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In questa categoria oggi sono state inserite 354 poesie.
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Haiku
rughe ammalate -
il tramonto nascosto
dalle persiane
Laura Lapietra ©
segnalata da Laura Lapietra mercoledì 25 giugno 2025
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Una Vera Amica
Spontaneo è il sorriso sincero
di un’autentica amica,
è come il primo raggio di sole
che danza con grazia
tra le onde crespe
di un mare appena placato,
portando con sé la promessa
di un’alba serena nel suo azzurro
dopo il tumulto dell’inquietudine.
Il suo caldo bagliore,
fiamma di una scintilla d’oro
tra le giovani foglie,
fonde ogni ombra
di malinconia e tristezza,
come neve che si scioglie
sotto il primo tepore primaverile.
Riscalda quel terreno fertile
che si battezza amicizia,
quel curato giardino segreto
dove germogliano fiori
dai mille colori e forme senza parole,
nei nodi delle avventure,
veri e propri gioielli della natura:
la tenerezza, la gioia e la dolcezza.
In questo eden, la spensieratezza
e la comprensione fioriscono
come rose eterne di cristallo,
annodate silenziosamente
da una garza invisibile d’empatia,
forgiata nel fuoco del tempo.
Rincuora l’anima
come una dolce, antica melodia,
restituendo e ristabilendo
un vasto firmamento blu della notte,
nelle mani del fato che racconta
la serenità che regna sovrana, impavida e trionfante,
come faro luminoso
che guida il cuore
verso porti di pace e armonia,
nelle rughe delle pagine trascritte
con la mano dell’onda
della nostra vita condivisa negli anni.
Laura Lapietra ©
segnalata da Laura Lapietra martedì 24 giugno 2025
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CUORE DI MAMMA
Sarò il tuo riparo, nella tempesta,
sarò il sole, che ti proteggerà dall'inverno
ti farò da scudo, quando sarai in pericolo
ti abbraccerò, quando sarai triste
e per tutto il tempo che mi resterà
su questa terra,
Il mio cuore sarà la tua casa.
segnalata da Angela Randisi sabato 21 giugno 2025
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Fatalità
Tra le vigne senza grappoli
maturano nembi di tempesta,
e gli sguardi del sudore, delusi,
sul cuscino della notte senza nome
temono i tradimenti dei cieli
senza tetto dove quietarsi,
Grandine nel vento senza ragione,
e acque senza clemenza
piegano antiche e vinte ginocchia
sul suolo umiliato dalla fatalità.
Quante speranze si aggrovigiano
in un fiato affidato al grembo del fato
tra lacrime strappate dall'orgoglio
vestito di terra e profumo di sacrificio.
Sogna, o contadino senza riposo
i frutti della nuova stagione
tra le dita di luce della gratificazione.
Non tessere il fallimento nel cuore
ma si forza più forte di un ciclone,
nel trionfo della tua rinascita
tra i campi del tuo lavoro che appaga,
col mento acceso di dignità
che scorre impetuosa e libera,
valicando ogni ombra di insolvenza.
Laura Lapietra ©
segnalata da Laura Lapietra giovedì 19 giugno 2025
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Serial Killer
I suoi passi leggeri e sicuri,
insignificanti nel sole di ottobre,
segnavano un caffè virtuale,
insospettabile per tutte le visuali.
Discorsi fluttuanti
nella scia dei social,
avatar di menzogne ricamate
nello spazio delle lodi e ammirazioni,
ricoprono futili momenti da sfumare.
Mire di proiettili virtuali
attendevano di sferrare colpi premeditati e perversi
per un cuore ingenuo,
tra sinceri petali colorati d'innocenza,
lasciandolo ripiegato su se stesso
nella paura dell'ombra prepotente,
poiché sei la prescelta nel suo delirio.
Ogni angolo di sentiero reale
è fossa per la posa di vita,
ogni giorno che si tinge di nero
è croce per la gioia di sorridere,
ogni dubbio travestito da agnello
nasconde la lama da infliggere
alle spalle scoperte al tempo.
Si moltiplicano come pesci
trasfigurazioni nelle minacce d'oro,
per rubarmi respiri nel riposo eterno,
per amore del possesso imposto.
Grida la voce, sussurri di paura,
mentre l'ombra conta quei passi
sulla battigia tra il reale e la follia.
Andare via non dissolve il pericolo
se può avvolgerti nelle sue corde,
anche sotto la pioggia che scende,
lasciandoti poi ansimare a comando
il petricore della fine di una stagione,
stabilita e scolpita con scalpellino,
pennellato di radici di rancore,
inabilitato alla rassegnazione
dei confessati fragori di rifiuti,
senza ascolto dalla ragione.
Bieco, il serial killer non perdona,
torvo nelle sue mani assetate
del rosso scarlatto zampillante,
accarezzando la sua pelle di zolfo,
soddisfando la sua diafana voglia,
nel trionfo dei vili gesti,
ammorbano le sue orme
sul selciato del suo irreparabile inferno, mentre arde vittima di sé,
senza rughe di rimorso nell'anima.
Laura Lapietra ©
segnalata da Laura Lapietra mercoledì 11 giugno 2025
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