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categoria: Poesie

(questo è bello veramente)

Pour faire le portrait d'un oiseau

Prendre d'abord une cage
avec une porte ouverte
peindre ensuite
quelque chose de joli
quelque chose de simple
quelque chose de beau
quelque chose d'utile
pour l'oiseau
placer ensuite la toile contre un arbre
dans un jardin
dans un bois
ou dans une forêt
se cacher derrière l'arbre
sans rien dire
sans bouger...
Parfois l'oiseau arrive vite
mais il peut aussi bien mettre de longues années
avant de se décider
Ne pas se décourager
attendre
attendre s'il le faut pendant des années
la vitesse ou la lenteur de l'arrivée de l'oiseau
n'ayant aucun rapport
avec la réussite du tableau
Quand l'oiseau arrive
s'il arrive
observer le plus profond silence
attendre que l'oiseau entre dans la cage
et quand il est entré
fermer doucement la porte avec le pinceau
puis
effacer un à un tous les barreaux
en ayant soin de ne toucher aucune des plumes de l'oiseau
Faire ensuite le portrait de l'arbre
en choisissant la plus belle de ses branches
Pour l'oiseau
peindre aussi le vert feuillage et la fraîcheur du vent
la poussière du soleil
et le bruit des bêtes de l'herbe dans la chaleur de l'été
et puis attendre que l'oiseau se décide à chanter
Si l'oiseau ne chante pas
C'est mauvais signe
signe que le tableau est mauvais
mais s'il chante c'est bon signe
signe que vous pouvez signer
Alors vous arrachez tout doucement
une des plumes de l'oiseau
et vous écrirez votre nom dans un coin du tableau.

Jacques Prévert

segnalata da Plasmon sabato 15 marzo 2003

stelline voti: 9; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

L'Equivalenza

L’eccitazione
non fa rumore
tra le mie dita
ti sento viva
Tutto per caso
poi naso a naso
usi le mani
sussurri un “mi ami?”
Ma un uomo è un uomo, le sue incertezze
se poi mi uccidi con le carezze

La seduzione
ha il tuo sapore
con un sorriso
hai già deciso
Lasciarsi adesso
ma prima sesso
o forse niente
eventualmente
Ma un uomo è un uomo, la mia incostanza
trovarti ancora nella mia stanza

L’equivalenza è una storia che non può finire
è una splendida vergogna a cui non so sfuggire
Far l’amore di nascosto tanto lei non sa
che ogni volta che ritorno sono stato qua
L’equivalenza è scivolare nelle tentazioni
ogni giorno più feroci, sempre più leoni
E’ nascondere a se stessi che così non va
l’autostrada degli eccessi di velocità

Albergo ad ore
per questo amore
legato al letto
il tuo verdetto
Trattengo il fiato
giusto o sbagliato
lei non sa niente
non vede niente
Ma un uomo è un uomo, la mia incertezza
perseverare la debolezza

L’equivalenza è una storia che non può finire
è una splendida vergogna a cui non so sfuggire
Far l’amore di nascosto tanto lei non sa
che ogni volta che ritorno sono stato qua
L’equivalenza è scivolare nelle tentazioni
ogni giorno più feroci, sempre più leoni
E’ nascondere a se stessi che così non va
l’autostrada degli eccessi di velocità

L’equivalenza è un po’ tradire senza dirsi niente
fare finta di star bene, fare come sempre
Affogare nella gioia dell’infedeltà
cambiare letto ed ogni letto ritrovarti là

Max De Angelis

segnalata da Laurab mercoledì 21 dicembre 2005

stelline voti: 4; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: poesie

Voglio viverti

Perché il sonno non arriva?
Mi sento spossato,eppure le palpebre si chiudono solamente se glielo ordino.
Inutile.
Troppi pensieri affollano la mia testa.
Eravamo assieme poche ore fa,ti ho accompagnata sotto casa,ti ho seguito con lo sguardo fino a che la porta non si è chiusa alle tue spalle.
Dovrei sforzarmi di dormire ma abbraccio il cuscino immaginando di averti qui accanto a me.
Quante cose che vorrei dirti,una sola sera non sarebbe sufficiente.
Non abbiamo tutto questo tempo a disposizione.

Ecco perché ti dico,semplicemente,grazie.
Non puoi sapere quanto mi hai reso felice con il tuo invito ad uscire.
Mi mancavi terribilmente e una magica telefonata mi ha fatto battere forte il cuore.
Ci sono emozioni impossibili da descrivere.
La gioia infantile al pensiero di rivederti.
Lo stare con te.
Tenerti goffamente la mano per qualche minuto.
Il tuo sorriso.
I tuo sguardo.

Ed ecco che tutto inevitabilmente finisce.
Ti ho mandato un messaggio augurandoti la buonanotte.
In realtà avrei voluto dirti di non riuscire più a sopportare la tua mancanza.
Di sentire un tremendo vuoto dentro di me.
Non l’ho fatto.

Mi hai chiesto cosa significhi vivere una persona.
Non ho saputo risponderti o,meglio,non ho voluto risponderti a freddo.

Vivere una persona significa sfiorarle l’anima.
Significa imparare a conoscerla e rispettarla.
Significa crescere e maturare con lei al tuo fianco.
Significa essere accolto nel suo mondo di esperienze.
Significa condividere gioia e momenti difficili.
Significa non perdersi nemmeno il suo più flebile respiro.
Significa stringere una mano quasi a volerla nascondere da tutto il resto.
Significa guardare i suoi occhi e non aver bisogno di proferire parola.
Significa aiutarla ad affrontare le sue paure.
Significa farle sentire che non è sola,che stai percorrendo la stessa identica strada.

Quanta strada che abbiamo fatto insieme.
Quante volte abbiamo rischiato di sbandare.
Quante volte ci siamo fermati indecisi su che cammino prendere.

Davanti a me c’è un grosso ostacolo fatto di dubbi ed incertezze.
Non ho scelta.
Devo superarlo.
Dall’altra parte c’è la strada che ho deciso di seguire.
Dall’altra parte c’è la persona con cui voglio percorrerla.
Se mi fermassi ora tutto ciò che ho fatto non sarà servito a nulla.
Dall’altra parte ci sei tu amore.

Ora cammina e non preoccuparti di me.
Rimango dietro questo muro con i pugni chiusi.
Prendo il tuo sorriso e lo nascondo in un cassetto del mio cuore.
Lo lascio socchiuso così potrò guardarlo e coccolarlo tutte le volte che vorrò.
In questo modo sarà come averti al mio fianco.
In questo modo mi darai la forza di abbattere il muro.
Di restituirti quel sorriso.
Di continuare a viverti.

Sogni d’oro mia dolce stella.

Ti Amo.

Giulio81

segnalata da Giulio81 domenica 11 maggio 2008

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categoria: poesie

Un fagotto

Ho fatto un fagotto
di fiabe e fandonie,
di luoghi comuni,
di frasi già fatte.

Ci ho messo i racconti
di mamme e di nonni,
le mode e i clichè
le fedi e gli inganni,
e ogni illusione
inventata per l'uomo.

Ho aggiunto entusiasta
le facili lodi
di chi non ascolta,
lusinghe sfacciate,
mielose preghiere,
i versi cantati
con le belle rime,
proverbi, rimedi,
scongiuri, bugie.

Il peso degli occhi
coi loro giudizi,
le dita puntate,
i ridicoli gesti
di chi non ha voce
per farsi ascoltare,
gli intrighi e le trame
per farci inciampare.

Gli stili pomposi,
la forma perfetta,
le pillolette
che danno saggezza,
la voce impostata
per fare più effetto,
i sorrisi stampati,
i falsi e cortesi,
i modi affettati
e il sottile bon ton.

E nella mia foga,
ancor più decisa,
ho tolto i cimeli
dal vecchio baule,
i futili segni
dei tempi passati,
carcasse ormai erose,
inutili pesi.

Che leggerezza
improvvisa, inattesa,
se avessi saputo
lo stato beato
ci avrei già pensato
prima ancor di capire.

RitaS

segnalata da RitaS domenica 27 dicembre 2009

voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

SOLO SGUARDI

Ci si incontravano gli sguardi
Solo quelli
Ci si flirtava con gli occhi
E i suoi erano belli

I nostri,
due mondi lontani
lei una promessa,
io da qualche altra parte

Gli amici dicevano
Non si puo’ fare
Ci sono regole,non scritte
Che non si possono cancellare

Ma io l’ amavo assai
E ne sono certo
Anche lei
E non finivo mai di sognarla

Le notti,aspettavo il mattino
Per poterla incontrare
Sognando di baciarla
E continuare a sognare

Oggi,quelle regole poco chiare
Sono meno chiare
Ma ci sono ancora,
non si possono cancellare

E gli amori,
quegli amori,impossibili
di cui non si deve parlare
ci sono ancora,
non si possono evitare

Lei,per non continuare
A soffrire
Ho deciso di partire
Ho preso un treno
E poi un altro ancora

Nuovi amori,altre avventure
Con lei nel cuore,
sperando sempre
di ripeterla incontrare

Come nel sogno,
vestita di niente.
venirmi incontro
e dire,finalmente
anche io,ti amo

Ma il tempo e tiranno
Cambia le cose
E non te ne accorgi nemmeno

E di lei
che avresti voluto
Averla per sempre, non te ne importa piu niente

segnalata da aurimper martedì 12 febbraio 2013

stelline voti: 10; popolarità: 1; 0 commenti

categoria: Poesie

Mi manchi

Mi mancano i tuoi occhi da scrutare, da leggere, da interpretare ogni mattina
così belli e così cangianti nel colore e nell’umore:

limpidi quando sono sereni
teneri quando sono tristi e malinconici
penetranti quando sono carichi di cattiveria
furbi quando sono pieni di passione
arroganti quando sono vogliosi di rivincita
luminosi quando sono lucidi di lacrime.

Mi mancano i tuoi capelli da spettinare.

Mi manca la tua bocca da baciare.

Mi manca il tuo corpo da catturare.

Mi mancano le tue gambe da ammirare.

Mi manca il contatto della tua pelle liscia e profumata.

Mi mancano i tuoi seni da accarezzare.

Mi mancano i tuoi capezzoli da succhiare.

Mi manca il tuo sesso da sfiorare, da toccare, da baciare
Il tuo sesso su cui adagiarmi lentamente e poi riempire di attenzioni
Il tuo sesso che ogni volta mi regala sensazioni fantastiche.

Mi manchi tu
Mi manca il tuo carattere così forte e così fragile
Così deciso e così contradditorio
Così sereno e così instabile
Così positivo e così volubile.

Mi manca la tua voglia di vivere
Mi manca la tua voglia di felicità
Mi manca la tua voglia di passione
Mi manca la tua voglia di trasgressione
Mi manca la tua voglia di ricevere e regalare amore,
Di non essere mai banale.



Mi manca la tua simpatia
Mi manca la tua ironia
Mi manca la tua sfrontatezza
Mi manca la tua testardaggine
Mi manca la tua insicurezza
Mi manca la tua carica erotica
Mi manca la tua passione.

Mi manca il tuo bisogno di equilibrio che io cerco ogni giorno di darti
Mi manca il mio bisogno di certezze che tu ogni giorno non puoi darmi.

Mi mancano tante piccole e grandi cose che non possiamo condividere.

Mi manca la carica che sai trasmettere
Mi manca la sicurezza che riesco ad avere solo se ci sei tu
Mi manca il sentirmi l’uomo più fortunato del mondo.

Mi addormento con te
Mi risveglio con te
Il pensiero di poter perdere tutto questo mi stronca.

Roberto

segnalata da Roberto martedì 11 febbraio 2003


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