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categoria: Poesie

Sesso con sorpresa

Vorrei esplodere nel cielo
con colori vivaci.
Desideri procaci,
sotto l'ombra di un melo...

E dei tuoi baci ardenti
fare un arcobaleno,
senza più, senza meno,
ricco di sentimenti.

Mi piacerà esplorare,
sul tuo corpo di rosa
la cosa più preziosa,
che io saprei amare.

La tua pelle soffice
e quieta... il desiderio
divamperà ora serio,
con l'ansia di un vortice.

Ma tra i fiori del prato
una fila di formiche
rosse, non amiche,
conquista il bene amato.

E un sussulto pazzesco
dà al mio sogno pastello,
proprio sul più bello,
un epilogo burlesco...

Oh, mi rincresce, amore,
d'averti pure amata,
ma tanto strapazzata,
così senza pudore!

FernyMax - tratto da piccole licenze dell'eros

segnalata da FernyMax giovedì 16 novembre 2006

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categoria: Poesie

Viaggio Senza Tempo

Viaggio Senza Tempo

E mi incamminai
verso il boulevard incerto
dipinto dai fili di seta d'erba
ai piedi dei giganti cipressi,
sotto nembi di piombo
tra la bruma d'anima
a ovattare il mio viso spento
dallo sguardo recondito
raccolto sovente tra le mani
a confortare l'antico cruccio
nel palpabile freddo nel cuore,
gelandomi il fiato nel pianto
in quel viaggio senza tempo nel mio essere solo ignorato!
Fino a quando dovrò soffrire
la fame d'amore?
Fino a quando dovrò nutrirmi
di briciole d'affetto?
Or piove a dirotto
e il petricore è balsamo in me
a ricordarmi che il meglio
nasce sempre dopo
le intemperie della vita,
e sarà arcobaleno senza fine.

©Laura Lapietra

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra mercoledì 15 marzo 2023

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categoria: Poesie

Sempiterno

Nel delicato bisbiglio di stelle due anime confluiscono
come ingenti rigagnoli,
che indivisibili or fluiscono
dopo rovesci d'agosto
e or fondono le loro vite
in un unica luminosa scia!
Si dipana un effluvio
tra le calamità
delle loro tribolate essenze.
Un brolo di malva, rosa,
iperico, gelsomino,
ortensie e lavanda ad adorare sussurrate parole spasimanti disperdendosi nel vento.
Corrono intrecci di mani
come rami di vite
ad accarezzare teneramente
in quei brividi come glacionevato che bacia le sue vette,
guance ovattate d'emozioni! Respirano eternità
il loro sguardo perso
nel loro bacio astratto
come l'aurora e il suo orizzonte, si amano come
l'oceano abbraccia la sua terra
e il sole accarezza la notte,
nel vortice che tutto cattura.
Due essenze che leggere levitano felici come
innamorate farfalle
nel gioco d'amore
sciogliendo colorati confini
come l'arcobaleno
che unisce cielo e terra.
Fiamme danzanti
nel romantico canto
che si mescidano nelle parole
del cuore che si sbrogliano
nelle piaghe del fiato dello spazio ove il loro filo rosso del fato
lega oltremondano!
Mentre il mondo
inesorabile continua il suo giro, così il loro amore
oltre ogni limite
implacabile continuerà la danza rescindendo ogni barriera
di glacieret a impedire
il loro anelito d'amore...
Sempiterno

©Laura Lapietra

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra martedì 25 luglio 2023

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categoria: Poesie

Ti Attendo

Ti Attendo

Ti attendo, o dolce speme,
ti attendo disincantata
nel fondo buio,
tra le briciole
delle reminiscenze,
dove una volta, tinta di pace,
eri gemma splendente
ad agghindare i miei giorni
in fiore, con gli olezzi
dei tuoi sorrisi inarcati
con clemenza per me.
Ti attendo, non saprai mai
quanto io ti attendo
ai bordi dell'oblio,
tra le lacrime che
come caterve si originano
come stelle cadenti,
a farmi sperare la felicità
or celata in qualche angolo di un incanto smarrito
nel flusso della mia vita!
Ti attendo o dolce
e anelata speme,
come un raggio di sole
tra nemici nembi
che ilare accarezza
e scalda l’anima mia
spenta alla realtà,
Oh, ti prego mia speme
come una farfalla senza ali
che io possa giuliva
volare finalmente felice,
oltre l'arcobaleno dopo
la furia della tempesta,
lascia che nel cuore
tu come regina rinasca,
affinché nella tua luce
dalla torbida tomba
della disperazione,
io sia salvata per mezzo tuo.

Laura Lapietra ©

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra martedì 16 aprile 2024

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categoria: Poesie

Vorrei...

Vorrei entrare
con passo felpato
nell'angolo più scuro
della tua mente,
nel posto più buio,
dove si nascondono
i pensieri più reali,
le paure più profonde,
i segreti mai rivelati.

Vorrei restarci
per una sola notte soltanto,
a sentire il battito del tuo cuore,
a scoprire la sua melodia
ed il suo linguaggio.

Vorrei provare
a sincronizzare il mio cuore
con il tuo, ad infonderti
la calma, la serenità.

Vorrei strappare via,
cancellare i pensieri
che più temi affrontare,
le tue ansie per scacciarle via,
scacciare la tua pacata frenesia
che fa sorgere e tramontare
il sole più velocemente
di un soffio di vento.

Vorrei spegnere
ogni incendio che ti brucia dentro
vorrei liberarti da ogni delusione,
da ogni remora, da ogni tuo errore
per farti vivere..solo di me.

Vorrei donarti eternamente
il sole, e l’allegria che ti rende unica
vorrei staccare un raggio di luce dal tuo volto
per illuminarti la strada nei tuoi giorni più neri.

Vorrei portarti per mano sugli arcobaleni del mondo,
tra canti di farfalle e il suono della neve.
vorrei farti vivere sentimenti da favola...

Tutto questo in una sola notte,
e quando il mattino tornerà a sorgere,
me ne andrei via scivolando
in una tua lacrima.

Vallant Langosco

segnalata da Vallant giovedì 14 gennaio 2010

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categoria: Poesie

Pellediluna

Guarda il mare come luccica
Nella luce della notte,
Pieno di fosforo e luna piena,
Come la musica leggera dell’estate.

Guarda in mezzo al mare, c’è una barca bianca
Sullo scafo c’è scritto Pellediluna,
E luccica col mare, e guizza con il sale,
E sembra una bambina, che non sa di fare male.

Guarda questo cielo scuro,
Con le nuvole candide nel chiaro di luna,
Guarda la volta azzurra dell’arcobaleno,
Oscurata dal nero più sereno.

Guarda la festa sulla sabbia scura,
Col fuoco allegro, che taglia la notte,
E con i canti e le chitarre spensierate,
Come le onde, quando vengono sferzate.

Senti il vento che ti passa sulla pelle:
Lui ne ha viste troppe di brutte e troppo poche di belle,
È solo una dolce carezza, non la fermare,
Perché non sai mai quanto ti può durare.

Guarda gli alberi lungo la via,
Guarda i rami potati e le madri piangenti,
E senti l’urlo di quelle Marie
Che danno la vita ai piedi della croce.

Ma che dico, non starle a sentire
Nel loro delirio straziante, non le ascoltare,
Perché lo sai, per quanto il dolore può durare
Per la tua strada tu devi sempre continuare.

No, non fermarti con loro a piangere
E non rimpiangere mai ciò che hai passato,
Perché lo sai, come vedi la luce dei fari lontani
Che il sole splenderà, anche domani.

Marco Buso

segnalata da Marco Buso lunedì 11 settembre 2006

stelline voti: 5; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: poesie

Viaggio

Ho cavalcato la sera, soave,
verso un richiamo di luce
per le parole già dette
e per quelle che sono nell'aria.
E' l'aria che assorbe i colori,
io la respiro... come una brezza
in un giorno stagnante,
carezza sul collo,
gaio sollievo sulla mia pelle.
Rincorro l'arcobaleno,
sfuggente fantasma notturno,
con l'indaco intenso e sublime
che abbaglia i miei occhi rapiti.
E, ancora, l'oceano immenso
a regalarmi le onde,
acqua che vive, che pulsa,
che inonda e poi affonda...
le onde, e correnti infinite
che spingono i sogni
al di là del respiro.
Le mani che creano, tese,
morbide pieghe,
dove riporre i segreti,
velluti soavi e suadenti,
tessuti di trame sottili e possenti.
Si librano in volo le mani...
e foggiano, ancora,
impavidi gesti e densa poesia.
Raccolgo opaline conchiglie
con l'eco dei grandi misteri,
suoni incantati, note vibranti,
e collane di gemme pregiate
...forti riflessi dai vivi colori.
Mi perdo e mi trovo,
al di là dei vasti confini,
oltre ogni stagione,
ogni giorno qualunque,
e cerco le orme leggere,
i segni lasciati al suo passo
da splendida e indomita fiera.

segnalata da RitaS domenica 27 dicembre 2009

stelline voti: 29; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Pasqua è…

Pasqua è una festa speciale,
è bella e colorata
come la primavera,
è rotonda come un uovo
che sa di cioccolato,
che regala una sorpresa,
che invita ad essere buoni.
Pasqua è un giorno felice ,
con fiori che sbocciano.
Ci si diverte, si gioca,
Pasqua ci invita a stare insieme,
ci dà serenità.
Pasqua è un segno di pace,
è una colomba bianca
che nel becco porta l’ulivo,
che vola alta nel cielo.
Pasqua è l’arcobaleno
simbolo del perdono,
è la più bella festa
che tutti rende liberi
e che ci induce a ridere.
Pasqua è Gesù che, in trionfo,
entra in Gerusalemme.
È memoria di una cena,
l’ultima per lui,
ma è anche il ricordo triste
della sua morte in croce.
Pasqua è resurrezione,
è vita senza fine.
Pasqua è la vita felice
che sboccia insieme a noi.
È bello stare insieme,
ma lo è ancor più volersi bene.

Laura

Laura - tratto da l mio libro che uscirà a breve!

segnalata da Lally lunedì 10 aprile 2006

stelline voti: 11; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Canto dell'amore vano

Perché giaci lontana
nel tuo sogno senza ombre,
quando il mio cuore
t’incomincia a cercare?

Perché l’amore ti penetra
come un fantasma incoerente,
quando la mano è ansiosa
di poterti afferrare?

Poi il dolore ti segue
fino in capo al mondo,
fiera scaltra e crudele,
mai sazia del sangue

strappato al costato
di un infelice amante...!
Così, invano ho sognato
il mio Amore con te

senza avere mai fine...
eleggendoti sposa,
sotto un Arcobaleno
di dolcezze esaltanti.

Ma ho inteso la verità
appena in tempo
per tirarmi in salvo,
perché un Angelo pio

fermò la mia sorte
davanti l’abiezione...
poco prima della morte
indicandomi l’ultimo

spiraglio d’Infinito,
che non avrei più tradito...
restandoti al fianco,
superba illusione procace,

di felicità senza scampo.

FernyMax

segnalata da FernyMax sabato 14 giugno 2003

stelline voti: 7; popolarità: 1; 0 commenti

categoria: Poesie

Fa' che io sia...

27.03.1999

FA, CHE IO SIA…

Fa, ch’io sia
Il vento tiepido
del primo mattino di primavera

Fa, ch’io sia
Il sole
Che albeggia
Al primo risveglio

Fa, ch’io sia
Il fuoco
Che riscalda
Le case della gente

Fa, ch’io sia
L’acqua
che disseta

Fa, ch’io sia
La fame
E la sete
Che rimorde dentro
Affinché avvertano la mia presenza

Fa, ch’io sia
Nei loro gesti quotidiani

Fa, ch’io sia
L’arcobaleno
Che rasserena i loro animi

Fa, ch’io sia
La terra
Su cui camminare

Fa, ch’io sia
Le loro ali
Per poter volare

Fa, ch’io sia
Nei loro sogni
E nelle loro emozioni

Fa, ch’io sia
Le loro illusioni
E i loro pensieri più cari

Fa, ch’io sia
I ricordi
Di chi mi ha amato
Quando non ci sarò più.

Terry Gugliucci

Terry Gugliucci

segnalata da Terry Gugliucci giovedì 22 gennaio 2004

stelline voti: 36; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: poesie

E' delicato

Tu lo sai che non è la fine
Sì che lo sai...
Che viene maggio
E sciolgo le brine
Sì che lo sai...
Resti d'inverno
Persi nel vento
Io non mi stanco no, no
E vengo a cercarti
In un sogno amaranto
Questo cuore
Sparpagliato
Per il mondo se ne và
Questo cuore
Disperato
E' delicato
Dove sei
Arcobaleno
E cosa fai...
Miele selvaggio
Quando ti sogno
Che cosa fai...
Nel cuore mio
Tra il nulla e l'addio
Questo cuore
Sparpagliato
Per il mondo se ne và
Questo cuore
Disperato
E'delicato
Così mi manchi
Nell'universo
In mezzo al mondo
Così ti cerco
E grido forte
Da in mezzo al mondo
Solo io
Posso trovarti
Solo io
E inginocchiarmi
Solo io
per innalzarti
Mio sole mi senti
Solo io
Da quante lune
Solo io
Ti aggiusto il cuore
Solo io
Io sono un'ombra
E tu, sei il sole...
....

Zucchero

segnalata da fanny giovedì 22 febbraio 2007

stelline voti: 4; popolarità: 1; 1 commenti

categoria: Poesie

GLI ANGELI DI GAZA

Piccole stelle
esplodono con un sorriso in viso
negli occhi pien di vita dei bambini
di una piccola stretta terra,
imbrattando le strade della loro ingenuità,
attingendo dalla tavolozza colorata dei loro pensieri
un arcobaleno di sogni.

La spontaneità dei gesti dei bimbi
permette loro di guardar ancora in alto
solo per ammirar le stelle:
inesauribile fonti di speranza per gli altri,
sono sempre pronti a dimenticare il giorno prima
per progettarne un altro…

Nella verginità dei loro sentimenti
ai piccoli non è dato conoscer l’odio,
ma la sofferenza si:
la vedono ogni giorno negli occhi familiari dei grandi,
la nutrono ogni notte del rammarico
di non avere conosciuto in tanti …

Figli di un popolo senza Stato e senza terra,
loro non sanno cos’è la guerra
e possono costruire solo muri di sabbia:
vorrebbero liberamente giocare,
fuori dai bunker dell’ultimo rifugio;
apertamente rincorrersi coi compagni d’oltre muro,
non distinguendo per nascita o religione;
semplicemente sognare ad occhi aperti,
senza rabbrividire del sangue sparso intorno!

I bambini non sanno perché i loro padri
a volte li salutano con una cinta imbottita addosso,
come per un addio;
non comprendono perché ogni giorno
la gente scenda in strada
con in braccio un piccolo fagotto di lenzuola;
non si spiegano come mai certe notti
il cielo di Gaza s’illumina a giorno -come se esplodesse-
e la gente rifugge -anziché rincorrere- le stelle cadenti …

Nell’ignoranza della loro età
a volte piangono senza un perché
-o solo perché piangono gli altri-.
Molti di loro non lo scopriranno mai,
poiché non ne avranno il tempo;
molti tra loro lo capiranno appena più tardi,
quando -costretti a diventar grandi bruciando le tappe-
avranno anch’essi imparato ad odiare …

GASPARE SERRA

segnalata da gaspare110 mercoledì 14 gennaio 2009

stelline voti: 5; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

ALI SPEZZATE ...

Tu che scambi il suo amore
per possesso
e la donna al tuo fianco
per lo sfogo delle tue frustrazioni e debolezze:
chi sei tu, vile,
per spezzare le ali ad un angelo?
Chi sei tu, insignificante nella vita,
per soffocare la sua voce
-repressa ed impalpabile-
tra le tue mani
-esangui ma inesauribili-,
ingabbiandone ogni sua speranza
nel tugurio della tua coscienza?
Come puoi scaricare sulle sue esili spalle
il fardello d’umiliazioni e vergogne
della tua morbosità?
Come puoi seppellire l’emozione
nella fossa vuota del tuo cuore,
e -dopo tutto-
avere ancora il coraggio di guardare?!

Farfalla dalle ali spezzate,
fuggi dai resti di questa vita,
sciogli ogni laccio ancora teso al cuore,
rompi il silenzio
e libera il tuo represso pianto
in urlo colmo di libertà!
Anche se un arcobaleno in bianco e nero
copre il cielo grigio di solitudine,
mira oltre il tuo sguardo denso di pudore,
fallo ora,
adesso,
per sempre!
Nessuna gioia potrà sanare
le ferite di un cuore irrimediabilmente spezzato,
come pane sconsacrato …
nessuna rinascita potrà ristabilire l’equilibrio
di un’anima appesa a un filo …
nessuno potrà ridonare la luce perduta
al tuo ormai secco viso,
scavato dal tempo e dalle lacrime …
Ma dove non puoi giungere domani,
in un batter d’ali,
potrai arrivare negli anni,
sui piedi e con la testa.
E se scegliendo la nuova strada,
seppellendo il tuo passato,
proverai paure, sentirai rimorsi,
lasciati andare,
che tu sia quel che veramente sei,
scopriti da ogni telo,
perché non esiste vita migliore
di quella che vogliamo
e non c’è motivo per non desiderarla!
Come da un seme scippato a un fusto
può nascere un fiore,
così da un presente sottratto a un destino vile
può nascere la speranza di un domani migliore!
E finché non riacquisterai il dono del sorriso
non saprai mai quanto bene possa farti
un semplice sorriso …

GASPARE SERRA

segnalata da Gaspare110 giovedì 22 gennaio 2009

voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Non Ti Conoscevo Prima

Non Ti Conoscevo Prima

Non ti conoscevo prima,
oh mio sospiro di rosa!
Quei nodi dentro te
che non riesci a districare
son piaghe aperte al vento,
lascia che siano le mie mani
a schiuderti al caldo del mio cuore!
Non ti conoscevo prima,
oh dolce nostalgia che semini emozioni forti come tsunami,
nelle tenebre della solitudine
che percorrono le ore della vita
senza alba d'amore,
a farmi vivere
l''arcobaleno della gioia
nel dolce riposo delle tue braccia,
in quel risveglio dall' estasi
nei tuoi  profondi occhi!
Non ti conoscevo prima,
oh perla rara che emani
luce nella speme,
in quel deserto di parole
che ho venduto un tempo!
Dove crepuscoli d'amore
non ho vissuto sulla pelle
dell'essere io un uomo.
Non ti ho mai conosciuto,
bella così tanto come sei...
Oh raggio di sentimento
a fulminarmi come sei brava,
nella stretta di mano
che con grazia mi poni
per baciarla con trasporto
come mia ancora di salvezza,
dopo la furia gelida
della bufera di solitudine
che assale i miei sogni,
per abbatterli ogni volta
che apro gli occhi alla realtà!
Non ti conoscevo prima,
Oh mio amore, ma adesso,
lascia che ti attraversi
e mi fondi tutt'uno in te,
che sai dissetarmi
dalla perenne sete d'amore
in cui da troppi giorni muoio vivo,
sommerso nella densità
dell'infinito infinito.

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra venerdì 28 giugno 2024

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categoria: Poesie

Rizoma Di Rinascenza

Rizoma Di Rinascenza

Movimento tellurico
nel cuore,
marea di negative
foschie torve,
moviole rarefatte
a intermittenza nell'anima,
copiose lacrime sorde cristallizzate,
polline gridellino
nel vento di bufera,
petali di fiori innocenti
strappati dispersi
sul terreno mescidato
con zolfo,
steli spezzati con mano
unta di bile guizzante,
ricordi schiaffeggiati
dal baleno del dolore
sull'altalena della
mia vita!
Ma a che serve il lamento
se lo ascolto solo io?
A che serve piangere
se lo ascolto solo io?
A che serve stare male
per soffrire di più!?
Alzerò lo sguardo
verso il futuro
e ricomincerò da capo!
Nel ruggito del nuovo io
riflesso nel cercare
la mia vita vergine
nel rinascere
su policromi arcobaleni
di rugiada sfavillante,
che vale più
di questo salto nella fossa dove i leoni del duolo
non aspettano altro
che divorarmi boccheggiante!
Mi alzerò dal suolo di zolle,
mi asciugerò il viso
con raggi di stelle
e accosterò la mia figura
a unguenti ai fiori di bach.
E volitiva uscirò
dalle parentesi
che mi sostano
legandomi al nodo
del tempo annientandole,
abbraccerò giulivo
il domani come
se fosse la prima volta
e rincorrerò la mia essenza, che vale più
della mia assenza
in questa astratta sospensione del mio essere
che imprigiona solo
la mia volontà
di rinnovare il mio fato in
rizoma di rinascenza!

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra sabato 29 gennaio 2022

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categoria: Poesie

Autunno Meteoropatico

Nel folto grigiore urbano
a sprazzi splendente,
l'astro ameno del giorno
si cela sfumato e corbellante
sui quei volti indifferenti
dei loro convulsi corpi
spediti verso le proprie mete,
mentre placida l'autunno intraprende le sue piroette
sul libeccio che aspira sfociare
in una intensa pioggia
di melanconia da scordare!
Cromie sfumate
si allontanano avvolte
nel silenzio dietro ogni angolo,
mentre foglie brune e gialle
sussurrano il loro stormire
sotto alle mie suola,
le vie come vesti di cenere
si tingono d'ombre
ed errate congetture
che come un veleno
il cuore inerte rende immobile!
Dal parabrezza ahimè
ignava or cerco
il riflesso rarefatto dell'etere,
la metamorfosi che la Terra
dona in tale momento,
ma l'umido asfalto
nel suo abbraccio inerte,
privano i miei occhi
da quel bagliore incantato!
È un'assenza costante,
un'obliterazione implacabile
che mi spacca il cuore,
respiro saviamente riposta
solo nella tua casa, nella tua vita!
Amor che or mi sei lontano...
E così, rimango prigioniera
del tempo irremovibile,
senza poter annusare
il profumo del risveglio
delle dolci caldarroste
dopo l'amplesso dei sensi
dalle più sensuali movenze.
Le strade or si ergono
come celle asfittiche,
in cui l'autunno canta
folate stonate dal crepitio
della malinconica pioggia
da cancellare sulla mia pelle!
Ma le mie pietrificate membra non avvertono la lirica,
mancano i sensi per catturarne l'essenza vibrante...
Eppure là fuori,
la sconfinata bellezza
delle bronzee foglie
che danzano
e danzano in cerchio,
come candide gocce di rugiada,
e l'arcobaleno
dalle tenue tonalità,
rendono magnifico
il mio sguardo di vita o di morte,
in un'arpa che la natura accorda!
Mi sfugge la speranza d'averti,
che come fronde caduche
or siamo amanti scostanti
nel fruscio che si leva
come cantilena
nelle piaghe che risvegliano
il presente nel traffico
dagli assordanti clacson,
ma tra le mura dell'urbanità
che mi imprigiona e avvita,
resto legata a un panorama monotono e opaco,
annusando fragranze
che la mia città frutta,
come un animale assetato
di antichi olezzi che non trovo!
Forse un giorno astratto fuggirò
da questo scuro labirinto,
dalle urla della metropoli
che opprime e confonde,
per vivere l'autunno
con lo sguardo estinto
dalla meteoropatia
sulle spalle di una natura
che implora respiro profondo!
Fuggirò per raggiungerti.
E fino a quel giorno,
mi dedicherò a ricordare
immersa nella caverna dell'urbanità infame
che esiste un mondo
di intervalli e cadenze,
non solo ricamati di nostalgie
e reminiscenze in amarezze,
ma anche di intagli
di sbuffi d'aliti di vita
da cogliere per vitalizzare
quei momenti da lavare
con fiducia nella fede
che in quel giorno che verrà
sarà magione per l'amore,
senza grigiore e senza orpello
a offrire un autunno
senza affanno e senza ombrello!

©Laura Lapietra

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra mercoledì 4 ottobre 2023


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