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categoria: Aforismi
miracolo di vita
montagne boscose e verdeggianti
immensi faggeti dove vivono
con prepotenza: lupi, orsi,
cinghiali, cerbiatti, daini,
e la luce del mattino avvolge
eterea, mentre la rugiada
scivola accarezzando le foglie,
donando forza, vitalità e frescura,
melodia dolce del ruscello limpido
che scorre tra le rocce veloce,
scompare a valle come una meteora,
cespugli di rose canine, allegre e profumate,
narcisi, bocche di leone, margherite
delicati e fragranti, le viole che
riempiono l'anima, i papaveri che colorano di rosso
ogni prato, ogni valle, ogni pendio,
alberi di mele per gli orsi,
padrone delle montagne,
mentre il lupo controlla le foreste
tutto è equilibrio, solennità,
l'amore della terra, il cielo che bacia,
il sole che riscalda e dona vita,
l'acqua che parla e ordina di vivere!
E lo spirito di Dio che aleggia silenzioso
segnalata da daniela cesta mercoledì 22 maggio 2013
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categoria: Poesie
OGNISSANTI
Dio ha donato a noi come aiuto
i Santi protettori, invochiamoli e preghiamo loro
aprite il cuore al vostro Santo, di cui portate il nome,
i Santi sono esseri normali, come ognuno di noi,
ma loro, sono stati capaci di essere piccoli e umili,
hanno aiutato gli altri nel loro piccolo mondo!
Nessuno di noi nasce santo, ma, ognuno di noi
può diventarlo! Guardando non le cose della terra
ma quelle invisibili del cielo!
Dio chiama tutti alla santità! Perché Dio ci ama
e vuole tutti nella sua casa,
nessuno deve sentirsi di non essere in grado, di diventare Santo!
Amate Dio come amate voi stessi, aiutate gli altri,
abbiate rispetto e cura del vostro corpo, perché dentro di noi
dimora lo Spirito di Dio!
I Santi sono stati allegri, rispettosi, contenti di vivere nelle parole di Dio,
i Santi sono stati peccatori che hanno cambiato la loro vita,
seguendo Dio con la mente, il cuore, la castità,
sono stati tutti innamorati di Dio e la loro ricompensa è
la beatitudine nel paradiso, godono della sua luce per l'eternità.
Preghiamo questi spiriti santi, la preghiera è potente,
la preghiera sposta montagne e apri i mari,
la preghiera è la luce di Dio che entra dentro di noi,
e dona gioia, pace, amore, dolcezza e felicità,
latte e miele per la nostra anima.
segnalata da DANIELA CESTA sabato 31 ottobre 2015
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categoria: Poesie
quando siamo tristi
quando ci sentiamo tristi e soli
l'anima sembra nascondersi in un meandro profondo,
tutto sembra estraneo, non abbiamo voglia di parlare,
il sole sembra oscuro e le stelle sono come smorte, opache,
non usciamo di casa perché nulla ci attira,
il nostro sorriso è come morto sulle nostre labbra,
l'unica cosa da fare è fuggire in un bosco
sederci sotto una quercia e ascoltare il silenzio,
il gorgoglio del ruscello, mormora a noi dolcemente,
i cardellini cantano, il fruscio del vento scuote le foglie
e asciuga le nostre lacrime, alcune farfalle volano allegre
sembrano giocare, mentre un piccolo cerbiatto
gusta germogli verdi e invitanti, i raggi del sole scintillano
tra i rami ondeggianti, tutto improvvisamente diventa melodia,
che entra dentro di noi accarezza l'anima, rincuora lo spirito,
abbraccia il nostro intimo, capiamo che nulla più ci angoscia,
la pace la serenità regna in noi e intorno a noi,
perché capisci che noi siamo molto importanti nel pensiero di Dio,
su questa terra tutto ci può accadere, ma angosce, dispiaceri,
malattie, delusioni, ognuno di noi passa
ma non ci annienteranno mai, perché noi
stiamo andando verso l'eternità, un altra esistenza ci attende
la vera vita, la sola e potremo finalmente ripetere
le parole di Dio:".....Il Padre tergerà ogni lacrima,
perché le cose di prima, sono passate.."
segnalata da DANIELA CESTA sabato 14 maggio 2016
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categoria: Aforismi » comportamento
l'incanto di un incontro
Camminavo a testa bassa nel bosco
sotto un cielo grigio pesante e chiuso,
nel pungente freddo di un inverno
che non vuole lasciarci.
Sotto i rami degli alberi,
timidamente rinverditi, piccole chiome
sparute e timorose. La natura
tutto intorno continua a sonnecchiare,
all'improvviso lo squittio di uno scoiattolo
alzo lo sguardo e incontro la sua gioia,
sale e scende dall'albero vivace e allegro,
gli occhietti svelti, intelligenti, il
magnifico pelosetto, della foresta.
Ma uno strano fruscio dietro le mie spalle
mi fece voltare subito, e lo spettacolo
è stato incantenvole, lasciandomi senza parole.
un'elegante capriolo con il suo cucciolo!
Gli occhi obliqui e dolci, fermi su una radura verde
mangiavano l'erbetta fresca primaverile,
apparizione tenera che penetra nell'animo
e forma un quadro splendente in
quell'angolo di mondo, nella luce fredda del giorno,
a un passo dal cielo minaccioso.
segnalata da DANIELA CESTA giovedì 15 aprile 2021
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categoria: Poesie
Febbraio
Febbraio è il mese
più corto dell'anno.
I paesaggi sono ancora freddi
e spogli mentre il sole
in cielo ha una luce
e un calore che accende
la vita.
A breve piante e animali
sì prepareranno al risveglio.
È anche il mese più allegro,
porta con sé il carnevale.
Ogni città è invasa
da maschere e coriandoli,
luci e colori che creano
un'atmosfera unica.
Sì festeggia il giorno
di San Valentino festa
degli innamorati
e dell'amore.
Un sentimento unico
e nobile, fusione
di tenerezza, baci
e coccole che uniscono
due cuori in una sola
anima.
segnalata da Ilari Luigia lunedì 22 gennaio 2024
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categoria: Poesie
Pellediluna
Guarda il mare come luccica
Nella luce della notte,
Pieno di fosforo e luna piena,
Come la musica leggera dell’estate.
Guarda in mezzo al mare, c’è una barca bianca
Sullo scafo c’è scritto Pellediluna,
E luccica col mare, e guizza con il sale,
E sembra una bambina, che non sa di fare male.
Guarda questo cielo scuro,
Con le nuvole candide nel chiaro di luna,
Guarda la volta azzurra dell’arcobaleno,
Oscurata dal nero più sereno.
Guarda la festa sulla sabbia scura,
Col fuoco allegro, che taglia la notte,
E con i canti e le chitarre spensierate,
Come le onde, quando vengono sferzate.
Senti il vento che ti passa sulla pelle:
Lui ne ha viste troppe di brutte e troppo poche di belle,
È solo una dolce carezza, non la fermare,
Perché non sai mai quanto ti può durare.
Guarda gli alberi lungo la via,
Guarda i rami potati e le madri piangenti,
E senti l’urlo di quelle Marie
Che danno la vita ai piedi della croce.
Ma che dico, non starle a sentire
Nel loro delirio straziante, non le ascoltare,
Perché lo sai, per quanto il dolore può durare
Per la tua strada tu devi sempre continuare.
No, non fermarti con loro a piangere
E non rimpiangere mai ciò che hai passato,
Perché lo sai, come vedi la luce dei fari lontani
Che il sole splenderà, anche domani.
segnalata da Marco Buso lunedì 11 settembre 2006
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categoria: Poesie
Un Padre
Quando un Padre muore
il tuo cuore scoppia,
non hai più parole.
Ti senti inerme e svuotato dentro,
il filing che ti univa
si recide in un momento.
Lui che ti ha protetto sempre dalle insidie quotidiane,
ora ti costringe ad affrontarle tutte...
anche quelle più dolorose e strane.
Se sei cresciuto, fai finta di accettare questo evento naturale,
ma poi, quando sei solo con te stesso, provi tanto male.
Hai dentro un buco nero e profondo,
che non si riempirà mai del tutto...
neanche se ti aggrapperai alle gioie del mondo.
Non potrai più parlargli o farci questione,
non vedrai più il suo sguardo allegro
o i suoi muscoli in tensione.
Non ti urlerà più:- Falla finita!
Ma ti farà venir voglia di seguirlo nell'altra vita.
Un Padre che se ne va per sempre,
è un tarlo che hai nel cervello,
un tarlo che pian piano ti rosicchia la mente.
Andrai avanti aggrappandoti ad altri affetti,
ad altre emozioni,
ma lui sarà sempre dentro di te
a controllare le tue travolgenti passioni.
Vorrai sognarlo e vedere il suo viso ogni giorno della vita,
ma lui per non farti soffrire si nasconderà...
e tu berrai una dose d'oblio,
per ricominciare la giornata in salita.
Un Padre è una figura strana ed affascinante,
quando ce l'hai, lo accusi sempre...
quando lo perderai non potrai che camminare con le tue sole gambe.
Ed allora recandoti a trovarlo in una tomba bianca,
dentro di te avrai voglia di urlare...
ti sentirai solo e stanco.
segnalata da Vallant giovedì 14 gennaio 2010
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categoria: poesie
Mille tramonti
Non c'è mai un tramonto
uguale ad un altro.
Provate ad osservare
ogni sera il tramonto.
Cercate le sfumature
quelle rosa perlacee
o quelle azzurre velate di bianco.
Guardate al vostro fianco
quanti colori esistano nell'etere
l'azzurro che si spande
in mezzo al grande cielo
è l'ora del mistero.
Cercate quelle nuvole
che fanno capolino
e gli sprazzi di viola
che si allargano vicino
Il giallo tenue e allegro
di un sole che un pò pigro
scende piano piano
gettandosi nel mare.
Guardate la dolcezza
di un attimo Divino
la luce che si spalma
su per la collina
l grandi prati verdi
che si vestano d'azzurro
e quelle strisce rosa
che colorano ogni cosa.
Guardate la città
con le sue strade dorate
e su in alto tra i tetti
le mille luci ambrate.
Provate ad osservare
ogni giorno dopo l'altro
ma non troverete mai
un tramonto uguale ad un altro.
segnalata da Laura.P venerdì 11 gennaio 2013
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categoria: poesie
storia di autunno!
conoscevo un grande cervo!
potente, con le sue corna intrecciate
davano a lui uno splendore regale,
lui conosceva le immense foreste
e tutte le cime dei monti,
amava l'alba e il tramonto
adorava lo sconvolgente selvaggio
di ogni pietra, pianta, fiore,
aveva avuto molti cuccioli,
alcuni erano riusciti a crescere
altri li aveva visti morire,
breve vita di piccoli cerbiatti,
il mio vecchio cervo conosceva l'uomo,
la sua crudeltà, la sua fame di carne,
ma lui era sempre riuscito a salvare se stesso.
Adesso era ormi vecchio e quel tramonto
illuminava i suoi occhi stanchi,
quante volte aveva osservato
il sole sorgere e il sole tramontare,
ed era sempre come la prima volta,
amico del vento che lo accarezzava
d'inverno e d'estate,
la fresca acqua del ruscello dove lui beveva,
le roccie scivolose e il pendio scosceso
di ogni montagna.
Un giorno d'autunno vide un cacciatore
guardingo osservò l'uomo,
poco piu in la due piccoli cerbiatti giocavano allegri,
il vecchio cervo uscì allo scoperto con il suo bramito
"uccidi me! lascia stare i cuccioli!"
sembrava dire, con il suo lungo bramito,
uscendo allo scoperto di fronte al cacciatore,
l'uomo si girò e guardò sorpreso
il grande cervo carico di carne!
un grande lampo e rumore
per tutta la foresta, i piccoli cerbiatti fuggirono e...
tutto era ormai
finito.
segnalata da daniela cesta venerdì 15 novembre 2013
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categoria: poesie
La pazza
Ho visto una pazza
andare in giro nuda
mentre rideva di atei sorrisi;
sfidava il fresco ottobre
coperta solo delle sue vergogne.
Goffe movenze,
quasi abominevoli i capelli arruffati,
come velli di gatti neri
nati dalla bocca dell'inferno.
Grassa la pazza,
come chi non ha un solo giorno
patito la fame.
Ho visto la pazza
correre allegra in piazza,
dove straniera gente
la guardava divertita
mentre le sue braccia
lasciava danzare in aria
che parevano grosse bandiere chiare,
flaccide senza vento giovane a pomparle,
nel mare dell'età' che avanza.
Ho visto la pazza correre,
mentre camici candidi la inseguivano,
prima di cadere,
sullo scuro marciapiede,
come un tronco spianato da un fulmine,
o un peculiare, insolito volatile
colto in volata da un tiro funesto.
Ho udito la pazza
supplicare pietà,
perché la libertà era bella
prima di assopirsi
con un riso sedato sulle labbra,
tra la gente che la accerchiava,
ridacchiava e non capiva.
segnalata da ANGELA MORI sabato 26 aprile 2014
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categoria: poesie
sogno
correvo nel bosco umido,
frusciando su foglie morte e fango,
sentivo il freddo, penetrare, dentro le mie ossa
folletti e gnomi incuriositi guardavano me,
il lupo seguiva le mie orme, e la volpe
era attaccata alla mia lunga gonna, svolazzante,
sussurrava l'intera foresta, al mio passaggio,
quando stanca gridai:"dove sta il fiume?"
il piccolo gnomo alzò la sua mano e fece un cenno,
corsi con tutte le mie forze, fino a quando sentii
lo scorrere pigro e rilassante dell'acqua del fiume,
mentre iniziò a piovere, ascoltai il tintinnio, della pioggia sulle foglie morte,
rilassava la mia mente e il mio spirito, in quell'ora crepuscolare,
continuai a camminare lungo la sponda, osservando le anatre,
scivolare leggere, ignorando la pioggia, felici della loro libertà,
i folletti, gli elfi e piccoli spiriti della foresta, seguivano me taciti
e le volpi, gli uccellini colorati, scoiattoli dispettosi,
qualche farfalla infreddolita, lepri, un piccolo orsacchiotto,
aleggiava nell'aria una luce brillante, la luce della semplicità,
che arricchisce ogni animo, dona letizia, pace, serenità,
e io iniziai cantare una melodia armoniosa e allegra,
quando finalmente io vidi il bellissimo ponte,
di pietra, formato da piccoli archi massicci, reso spento
dal grigiore del cielo, ma vivo dalla semplice luce d'amore
al di la del ponte c'era il paese delle fiabe antiche,
e sul ponte il principe guerriero che attendeva me!
leoche starnazzavano forte, e tutti gli animali erano gioiosi,
io corsi sul ponte e tutto era così familiare,
il guerriero prese la mia mano sorridendo
e insieme ci allontanammo verso il regno delle fiabe,
dietro di noi gli animali, elfi, gnomi, piccoli spiriti della foresta
cantavano la mia melodiosa musica del cuore.
segnalata da DANIELA CESTA sabato 3 gennaio 2015
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categoria: Poesie
Angelo Radioso
Angelo Radioso
Brillano
le melanconie vive
in questa sera
dai malesseri
di un cuore trafitto
dai dispiaceri,
e tristi ormai
sono gli effluvi
che ne respira l'anima
ai ricordi del bel tempo,
con te...dolce presenza
dove carezze e sorrisi
sospirati nell'anima,
si mescolavano
tra i silenzi
e le profonde parole
taciute
ma profondamente sentite
nei teneri abbracci
dentro nel cuore
nei desideri che resteranno
lì immobili,
paralizzati,
dove non potranno
mai più realizzarsi
a colpi di battiti di cuore,
quel cuore ora
ormai piangente,
il mio,
in questa livida sera inconsolabile!
E in quei ricordi
che ormai vaganti
nel vento dei sentimenti
aleggiano in questo tempo
che mi investe colpendomi
alle spalle,
gelandomi il respiro!
Morsi nella notte
mi infliggeranno
mentre tenteranno
di approdare
sui terreni fertili
della mia fragilità,
pronta a sprofondare
per non combattere lucida,
ma insistenti e prepotenti
nel porsi soli,
quei morsi di dolore
solo per tentare
di afferrare anche
ormai l'inafferrabile,
i ricordi d'amore
di una figlia, la tua.
Solo per tentare
di riabbracciare
nei segreti profondi
chi,
ormai con un paio d'ali
ha vestito il suo essere,
per esser oltre la terra
della mia vita diventando
Angelo Radioso!
Solo per riabbracciare
chi,
ormai non c'è più,
ma quel flusso d'amore
che ci ha legati,
potente e sconfinato
sigillato nel
profondo dell'essere mio,
vivrà per sempre!
Solo unicamente
per esso,
un ricordo dolce
che ha combattuto
per tutta la sua vita
e tanto amato
la sua famiglia
nel suo meraviglioso
animo radioso
come un angelo
sempre allegro
silenzioso, tanto umile
nelle sue malinconie,
senza far pesare mai
a nessuno le tristezze
dell'anima sua sensibile,
proprio come me!
Nel cielo del mio cuore,
riposerai e sorriderai sempre,
libero dal male
che lentamente ti ha divorato le viscere
e la luce dei tuoi occhi,
e tu in silenzioso
ti spegnevi
nei tuoi sguardi consapevoli
che quel mostro
presto ti avrebbe strappato
dalle mie, dalle nostre braccia
impreparate e impotenti,
ma mai dal mio cuore,
dal nostro cuore.
E io
caro dolce papá ...
Ti avrò sempre dentro
di me e
ti amerò per sempre,
non salutandoti mai
con un addio
ma con un"Arrivederci"
in quella certezza vera
in cui noi
abbiamo salda fede,
che un giorno ritorneremo
a essere nuovamente
insieme per sempre
nel verde giardino della pace, eterno regno celeste
sempre radioso come te.
segnalata da Laura Lapietra venerdì 29 ottobre 2021
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