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categoria: Poesie

Al padre

Dove sull’acque viola
era Messina, tra fili spezzati
e macerie tu vai lungo binari
e scambi col tuo berretto di gallo
isolano. Il terremoto ribolle
da due giorni, è dicembre d’uragani
e mare avvelenato. Le nostre notti cadono
nei carri merci e noi bestiame infantile
contiamo sogni polverosi con i morti
sfondati dai ferri, mordendo mandorle
e mele dissecate a ghirlanda. La scienza
del dolore mise verità e lame
nei giochi dei bassopiani di malaria
gialla e terzana gonfia di fango.

La tua pazienza
triste, delicata, ci rubò la paura,
fu lezione di giorni uniti alla morte
tradita, al vilipendio dei ladroni
presi fra i rottami e giustiziati al buio
dalla fucileria degli sbarchi, un conto
di numeri bassi che tornava esatto
concentrico, un bilancio di vita futura.

Il tuo berretto di sole andava su e giù
nel poco spazio che sempre ti hanno dato.
Anche a me misurarono ogni cosa,
e ho portato il tuo nome
un po’ più in là dell’odio e dell’invidia.
Quel rosso del tuo capo era una mitria,
una corona con le ali d’aquila.
E ora nell’aquila dei tuoi novant’anni
ho voluto parlare con te, coi tuoi segnali
di partenza colorati dalla lanterna
notturna, e qui da una ruota
imperfetta del mondo,
su una piena di muri serrati,
lontano dai gelsomini d’Arabia
dove ancora tu sei, per dirti
ciò che non potevo un tempo - difficile affinità
di pensieri - per dirti, e non ci ascoltano solo
cicale del biviere, agavi lentischi,
come il campiere dice al suo padrone:
"Baciamu li mani". Questo, non altro.
Oscuramente forte è la vita.

Salvatore Quasimodo

stelline voti: 55; popolarità: 0; 1 commenti

categoria: Poesie

Sogno

Per un attimo fui nel mio villaggio,
nella mia casa. Nulla era mutato.
Stanco tornavo, come da un viaggio;
stanco al mio padre, ai morti, ero tornato.
Sentivo una gran gioia, una gran pena;
una dolcezza ed un'angoscia muta.
- Mamma? - E' là che ti scalda un pò di cena. -
Povera mamma! e lei, non l'ho veduta.

Giovanni Pascoli

stelline voti: 13; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

La politica

Ner modo de pensà c'è un gran divario:
mi' padre è democratico cristiano,
e, siccome è impiegato ar Vaticano,
tutte le sere recita er rosario;

de tre fratelli, Giggi ch'er più anziano
è socialista rivoluzzionario;
io invece so' monarchico, ar contrario
de Ludovico ch'è repubbricano.

Prima de cena liticamo spesso
pe' via de 'sti principî benedetti:
chi vò qua, chi vò là... Pare un congresso!

Famo l'ira de Dio! Ma appena mamma
ce dice che so' cotti li spaghetti
semo tutti d'accordo ner programma.

>

Trilussa

stelline voti: 23; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

A MIO PADRE

Lo sguardo tuo si vela del tempo che hai vissuto
Morello tu lo eri ed ora sei canuto
I solchi del tuo viso..i vitrei verdi occhi
ripassan primavere con l'eco dei rintocchi
Immagini di un bimbo che impara a camminare
Ora sei tu quel bimbo e io ti stò a guardare
Le parti della vita si sono capovolte
Mi davi tu le mani.. ora qualcun le ha tolte
Avverto questo brivido che mi fà stare in pace
La carne può dissolversi ma l'anima non tace
Ti guardo mentre dormi il dolce tuo bel sonno
Sei bimbo e ti allontani...vai che ti aspetta il nonno.

massimo - tratto da massimo

segnalata da POLLY lunedì 22 marzo 2004

stelline voti: 17; popolarità: 0; 1 commenti

categoria: poesie

A mio padre

Padre mio, uomo sublime
che il ciel mi ha messo accanto
sol pochi anni della mia vita,
tu gia canuto, io giovane ancora;
ho mosso i primi passi in questo mondo
all'ombra tua, protetto, sempre amato.
Eri fiero di me, mi davi tutto,
trascuravi te stesso pur di fare
ad ogni costo la mia vita felice.
Discreta protezion che non pesava,
parlava al cuor l'esempio di tua vita;
tu t'imponevi col sorriso in volto,
con la dolcezza tenera, infinita.
E che ricordo gli ultimi momenti
di tua stanca esistenza, quando forte
sul tuo letto la mano mia stringevi,
per non mollar la vita o forse, padre,
per proteggermi ancor dopo la morte.

Ignazio Amico

segnalata da amicuscertus martedì 16 ottobre 2007

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categoria: Poesie

Un padre felice!

Sei il fiore più bello che sia nato sul verde prato della mia vita. Ti amo Rosa, figlia mia.

segnalata da Rosario domenica 27 settembre 2009

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categoria: Poesie

Un Padre

Quando un Padre muore
il tuo cuore scoppia,
non hai più parole.

Ti senti inerme e svuotato dentro,
il filing che ti univa
si recide in un momento.

Lui che ti ha protetto sempre dalle insidie quotidiane,
ora ti costringe ad affrontarle tutte...
anche quelle più dolorose e strane.

Se sei cresciuto, fai finta di accettare questo evento naturale,
ma poi, quando sei solo con te stesso, provi tanto male.

Hai dentro un buco nero e profondo,
che non si riempirà mai del tutto...
neanche se ti aggrapperai alle gioie del mondo.

Non potrai più parlargli o farci questione,
non vedrai più il suo sguardo allegro
o i suoi muscoli in tensione.

Non ti urlerà più:- Falla finita!
Ma ti farà venir voglia di seguirlo nell'altra vita.

Un Padre che se ne va per sempre,
è un tarlo che hai nel cervello,
un tarlo che pian piano ti rosicchia la mente.

Andrai avanti aggrappandoti ad altri affetti,
ad altre emozioni,
ma lui sarà sempre dentro di te
a controllare le tue travolgenti passioni.

Vorrai sognarlo e vedere il suo viso ogni giorno della vita,
ma lui per non farti soffrire si nasconderà...
e tu berrai una dose d'oblio,
per ricominciare la giornata in salita.

Un Padre è una figura strana ed affascinante,
quando ce l'hai, lo accusi sempre...
quando lo perderai non potrai che camminare con le tue sole gambe.

Ed allora recandoti a trovarlo in una tomba bianca,
dentro di te avrai voglia di urlare...
ti sentirai solo e stanco.

Vallant Langosco

segnalata da Vallant giovedì 14 gennaio 2010

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categoria: Poesie

Il padre che non c'è

Mi delizio assieme alla mia fantasia,
che ciarla su di lui, come fosse mio padre,
come una frievolezza
che pretenderei a tutti i costi.

Un padre impareggiabile suppongo che lui sia,
questa è pura concretezza
non fantasticheria.
Probabilmente mi disdegnano
i tuoi venturi a cui appartieni.
Gli chiedo perdono.

Io ti scutro
ogni settimana di mercoledì,
sopra i tuoi occhi mi rammarico,
e mi rendo conto che è, e rimarrà,
un'insensata chimera,
una banale utopia.

Ma non ha importanza
perchè, infondo,
i genitori che ti fanno star bene s'aspirano...
"Per tanto, ancge se non sei
del mio medesimo sangue,
ti chiamerò..Papà..."

Milena Taylor

segnalata da Milena Taylor sabato 11 dicembre 2010

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categoria: Poesie

la casa del PADRE

quando un giorno
incontreremo Dio..
tutti i dolori passeranno,
noi dimenticheremo ogni cosa cattiva,
il nostro spirito finalmente
sentirà pace e serenità,
noi ci sentiremo totalmente al sicuro
circondati da un amore senza fine.
Perchè Lui è nostro Padre,
e nella sua casa nulla mancherà a noi,
un giorno torneremo alla casa
del PADRE.

daniela cesta

segnalata da Daniela cesta domenica 22 luglio 2012

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categoria: Poesie

Mio padre

L’immagine del suo viso è sfumata
Ma il ricordo di MIO PADRE è nitido nella mia mente,
era un uomo semplice e fiero,
generoso e buontempone.
Aveva una inebriante voglia di vivere
che trasmetteva con la sua innata ilarità.
Ha vissuto appieno dei piaceri della vita,
rendendola, pur nelle difficoltà, appassionante.
Ai miei occhi era una torre inespugnabile,
ed io piccola bambina mi sentivo felice e sicura
sotto quel suo cappotto nero
che mi avvolgeva quando era freddo.
Quanta tenerezza infondeva
con le sue braccia aperte
pronte a consolarmi.
Un giorno lo rivedrò, e finalmente rivivrò
quella meravigliosa sensazione di protezione
che solo lui, MIO PADRE, ha saputo infondermi.

Tiziana Cesta

segnalata da tiziana cesta domenica 4 novembre 2012

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categoria: Poesie

Al Padre

Nella ricorrenza dell'undici febbraio, giorno di apparizione della Madonna sulla Terra, hai voluto compiere l'ultimo gesto d'amore di un uomo solo.
Nel deporre la Chiesa universale tra le braccia della Madre di Dio, hai pensato di quanto può essere smarrito l'uomo innanzi al Mistero della Fede e, nel contempo, hai confidato nel mezzo più potente al mondo, capace di condurre le anime a Dio e perdonare l'intera umanità: la preghiera.
Nel contatto di quel filo invisibile di fede che ci accompagna, una preghiera volerà per te.

nicolamerico - tratto da me medesimo

segnalata da nicolamerico martedì 12 febbraio 2013

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categoria: poesie

Lettera Al Padre

Lettera Al Padre

E dove andare, Padre,
Cosa tentare piu per riscoprire
Il lumicino della fiaba antica,
Se trove sempre un muro che mi ferma ,
E mi tiene in esilio
Appena ad un passo prima d’arrivare?

La vita m’ha legato a queste pietre
Ed una spina m’e rimasta nel cuore,
Ma tu forse non sai la triste storia
Dei miei silenzi, non ne posso piu
Di consumare I giorni inutilmente,
Di chiudere le sere in amarezza,
Di sognare partenze e mai partire.

Ho tanti lupi attorno e piu non trovo
Il talismano per salvarmi.
Vedi, non basta nemmeno la tua voce
A mettermi coraggio, e resto solo
Nell’insida del tempo, e non so come
Ritrovare la strada che ho perduto
Nie giorni spensierati, mentre tu
Seminavi speranze.
Ma andavo in cerca di qualcosa
Da portanti ridendo, nella piccola casa
Dove Mamma non canta piu, ne ride.

La vita mi ha falciato le speranze, e
Non credo piu a nulla.

Al mio adorato Papa,
Con tutto, tutto l’affetto

Vittorio Ricciardi

Vittorio Ricciardi - tratto da Da Figlio a Padre

segnalata da Fab mercoledì 28 gennaio 2009

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categoria: Poesie

nel ricordo di un giorno lontano, con mio padre.

nel pieno di un estate lontana, il sole scintillava
sulle acque del mare, mentre un vento caldo,
faceva rotolare le onde schiumose, carezzando corpi abbronzati,

io e te, papa, abbiamo raggiunto la spiaggia romana,
mentre l'altoparlante cantava, una canzone estiva,
e le note parevano danzare sulle onde, nel caldo del cielo estivo,

io avevo quattordici anni! E stavo sempre nell'acqua
mentro mio padre seduto, sulla sdraia, leggeva tranquillo
un giornale sportivo, io lo osservano da lontano, nell'acqua

e sorridevo, poi mi tuffavo tra la schiuma con vigore,
sentivo le spalle bruciare, dai raggi bollenti del sole,
tutto sembrava magico! Io, il mare, la mia esuberante età!

correvo tra le onde come per sfidarle! Avevo tanti sogni,
tante emozioni, tante sensazioni, tutta una vita da vivere,
e mio padre sembrava, indistruttibile!

Insieme sulla spiaggia fino al tramonto, nella quiete del cielo rossastro
nella serenità di un giorno, con mio padre, che non ebbi piu.
è vero che bisogna godere, la nostra vita, giorno dopo giorno,

perchè gli attimi non si ripetono piu.

daniela cesta

segnalata da DANIELA CESTA giovedì 19 marzo 2015

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categoria: Poesie

lettera a un bambino:

"Ciao oggi è il mio primo giorno di vita mia madre non lo sà ,sai ha 16 anni ed è molto bella anche mio padre lo è .Mi stano crescndo le manine e due cose a sventola non sò cosa siano ,un ciufetto in testa.Nascerò a luglio oggi mia madre lo ha detto a mio padre e lui ha rifiutato e lei è svenuta.Oggi c'è un bel sole nache a lulgio ci sarà ma io non lo vedrò perchè mia madre ha deciso che mi UCCIDERA'

NUNZIA - tratto da LA CLASSE 3°B DI PAGANI

segnalata da nunzia mercoledì 21 dicembre 2005

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categoria: Poesie

SPIRITO SANTO

Spirito di Dio, Padre Creatore,
Figlio Unigenito, non abbandonate
la terra ai suoi peccati!

Spirito Santo puro splendore
del Padre e del Figlio, mandate
il vostro soffio vitale a guarire

questa perversa umanità malata,
alitate su di noi il vostro Santo Spirito
fuoco Divino che guarisce!

Luce interstellare che rinnova
soave fulgore gonfio d'amore,
che ci inondi il cuore e la mente,

di bontà, sapienza, intelletto,
apri i nostri occhi velati,
circondaci di desiderio di te!

facci vivere in questa vita
accanto al tuo amore fulgente
e nell'altra di luce abbagliante

nella casa del Padre fonte di ogni bene.

DANIELA CESTA

segnalata da daniela cesta venerdì 26 maggio 2023

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categoria: Poesie

2 aprile 2005, ore 21,37

Carissimo padre,
o dovrei chiamarti
Santità?

Invece no...
ti chiamerò soltanto
Giovanni Paolo,

come tu
ci hai insegnato,
nella semplicità

dell’amore,
della giovinezza
e del candore...

Tu,
padre santo
e buono,

che hai sofferto
nella vita
e ci hai guidato

col tuo esempio
e con le parole,
forti e dolci,

di una grande
ispirazione...
Tu ci hai dato

l’entusiasmo
per sostenere
le nostre prove

e per credere
nella novella
di Gesù

Cristo Signore.
Tu, caro Karol,
questa sera

sei tornato al Cielo,
donde eri venuto...
e in cui s’è accesa

una stella
intestata a tuo nome,
che ci fa

l’occhiolino,
come a volerci
rassicurare,

che tu ancora
ci pensi
e ci vegli di lassù,

perché ci vuoi
sempre bene
e ci vuoi confortare

di tutte
le nostre pene...
Caro

padre santo,
che hai segnato
la storia

e le nostre vite,
come nessuno
avrebbe osato

nemmeno immaginare...
Resta con noi,
caro papa,

almeno in spirito.
Continua a guidarci
nell’impervio cammino...

Solo con te
riusciremmo
a sentirci meno soli

e più sicuri
e vicini a Gesù
Nostro Signore.

Addio Santo Padre...
anzi arrivederci,
Giovanni Paolo,

in Paradiso.

FernyMax - tratto da 1 pensiero x S.S. Karol Woitila

segnalata da FernyMax domenica 3 aprile 2005

stelline voti: 22; popolarità: 8; 0 commenti

categoria: Poesie

E un giorno ti svegli stupita e di colpo ti accorgi
che non sono più quei fantastici giorni all'asilo
di giochi, di amici e se ti guardi attorno non scorgi
le cose consuete, ma un vago e indistinto profilo...
E un giorno cammini per strada e ad un tratto comprendi
che non sei la stessa che andava al mattino alla scuola,
che il mondo là fuori t'aspetta e tu quasi ti arrendi
capendo che a battito a battito è l'età che s'invola...
E tuo padre ti sembra più vecchio e ogni giorno si fa più lontano,
non racconta più favole e ormai non ti prende per mano,
sembra che non capisca i tuoi sogni sempre tesi fra realtà e sperare
e sospesi fra voglie alternate di andare e restare...
di andare e restare...
E un giorno ripensi alla casa e non è più la stessa
in cui lento il tempo sciupavi quand'eri bambina,
in cui ogni oggetto era un simbolo ed una promessa
di cose incredibili e di caffellatte in cucina...
E la stanza coi poster sul muro ed i dischi graffiati
persi in mezzo ai tuoi libri e a regali che neanche ricordi,
sembra quasi il racconto di tanti momenti passati
come il piano studiato e lasciato anni fa su due accordi...
E tuo padre ti sembra annoiato e ogni volta si fa più distratto,
non inventa più giochi e con te sta perdendo il contatto...
E tua madre lontana e presente sui tuoi sogni ha da fare e da dire,
ma può darsi non riesca a sapere che sogni gestire...
che sogni gestire...
Poi un giorno in un libro o in un bar si farà tutto chiaro,
capirai che altra gente si è fatta le stesse domande,
che non c'è solo il dolce ad attenderti, ma molto d'amaro
e non è senza un prezzo salato diventare grande...
I tuoi dischi, i tuoi poster saranno per sempre scordati,
lascerai sorridendo svanire i tuoi miti felici
come oggetti di bimba, lontani ed impolverati,
troverai nuove strade, altri scopi ed avrai nuovi amici...
Sentirai che tuo padre ti è uguale, lo vedrai un po' folle, un po' saggio
nello spendere sempre ugualmente paura e coraggio,
la paura e il coraggio di vivere come un peso che ognuno ha portato,
la paura e il coraggio di dire: "io ho sempre tentato,
io ho sempre tentato..."

segnalata da Ambra lunedì 1 dicembre 2003

stelline voti: 8; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: poesie

hassan

piacere hassan ..scusa se ti do la sinistra
ti parlo un po di me ..da dove vengo io..del nome del mio dio...ho 20 anni 21 a novembre se tutto va bene..non ho un padre...per fortuna ho mamma ..salva.. sta sempre involontariamente seduta... e tre fratelli ..tra cui un fenicottero..di 4 anni....si vengo da lì quel pezzo di terra..dove già c'era la fame ora c'è pure la guera.....

mario cesarano - tratto da me

segnalata da mario cesarano martedì 16 ottobre 2007

stelline voti: 15; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

“Al figlio che verrà”

Ti immagino,
sei moro, con occhi grandi e verdi,
né magro, né grasso.
Il tuo cognome è lo stesso della persona più importante per tua madre,
la persona che ha amato e che amerà per sempre.

Sorridi, sempre.
Ti piace il mare,
giochi nell’acqua bassa,
perché sai che tua madre si spaventa se entri più dentro.
Così gridi:
“Papà, portami laggiù!”
E vai felice sulle spalle di tuo padre,
lì dove l’acqua è alta.
Hai paura,
ma sai che finchè tuo papà è con te
e tua mamma ti guarda dalla spiaggia,
non potrà accaderti nulla.
Con il tuo costumino verde,
sei il bimbo più bello della spiaggia…

Sei il frutto sublime di Amore stesso.

In casa sei un terremoto,
non stai fermo un secondo
e mandi tua madre in delirio,
ma il tutto si conclude con una grande risata,
nel momento in cui tuo padre apre la porta di casa…

E’ l’ora di cena
ed il tavolo è ancora pieno di
quaderni, colori, giochi e costruzioni…
“Su, su di fretta, che è pronto!”
Tuo padre ti aiuta a sistemare,
un volo sul seggiolone e si cena…
Ti piace mangiare le cose “dei grandi”.

Vivi nell’amore di mamma e papà.

Tranquillo, la tua infanzia sarà stupenda,
te lo prometto.

Laura.

Laura - tratto da l mio libro che uscirà a breve!

segnalata da Lally venerdì 14 aprile 2006

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categoria: poesie

POESIA DEDICATA

Guardi la sua foto ingallitadal tempo,e vai errando coi riccordi ,preziosi momenti passati con lui .Attimi che non ritorneranno mai più quante lacrime hai versato rinchiusa nella tua stanza,quando tuo padre ti ha lasciata .A volte sei triste a volte sei allegra e quando ti arrabi diventi cattiva ,poi te ne penti e ritorni tranquilla,quella sfuriata ti ha reso più nera ti cade una lacrima da quella scintilla di odio e cecità vera .Or che questo è passato,breve tempo tanto amato del male che pietà non ha e che il volto tuo non vide che piangeva allor,no!Non puoi ricordare quel giorno che se ne andò.si levò in cielo una muta preghiera e d'improvvio il vento incattivito si trasformò in una brezza leggera

nadia - tratto da nadia

segnalata da nadia sabato 7 marzo 2009


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