura.
Poco importa che sia Estate o Inverno,
solo lei ogni mattino è ingrado di
ridarmi il sorriso.
Non è un affare andato bene,
non è rubato all'amante
o ad una sconosciuta, un bicchiere
con gli amici, una cena ben riuscita.
Perchè si sà che piano piano tutto
lentamente passa.
Gli amori rallentano le loro passioni,
gli affari ti arricchiscono e inaridiscono
allo stesso tempo, gli amici partono
o semplicemente si sposano e cambiano
le loro abitudini " giustamente".
Lei invece no...
Lei non cambia...
Lei rimane li sempre..
Ogni mattino attende
per regalarti nuove emozioni...
nuovi sorrisi
da portare con te...
per sempre.
Alessio Calzino - tratto da pensieri, frasi, parole.
segnalata da Alessio Calzino martedì 3 gennaio 2012
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categoria: Poesie
Il Trionfo di Bacco e Arianna
Quant' è bella giovinezza
che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia :
di doman non c' è certezza.
5 Quest' è Bacco e Arianna
belli, e l'un dell' altro ardenti :
perchè 'l tempo fugge e inganna,
sempre insieme stan contenti.
Queste ninfe ed altre genti
10 sono allegre tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia :
di doman non c' è certezza.
[...]
45 Ciascu apra ben gli orecchi,
di doman nessun si paschi ;
oggi siam, giovani e vecchi
lieti ognun, femmine e maschi ;
ogni tristo pensier caschi :
50 facciam festa tuttavia.
Chi vuo esser lieto, sia :
di doman non c'è certezza.
Donne e giovinetti amanti ,
viva bacco e viva Amore !
55 Ciascun suoni, balli e canti !
Arda dolcezza il core !
non fatica, non dolore !
Ciò c' ha a esser, convien sia .
Chi vuol esser lieto, sia :
60 di doman non c' è certezza.
Lorenzo de' Medici - tratto da Canti Carnascialeschi
segnalata da F:M:L lunedì 19 marzo 2012
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categoria: Aforismi » comportamento
DOPO L'11 SETTEMBRE
Il paradosso del nostro tempo nella storia e' che abbiamo edifici
sempre piu' alti, ma moralità piu' basse, autostrade sempre
piu' larghe, ma orizzonti piu' ristretti.
Spendiamo di piu', ma abbiamo meno, comperiamo di piu',
ma godiamo meno.
Abbiamo case piu' grandi e famiglie piu' piccole, piu'
comodità, ma meno tempo.
Abbiamo piu' istruzione, ma meno buon senso, piu'
conoscenza, ma meno giudizio, piu' esperti, e ancor piu'
problemi, piu' medicine, ma meno benessere.
Beviamo troppo, fumiamo troppo, spendiamo senza ritegno,
ridiamo troppo poco, guidiamo troppo veloci, ci arrabbiamo
troppo, facciamo le ore piccole, ci alziamo stanchi, vediamo
troppa TV, e preghiamo di rado.
Abbiamo moltiplicato le nostre proprietà,
ma ridotto i nostri valori.
Parliamo troppo, amiamo troppo poco e odiamo troppo spesso.
Abbiamo imparato come guadagnarci da vivere,
ma non come vivere.
Abbiamo aggiunto anni alla vita, ma non vita agli anni.
Siamo andati e tornati dalla Luna,
ma non riusciamo ad attraversare il pianerottolo
per incontrare un nuovo vicino di casa.
Abbiamo conquistato lo spazio esterno,
ma non lo spazio interno.
Abbiamo creato cose piu' grandi, ma non migliori.
Abbiamo pulito l'aria, ma inquinato l'anima.
Abbiamo dominato l'atomo, ma non i pregiudizi.
Scriviamo di piu', ma impariamo meno.
Pianifichiamo di piu', ma realizziamo meno.
Abbiamo imparato a sbrigarci, ma non ad aspettare.
Costruiamo compiuter piu' grandi per contenere piu'
informazioni, per produrre piu' copie che mai, ma
comunichiamo sempre meno.
Questi sono i tempi del fast food e della digestione lenta, grandi
uomini e piccoli caratteri, ricchi profitti e povere relazioni.
Questi sono i tempi di due redditi e piu' divorzi,
case piu' belle ma famiglie distrutte.
Questi sono i tempi dei viaggi veloci, dei pannolini usa e getta,
della moralità a perdere, delle relazioni di una notte,dei corpi
sovrappeso, e delle pillole che possono farti fare di tutto, dal
rallegrarti al calmarti, all'ucciderti.
E' un tempo in cui ci sono tante cose in vetrina
e niente in magazzino.
Un tempo in cui la tecnologia puo' farti arrivare questa lettera, e
in cui puoi scegliere di condividere queste considerazioni con
altri, o di cancellarle.
GEORGE CARLIN - tratto da DOPO L'11 SETTEMBRE
segnalata da marines lunedì 10 settembre 2012
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categoria: Biglietti » auguri » compleanno
Quando ti soffermi a pensare
e guardi indietro
chiudi gli occhi perchè pensi
che già tutto hanno visto
non lasciarti fregare !
Non hanno ancora visto le cose più belle...
Quando ti soffermi a pensare
e guardi indietro
ti tappi le orecchie perchè pensi
che hanno già ascoltato abbastanza
non lasciarti fregare !
Non hanno ancora ascoltato i suoni più belli
le voci di chi ancora ti chiama ...
Quando ti soffermi a pensare
e ti guardi indietro
chiudi le tue mani perchè pensi
che già tanto hanno dato
non lasciarti fregare !
Sono un bene inesauribile
e hanno ancora tanto da dare ....
Quando ti soffermi a pensare
e ti guardi indietro
ti nascondi perchè il tempo ti ha cambiata
non lasciarti fregare !
Perchè ciò che sei ti rende sempre bella.
Oggi
non soffermarti a pensare...
festeggia !!
segnalata da Neris lunedì 10 settembre 2012
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categoria: Proverbi » animali » cane
il ponte dell'arcobaleno
C'è un posto in Paradiso, chiamato "Ponte dell'Arcobaleno".
Quando un animale muore va al ponte dell'arcobaleno.
Ci sono prati e colline per tutti,
così che possano correre e giocare insieme.
C'è tanto cibo, acqua e sole, e tutti sono al caldo e stanno bene.
Quelli che erano vecchi e malati sono ora forti e vigorosi.
Quelli che erano feriti o storpi e quelli che noi abbiamo usato,
senza ritegno e rimorso, per i nostri bisogni,
sono di nuovo integri e forti.
Tutti sono felici e contenti, tranne che per una piccola cosa:
quelli che sono stati cari a qualcuno, e che hanno dovuto lasciare indietro
coloro che hanno amato, ne sentono la mancanza……….
Corrono e giocano insieme,
ma un bel giorno uno di essi
Improvvisamente si ferma e guarda lontano, verso l'orizzonte.
I suoi occhi lucidi sono attenti, trema per l'impazienza:
tutto ad un tratto si stacca dal gruppo e comincia a correre,
volando sul verde prato, sempre più veloce.
Ti ha riconosciuto, e quando finalmente sarete insieme,
vi stringerete in un abbraccio pieno di gioia,
per non lasciarvi più.
Una pioggia di baci felici bagnerà il tuo viso:
le tue mani accarezzeranno di nuovo l'amata testolina
e fisserai ancora una volta i suoi occhietti fiduciosi,
per tanto tempo lontani dalla tua vita
ma mai assenti dal tuo cuore.
Allora attraverserete, insieme....
segnalata da marines martedì 23 ottobre 2012
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categoria: Poesie
Sms (da parte di Marco)
Mi ha fatto piacere sentirti
e che stai bene
dolce splendida Gabry
tu sei una conchiglia
nel tuo cuore c'è il mare
rimani cosi' come sei
non cambiare mai
ricordati che la nostra storia
è finita da tempo
e come tutte le più belle cose
finiscono presto...
buona notte.
Non sò perchè
sarebbe finita comunque
tra un anno o due
vado via per sempre
da Courmayeur
è stato meglio cosi'
T.V.B
anche se la nostra storia è finita
comunque....grazie d' esistere!Marco 10/4/2002
P.S A Tutt'oggi lui vive ancora li'
io sono andata via
segnalata da Gabriella C. martedì 26 marzo 2013
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categoria: Poesie
Oggi, domani e sempre
Ho aperto un vecchio cassetto
pieno di polvere e di carta straccia.
Ho trovato un vecchio colletto di picchè bianco
un quaderno a righe un pò antico
una collana di perline azzurre
ed una busta con disegni con tante piccole chitarre.
Ho trovato anche un foglio un pò logoro
dove l'inchiostro sbiadito dal tempo
sembrava sciogliersi per la forza del vento.
Ho trovato un bocciuolo di rosa appassito
pochi petali per un'intera vita.
Piccole cose ....sperdute in quel buio cassetto
dimenticate per sempre senza affetto.
Poi ho trovato una foto....era la tua,
e su una spiaggia assolata
i tuoi occhi brillavano.
In mezzo al mare erano scese le stelle
lucide e così belle che non riuscivo a guardarle.
Sorridevi felice sotto il sole dorato
ed io mi perdevo nel tuo sguardo ammirato.
Dietro la foto c'era una frase: "Amore mio ti amo...oggi, domani e sempre" .
Ho richiuso il cassetto piano...piano.
Forse stasera non ci sarà più quel bel sole dorato....
ma ruberò quel tuo sguardo ammirato...da quel cassetto vecchio e ammuffito e dolcemente senza arrossire ti porterò a dire: " "Amore mio ti amo....oggi, domani e sempre".
segnalata da Laura domenica 7 aprile 2013
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categoria: Aforismi
Gabriele
il tempo di Gabriele è questo
il bellissimo arcangelo di Dio
scende sulla terra, presso una umile casa
di giovane donna, semplice e modesta
la prediletta di Dio, amata da Lui,
ma così timido Dio! manda il suo arcangelo
ad aprire la strada per il suo amore.
Bello e splendente Gabriele,
si inchina davanti al luccichio
degli occhi della giovane Maria,
ammira il suo rossore,
Gabriele vede dentro lei, il pensiero di Dio,
l'arcangelo vorrebbe parlare di piu,
ma sa che la semplice giovane ha capito,
il grande cuore di lei lo ha conquistato
con pochi attimi di palpito e di calore.
Gabrile vola nel cielo, ma per un attimo
osserva la terra, che grandioso tesoro
è in arrivo per gli esseri umani!
Il suo cuore è colmo di amore
e lacrime di gioia escono dai suoi occhi,
ma il vento non fa cadere i preziosi cristalli,
spinge le lacrime nell'universo, come
polvere dorata, che continuamente scintilla.
Amiamo Gabriele, è la forza della nostra fede.
segnalata da daniela cesta domenica 15 dicembre 2013
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categoria: Poesie
pensieri al tramonto
quando entro, nella casa dei miei nonni,
sento il profumo della mia infanzia, ormai lontana,
il fruscio del passato, la mia voce, mentre scivolavo
dalla lunga scala ripida, amavo scivolare, con la mia
risata cristallina, con i miei piedi scalzi,
il profumo dello zabaione, che mia nonna voleva, che io ingoiassi!
ma la mia bocca non voleva, preferivo le ciliege
e qualche prugna, noce e pizza. Non Mangiavo altro!
Ricordo il profumo del pane fresco, fatto da mia nonna,
i cereali dentro la pentola, rumoreggiavano chiassosi, odorosi,
il sole splendeva, sui vecchi sassi del mio paese, sembrava, più, splendido, di, oggi
sembrava più caldo di oggi, tutto sembrava piu bello!
mia nonna raccontava me, ogni filastrocca, storie antiche, fiabe,
mi raccontava di sua madre e suo padre, e di Gesu.
In quella grande casa, c'erano anche zii, zie, cugini,
una grande famiglia, piena di gioia, dove tutto era diviso,
adesso è vuota, regna polvere e silenzio, solitudine,
di un tempo che, è stato e non lo sarà, mai più.
Le persone volate in cielo, vivono nei nostri cuori,
tutti sono andati via, grandi stanze vuote,
che il vento soffia sui vecchi muri, mentre un piccola lacrima
scende dai miei occhi ,pieni di meravigliose immagini.
Mi piaceva dormire nel mezzo, tra mia nonna e mio nonno!
Io parlavo, parlavo, facevo mille domande, poi, mi accorgevo che
io continuavo a parlare e loro dormivano esausti.
segnalata da DANIELA CESTA domenica 24 maggio 2015
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categoria: Aforismi » verità
L'uomo racchiude in sé tutta la verità: passata, presente e finanche futura.
La verità si conquista per gradi attraverso il dolore.
Ogni persona coglie la verità secondo il proprio livello di unificazione ed evoluzione interiore.
Chi cerca la verità deve procedere sempre controcorrente e spesso percorrere un sentiero solitario.
La verità non ha mai trovato le porte spalancate da nessuna parte.
Non è la verità che si nasconde all'uomo, ma è l'uomo che si nasconde alla verità.
Laddove non vi è il dubbio, difficilmente potrà emergere qualche verità.
Quando la verità si scontra con delle illusioni e superstizioni, con pregiudizi e schemi mentali precostituiti e cristallizzati, siano essi consci che inconsci, vincono sempre questi ultimi.
La verità è agognata e temuta, perché essa può purificare, ma può pure travolgere.
Ogni verità conquistata è una menzogna superata.
Ci sono coloro che sanno e quelli che non sanno. Ci sono coloro che vogliono sapere e quelli che non vogliono sapere. Ci sono coloro che possono sapere e quelli che non possono sapere. Non vi affannate: raramente raggiungerete chi non vuole e chi non può.
Coloro che si pongono in divenire e cercano la verità, coltivano sogni e favole, quelli che suppongono di averla già trovata, vivono d’illusioni e superstizioni.
La verità è sempre la stessa dappertutto, la menzogna può variare da luogo a luogo.
La verità è intollerabile per coloro che si estraniano di continuo da se stessi.
Certe verità universali non si possono né comprendere né tanto meno tollerare con il solo intelletto.
La Verità non può essere rivelata a nessuno, ma è una conquista personale, graduale, nella libertà.
Una verità non si può trasmettere ad altri se prima non la s’incarna nella propria vita.
La verità senza amore è violenta e distruttiva. L’amore senza verità è una parodia dell’amore.
L’amore per l’uomo si esprime attraverso l’amore per la verità, perché l’uno e l’altra sono le due facce della stessa medaglia.
In un mondo planetario avido e invidioso, falso, corrotto e violento qual è quello odierno, non c’è nient’altro che procura tanti nemici ed emarginazione quanto la verità. Procura più nemici la verità che la menzogna.
Non rincorrere consensi, rincorri la verità.
Il tempo alla fine smaschera la menzogna e fa risplendere la verità.
Non sempre ciò che appare bello è vero, ma ciò che è vero è sempre e comunque bello.
Le mode passano, le verità restano. Tutta la verità è qui e ora.
Io non mi angustio di sapere se ciò che affermo possa essere accettato o no: quello che mi assilla di più è sapere se è vero.
Gabriele Palombo
gabriele palombo - tratto da Aforismi e pensieri
segnalata da Gabriele Palombo mercoledì 15 luglio 2015
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categoria: Poesie
la fontana di pietra
ho visto un giardino nel silenzio
e sono rimasta incantata ad osservarlo,
un giardino abbandonato dove regna l'erba alta
le aiuole disadorne, sembrano chiedere aiuto,
solo la vecchia fontana, tra le aiuole maltrattate
con il putto sorridente in alto, continua a sorridere,
nel suo splendore malinconico, racconta magici istanti,
oleandri rosa, gelsomini e rose circondavano il verde
cuscini di campanule e mughetti in primavera,
bouganville dal colore viola affascinante
forse accanto al battito, del cuore innamorato
di una donna che, passeggiava in quel piccolo
e affascinante giardino, intimo fazzoletto di pace e serenità,
baci e carezze a un bimbo che segue la sua mamma,
respiro, sussurro, risate festose, speranze e compassione,
benedizione, calore e amore, tutto racchiude,
quel piccolo angolo di mondo silenzioso e abbandonato,
la sua quiete è rotta solo dal passaggio del treno, poco distante
un tempo il bel giardino era la bella immagine che si osservava
dal finestrino della carrozza di un treno che andava lontano,
chissà quante persone ha fatto sognare la meravigliosa
fontana di pietra decorata, dove l'acqua zampillava
nella sua decorosa bellezza, solo il putto continua a sorridere
nel suo atteggiamento malizioso.
segnalata da daniela cesta mercoledì 6 luglio 2016
voti: 1; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Poesie
MAGGIO 2019
non abbiamo trovato nulla per
spiegare questo tempo di maggio
così strano, freddo, piovoso,
nebbioso, nevoso...
sembra un inverno malinconico
tornato indietro per sorprenderci
dove sono le belle giornate di luce
di una inoltrata primavera?
Le lunghe giornate intramontabili
calde, vigorose, vivaci, briose!
con i campi pieni di fiori
scintillanti di colori,
e le farfalle, sbarazzine e svolazzanti
con il profumo nell'aria delle erbe aromatiche!
La voglia di restare sempre all'aria aperta
mentre il sole bacia la pelle accaldata
e la felicità è camminare nei boschi
rigogliosi di fronde verdi smeraldo.
Un mese di maggio diverso
buio, tetro, triste e malinconico
scuro con poca luce, un cielo
perennemente coperto e minaccioso,
dall'aurora al tramonto questo maggio invernale
va avanti con il suo freddo abbraccio.
segnalata da DANIELA CESTA mercoledì 15 maggio 2019
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categoria: Poesie
RICORDO DI UN AUTUNNO LONTANO
nel mio grembiule bianco
con un bel fiocco azzurro
posizionato sotto il mio mento,
la mia cartella colorata,
zompettavo sulle foglie cadenti
di un autunno lontano.
Amavo quel manto colorato e umido,
immergevo i miei piedi trascinando le foglie fruscianti
ed ecco venirmi incontro, le mie compagne delle elementari
sorrideva la nostra innocenza davanti la scuola,
corremmo al vicino negozio a comperare
cartocci di farina di castagne!
Profumo e gradimento di questa dolcezza
che sulla lingua diventava poltiglia,
bambine felici che si recavano a scuola
sotto gli umori autunnali,
mentre i maschi ci seguivano tirandoci le foglie morte.
E li cominciava la guerra con le foglie, tra risa e farina dolce
al suono della campanella entravamo in classe
accaldati, con le guance rosse, la bocca sporca di farina
e pezzetti di foglie secche tra i capelli.
Oggi in questo tempo infausto,
non si mangia piu per la strada, fuori la scuola
i bambini non conoscono la farina di castagne
vengono accompagnati dai loro genitori,
fermi come statue, timorosi, intimiditi
vediamo solo i loro occhi tristi...mentre una mascherina
gli copre la bocca e il naso.
segnalata da DANIELA CESTA martedì 27 ottobre 2020
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