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categoria: frasi d'amore » lettere
Un vuoto mi disanimava
estendendosi con un gusto acre
alla città indifferente.
Provai ad immaginarmi bambina
e trarre da questa innocenza conforto.
Ho reagito all'inclemente silenzio
fino a renderlo fatto comune.
Strziante è stato il lavoro mentale
per stornare l'odore di sudario
della mancanza di lui che mi aveva abbandonato.
E ci sono riuscita
non grava più su di me una tristezza
tanto pesante.
Tu che eri un solo pianto
interamente stillante lacrime.
Lasciavo casa tua
con una pesante tristezza
poichè si riempiva il mio petto
ma invano mi permettevi di venirti
a piangere sulle spalle.
Mi ripetevi le cose che mi facevano dispiacere.
Amareggiasti spesso il mio cuore.
Alla fine mi dicesti addio.
Sono dunque durata a lungo
perchè il colpo della rottura
cercasse di mordermi al fianco.
Ora solo di lontano ti temo ancora mordace.
segnalata da Giulietta giovedì 7 giugno 2007
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categoria: Poesie
Somma ingratitudine
Pulsa affannoso il cuore della città,
che corre frenetica incontro al niente.
Nell'aria un rumore cupo, indefinito,
continuo, che mette ansia ed opprime;
nel cielo una cappa di veleno
sospesa minacciosa sulle teste
di automi, che si agitano scomposti,
incitati dalla sferza di padron denaro.
Visi assenti, tirati, incuranti
di quanta bellezza ci sta intorno,
sordi alle carezze della natura,
cui dànno in cambio pestiferi veleni,
cemento su cemento, orrende mutilazioni,
facendo strazio di mari e di fiumi,
portando il deserto dove prima
lussureggiante il verde sorrideva.
Modera, uomo, la tua insana corsa:
soffermati a mirare lo splendore
di spiagge libere che il mare azzurro bacia,
fai riposar lo sguardo su declivi boschivi,
su campi ondeggianti di messi;
assapora i profumi dell'aria tersa,
ascolta l'armonia dell'universo:
Natura si fa bella perchè tu sia felice.
segnalata da amicuscertus mercoledì 24 ottobre 2007
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categoria: poesie
NON GUARDARE INDIETRO
Pioggia fresca che cade sui miei capelli
Metto in moto l’auto e butto nel fango i gioielli.
Quando Lei mi appare nella strada sotto al sole
Sale in macchina con uno sguardo che vale mille parole.
Non c’è niente da perdere, cara
Percorreremo ogni singolo metro
Quindi punta gli occhi sulla strada
E non guardare indietro.
Percorriamo strade tortuose
Sotto una pioggia sfavillante
Il motore ruggisce
Tra le mani mi trema il volante
Tiro su il tettuccio
Le stelle ci faranno da tetto
Con il suo rossetto Lei
Mi scrive il suo nome sul mio petto.
Non c’è niente da perdere, cara
Non guarderemo il mondo da un vetro
Questa notte sfrecceremo nella notte
E non ci guarderemo indietro.
In mezzo alla pioggia noi correvamo
Abbiamo superato un forte uragano
E ora il nostro sogno non è poi così lontano.
Cara, se non credi nell’amore che ho per te
Incontriamoci stanotte sulla strada al numero 3
Ci muoveremo con la città nell’oscurità
E il tuo desiderio stanotte si avvicinerà.
Non c’è niente da perdere, cara
Il nostro passato è rimasto dietro
Ci divideremo la ricompensa
E non ci guarderemo indietro.
LucaG - tratto da MyLyrics
segnalata da LucaG domenica 27 luglio 2008
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categoria: poesie
La polvere di un attimo
Dalle colonne del mio cuore,
vedo l'arte di quella città
che non c'è più,
dove sollevavo
il mio sguardo
e ora solo la polvere
mi annebbia il suo splendore.
Tutto scuote ancora
ed è crollato via tutto,
i sogni e le speranze
di piccole mani,
dove i loro sorrisi e i loro bronci
non ci saranno più.Le future menti che si sono spente,
che cercavano
nel loro impegno culturale,di dare loro
contributo
per questo paese,
ma tutto è la sotto le macerie.
Aspettiamo
l'alba del nuovo giorno,
dove da quelle rovine,
ricostruiremo il nostro presente,
più solido,
dove nessuna scossa
potrà mai
annientare l'amore vero.
Rosa Amendola - tratto da dai suoi brani poetici
segnalata da marco lunedì 13 aprile 2009
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categoria: Aforismi » vita
l'araba fenice
muore e rinasce dalle sue ceneri ogni volta
che il male bussa alla porta
E' l'uccello Sacro del fuoco e secondo la tradizione è originario dell'Arabia
Vive più di cinquecento anni e quando si accorge di stare per morire prepara una pira funeraria
con dei rami di erbe aromatiche fra cui la Mirra e al tramonto, rivolta verso il sole calante con le ali aperte,
da' fuoco alla pira, lasciandosi consumare dalle fiamme.
Nove giorni dopo l'uccello risorge dalle sue stesse ceneri.
Il fuoco è un simbolo molto ambiguo...
Può significare calore, vita... o sviluppo,
evoluzione... o male,
dolore e sofferenza... o amore, piacere...
Di lei Ovidio disse:
«... si ciba non di frutta o di fiori, ma di incenso e resine odorose.
Dopo aver vissuto 500 anni, con le fronde di una quercia si costruisce un nido
sulla sommità di una palma, ci ammonticchia cannella, spigonardo e mirra,
e ci s'abbandona sopra, morendo, esalando il suo ultimo respiro fra gli aromi.
Dal corpo del genitore esce una giovane Fenice,
destinata a vivere tanto a lungo quanto il suo predecessore.
Una volta cresciuta e divenuta abbastanza forte, solleva dall'albero il nido
(la sua propria culla, ed il sepolcro del genitore),
e lo porta alla città di Heliopolis in Egitto,
dove lo deposita nel tempio del Sole.»
L' Araba Fenice nutrendosi di Perle d' Incenso viveva per 500 anni
per poi ardere sul rogo e quindi rinascere dalle sue stesse ceneri più Pura e più Bella.
Cosa rara e quasi impossibile a trovarsi
la Fenice divenne per gli scrittori cristiani il Simbolo della Resurrezione
così come nel linguaggio popolare un qualcosa
di tanto straordinario da sembrare inverosimile,
una specie di PORTAFORTUNA per le persone buone,
un qualcosa di magico, senza età e senza tempo.
segnalata da marines giovedì 21 ottobre 2010
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categoria: Poesie
UNA VECCHIETTA CHE SI CHIAMAVA ITALIA
UNA VECCHIETTA CHE
SI CHIAMAVA ITALIA
Quando nacqui, settanta anni fa,
al piano terra, nel vicolo Mantello,
della città delle terme stabiane
e dei maestosi, prolifici Cantieri,
mi si fece incontro, lentamente,
all’inizio della vita in questa terra,
una vecchietta di ottant’anni,
lacera, rugosa, col volto martoriato,
coi segni inconfondibili
della truce, iniqua e disumana guerra.
“ Sei capitato in un momento inopportuno,
tra gente armata fino ai denti,
che, come una squallida partita a carte,
devono decidere i vincitori ed i perdenti.
Ci saranno vedove, orfani, mutilati,
morti dissepolti dalla scoppio di granate,
donne vestite a lutto col volto triste e spento
rese sole da un odio antico in un momento.
Ti volevo portare almeno un tozzo di pane,
ma le mie ricerche sono risultate vane.
Un grande dono ti ho portato in quantità:
una sacchetto pieno di amore e d’Italiana Dignità.”
Catello Nastro
segnalata da Catello Nastro domenica 20 febbraio 2011
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categoria: aforismi » vita
"Comunque sia, questo mondo è per te"
Mi sono domandato molte volte
a che serviva, e non serviva a niente,
ma adesso grazie a te ritorna utile.
Fa il conto della merce abbandonata
da Dio e prendila, l’hanno fatta per te
millenni di uomini che non ti conoscevano
ma che cercavano di prefigurare
in templi e tombe di roccia e biblioteche
uno stupore come quello che effondi
quando sorridi e fai fermare il tempo
e tutti ammutoliscono rapiti
e ti alzi e dici, « io me ne vado a letto ».
Dormi, al risveglio sarà lì il tuo retaggio:
una città che fu famosa assai,
un fiume sporco cantato dai poeti,
il cinema dove hanno ucciso Giulio Cesare;
e intorno valli, montagne, mari, oceani,
e capitali, e continenti e selve,
e piramidi, e versi, e adoratori
della tua forma esterna o quella interna
e in alto il cielo e il sole e le stelle e la luna
e sulla terra le bestie ubbidienti
a te che infine vieni a giustificare
la loro straordinaria varietà.
è tutto tuo e non finisce mai.
segnalata da marines mercoledì 19 ottobre 2011
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categoria: Poesie
T r a t t e n e n d o … il respiro
La città della sera
-come un mappamondo di stelle
ubriache di malinconia-
riflette un cielo d’occhi
dispersi
tra coni d’ombra
e vicoli in preghiera…
Le strade son deserte,
deserti
di
silenzi
colmanti vuoti inesplicabili
d’incanto
…e solitudine
Ed io?
E tu?
Io ti vò cercando…
…tu mi stai spiando
da dietro una finestra socchiusa,
t r a t t e n e n d o il respiro…
per non appannarmi…
Su quale uscio
il vento
venderà
il tuo profumo?
segnalata da GaspareSerra lunedì 27 febbraio 2012
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categoria: Aforismi » vita
Il signore del nulla
In groppa al suo destriero alfine giunse
sulla cima dell'agognata collina.
Infinite praterie, foreste e città si paravano
ai suoi occhi, fin dove lo sguardo riusciva ad
abbracciare l'orizzonte...e oltre...
ancora oltre...sempre più in là...
fino a sfidare l'immaginario...fino ad estasiare
il suo ego...fino a saziare la sua sete di potere.
Il mondo era suo.
Povero illuso...tu possiedi il nulla...
il tuo mondo è solo un guscio vuoto,
perchè per quanto tu possa sottomettere la gente,
non potrai mai incatenare la loro anima...
la loro voglia di vivere...di amare...
di cibarsi delle meraviglie che la vita ci dona...
come guardare il sole scivolare fra gli alberi
al tramonto...guardare il cielo spruzzato di stelle
in una notte d'estate...il lento levarsi del fumo
da un comignolo...il placido scorrere di un fiume...
l'inebriarsi del profumo dei fiori...
sentire il contatto della pelle della persona che ami...
ricevere il sorriso da un bambino
che ti riempie l'anima...
No..tu non possiedi nulla...
solo il vuoto...come la tua anima...
segnalata da vincecorsa sabato 17 marzo 2012
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categoria: poesie
VORREI....
Vorrei poter lasciare qualcosa di me
agli alberi in primavera quando
si riempiono di gemme colorate.
Vorrei lasciare qualcosa di me
al mare d' estate quando
le stelle cadono ad una ad una
nell'acqua colorandola di argento.
Vorrei lasciare una piccola parte
del mio cuore sulle malinconiche
foglie dorate che
in autunno coprono le soglie
dei marciapiedi delle città.
Vorrei lasciare
un mio piccolo ricordo
al cielo d'inverno
quando il lampo
si scaglia con la sua potenza
di luce sulla terra.
Vorrei lasciare qualcosa
di buono.... magari un sorriso
o un semplice saluto,
un abbraccio furtivo,
una stretta di mano,
una perla bagnata
di lacrime sgorgate.
Vorrei.....lasciare
qualcosa di me
perchè la parola fine
non arrivasse mai più.
segnalata da Laura P lunedì 9 settembre 2013
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categoria: poesie
La luna di Kabul
Guardo la luna
splendere incandescente
sulla città degli scheletri .
Tutto sembra diverso
in tacito accordo con la natura
che nasconde segreti,
fantasmi e paure.
S’ affacciano in un cielo limpido
strane stelle incorniciate da facce meste .
Son bambini frammenti d’anime
di bianche farfalle
dai volti spenti
dal tremore sulla pelle
ed in bocca silenzi.
Quanta malinconia
nei loro occhi
che mutano le ombre
e quanto terrore
nelle loro mani.
Stringono fucili
come fossero trastulli
vittime di guerre inutili.
Or nel cielo, volano aquiloni senza fili
spinti dal vento come leggere piume ,
mentre guardo il candor
della luna di Kabul….
Chissà se guardate la stessa luna che guardo io
segnalata da Giulia Gabbia venerdì 8 novembre 2013
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categoria: poesie
AL PARCO
Essendo oggi una bella giornata
Vado al parco per una passeggiata
E’ sempre la stessa sia la sera che la mattina
Quindi siedo sempre sulla solita panchina
Sulle panchine dei parchi di ogni città
Trovi scritte frasi d’amore qua e là
Promesse d’amore e di passione
Incise con il cuore da migliaia di persone
La natura mi accoglie senza domande
Lo sguardo perso nel lontano presente
Intanto un girotondo di bambini
Rallegra me ed altri anziani vicini
I pensieri e i ricordi si inseguono senza capirsi
Frammenti di vita passata riappaiono diversi
Cerco di darle un senso mettendoci impegno
Dopo poco appoggio la testa alla spalliera di legno
Alzo lo sguardo e vedo alberi con rami grigi e secchi
In attesa della potatura sembreranno meno vecchi
Tutti al parco aspettiamo la bella giornata
E poter dire poi passata l’uggiosa invernata
Mi avvio sulla strada che mi riporta a casa
Annegato nei pensieri e nell’aria fresca
Anche oggi è stato un inutile pomeriggio
Ho avuto solo il piacere di andare a passeggio
segnalata da Ubaldo venerdì 25 luglio 2014
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categoria: Barzellette » mamma
La parigina ...
Pierino e tutta la sua classe si trovano in treno per un viaggio
che la sua scuola ha organizzato con destinazione "Parigi" ...
Ma.. Pierino., sempre a causa delle sue "puzzette terribili".,
viene inveito dai suoi compagni di classe e., per evitare questioni
decide di uscire da quel vagone per andare a trovare un po
di pace da un altra parte ... Pierino che in quel momento frequenta le scuole medie., è diventato un bel ragazzo... :
è leggermente biondo e ha gli occhi azzurri... Egli, nel vagone
sucessivo, entra in un vano dove si trova solo una ragazzina
molto carina... Gli si siede difronte e nota subito che la "tipa"
lo osserva con un certo interesse ... : è un colpo di fulmine..!! ...
La ragazzina si innamora di Pierino e gli dice subito ... :
- Sei italiano..? ...
- Si.., e tu..?
- Io sono Parigina.., sto rientrando a Parigi, la mia città.,
da un viaggio che abbiamo fatto a Roma con la mia classe ...
Mi sono allontanata dal mio vagone perché i miei compagni
sono troppo chiassosi ...
- Per me è la stessa cosa ... : con la mia classe stiamo andando
in visita a Parigi ...
- Come ti chiami..?
- Pierino ..., e tu..? ...
- Silvie... Senti Pierino.., ti devo dire una cosa
però mi vergogno un po..!! ... : Sei un bel ragazzo ...
mi piaci molto..!! ... -
Pierino si fa un po rosso sulle guance e dice ... :
- Grazie.., anche tu mi piaci molto ...
Quindi continuano a conversare un po e.., ad un certo punto,
lei pensa ..."adesso glielo dico" ... -
Il loro vagone sussulta., forse a causa di qualche scambio ...
Appena finisce il trambusto Silvie gli dice ... :
Pierino je t'aime..!! ... e lui risponde ... :
Non temere.., ti proteggo io..!! . . . .
Ugo Bischero - tratto da Umorismomio di U. Bischero
segnalata da Paolo F. sabato 23 luglio 2016
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categoria: Barzellette » mamma
.. " la tromba di Eustachio " ..
.. Questa., più che una barzelletta..,
.. è una simpatica storiella ... :
.. La maestra ... :
- Qualcuno di voi sa cos'è .. " la tromba di Eustachio ..? " .. -
.( per i bambini ... : .. è un condotto che collega
.. l'orecchio medio alla faringe .. )
.. Pierino ... :
- Io lo so..!! ... :
.. Eustachio era un ex trombettiere dei Bersaglieri..,
.. purtroppo un giorno è diventato matto e..,
.. da quel momento., tutte le notti..,
.. indossava la sua divisa da Bersagliere
.. che aveva custodito con tanta devozione..,
.. compreso il suo bel cappello piumato ...
.. e si lanciava dalle 2 alle 3 del mattino., di corsa.,
.. per le vie della città., suonando con la sua tromba
.. le note della " fanfara " dei Bersaglieri..!! ...
.. Diversi nottambuli., al suo passaggio
.. gli facevano l'applauso ..
.. e ciò lo incoraggiava a suonare più forte ...
.. mentre invece., sempre al suo passaggio ..,
.. cerano altre persone che dalla loro finestra
.. gli lanciavano insulti e imprecazioni ..
.. perché volevano dormire in pace..!! ...
.. Tutto ciò durò qualche giorno finché ..
.. un gruppo di inquilini dello stesso palazzo
.. fece un esposto ai Carabinieri
.. per disturbo alla quiete pubblica e..,
.. la notte stessa una loro pattuglia
.. andò a bloccare il Bersagliere
.. durante la sua corsa., facendo tacere la sua tromba..!! ...
.. Eustachio venne tradotto in caserma
.. e dopo avergli sequestrato la tromba e il cappello..,
.. sempre gli stessi Carabinieri lo accompagnarono
.. presso un ospedale psichiatrico
.. dove venne ricoverato a causa delle sue " turbe "..!! ...
.. Povero Eustachio..!! ... :
.. Ancora oggi la sua bella tromba
.. e il suo stupendo cappello ..
.. lo attendono nell'armadio dei Carabinieri..!! . . . .
ugo bischero - tratto da umorismomio di ugo bischero..
segnalata da Paolo Festa giovedì 21 dicembre 2017
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categoria: Barzellette » mamma
.. " il Pierino cinese " ..
.. Nella periferia di una città della Cina vi abita un certo
.. Pierino che ogni giorno parte col suo furgone
.. per andare a fare delle consegne..,
.. però prima di partire entra sempre
.. nello stesso bar per prendere un caffè ..
.. Ebbene.., una mattina mentre sta bevendo il caffè
.. entra un piccolo cinese
.. che dopo aver gettato un urlo
.. gli da una botta alla schiena e lui piomba per terra
.. mezzo stordito..!! ..
.. Al che il cinesino si inchina., lo guarda negli occhi
.. e gli urla ... :
- Mi chiamo Chang..!!
.. e quello che ti ho dato ela un .. " colpo di Kung-Fu..!! " -
.. Quindi se ne va ..
.. Il padrone del bar, esterrefatto., aiuta Pierino a rialzarsi
.. e gli prepara un altro caffè ..
.. Purtroppo per Pierino, l'indomani mattina
.. avviene la stessa scena ... :
.. il cinesino entra e dopo averlo colpito
.. gli ripete, mentre lui si trova steso per terra..,
- Mi chiamo Chang..!!
.. e quello che ti ho dato ela un .. " colpo di Kung-Fu..!! " .. -
.. Ma Pierino, ormai stufo di prendere botte
.. la mattina successiva si porta dentro il bar
.. il .. "Crick " .. del furgone, lo nasconde davanti alle gambe
.. e dal padrone del bar fa spostare un po di bottiglie
.. in modo che dallo specchio possa vedere
.. se entra il cinesino ..
.. Ed eccolo, puntualissimo..!! ... :
.. Entra con passo felpato e.., appena si trova a circa un metro
.. lancia il suo urlo.., e Pierino, velocissimo..,
.. si volta e lo colpisce col Crick..!! ..
.. Il cinesino stramazza a terra
.. e Pierino si inchina, lo guarda negli occhi e gli urla ... :
- Mi chiamo Pielino..!! ..
.. E il colpo che ti ho dato ela un .. " colpo di Click..!! " . . . .
ugo bischero - tratto da umorismomio di Paolo Festa
segnalata da Paolo Festa sabato 29 dicembre 2018
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categoria: Poesie
COVID-19
è caduto su di noi
qualcosa di inconcepibile
di oscuro e invisibile
un mostro che non immaginavamo esistesse
nella nostra meravigliosa terra
piena di storia, cultura, tradizioni antiche
bellezza, leggiadria, nei quadri dei nostri
grandi pittori, che nel corso dei secoli
hanno rappresentato l'Italia,
le nostre città sono musei a cieli aperti
gli antichi romani hanno posto basi profonde
hanno forgiato la nostra identità
il nostro carattere, le basi delle nostre leggi,
circondati da mari meravigliosi, isole, vulcani,
montagne, laghi e fiumi, in Italia nulla manca.
Cattolici, ligi alle tradizioni della chiesa
vivevamo le nostre splendide vite
fino a un giorno di febbraio, dove tutto iniziò
un virus che uccide persone di tutte le età,
sventrando i polmoni, il respiro se ne va..
lo chiamano Covid-19. Famiglie scomparse
divise, lontane, che non si vedranno più.
L'assassino è tra noi, spietato e silenzioso
non concede tregua, non accenna ad andare via.
segnalata da DANIELA CESTA venerdì 17 aprile 2020
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categoria: Poesie
Febbraio
Febbraio è il mese
più corto dell'anno.
I paesaggi sono ancora freddi
e spogli mentre il sole
in cielo ha una luce
e un calore che accende
la vita.
A breve piante e animali
sì prepareranno al risveglio.
È anche il mese più allegro,
porta con sé il carnevale.
Ogni città è invasa
da maschere e coriandoli,
luci e colori che creano
un'atmosfera unica.
Sì festeggia il giorno
di San Valentino festa
degli innamorati
e dell'amore.
Un sentimento unico
e nobile, fusione
di tenerezza, baci
e coccole che uniscono
due cuori in una sola
anima.
segnalata da Ilari Luigia lunedì 22 gennaio 2024
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categoria: Poesie
Ricordo
Ho scritto e fatto a pezzi,
una miriade di foglio
che ora giacciono ai piedi del letto.
Fuori piove.
Le gocce scivolano sui vetri della finestra,
il vento muove le fronde degli alberi
mentre nuvole di folgie rosse
volano in quà e in là.
Le luci della città,
che in questo tardo pomeriggio
appare più frenetica che mai,
arrivano soffuse e distorte dall'acqua.
Seduta ai piedi del letto,
ricordando ogni momento passato insieme,
ogni sospiro, ogni sguardo
e ogni abbraccio.
Ricordo anocora quel lontano giorno,
il lontano giorno in cui ci incontrammo.
Tutto attorno a noi scomparve,
solo tu ed io, i nostri sguardi
e il nostro amore, come un vortice...
Ma il ricordo che non mi dà pace,
quel martellante ed insistente ricordo
che opprime i miei pensieri...
l'ultima volta che ci abbracciammo.
Sguardo assente e freddo,
nei tuoi occhi,
non c'era più quel brillio
che in principio mi conquistò.
Chissà dove sei...
Chissà con chi sei...
Non riesco a fare a meno
di pensarti.
Ed ora sono quì
sola, senza di te.
Accompagnata solo dalle lacrime
e dal tuo dolce ricordo.
Compagni fedeli della mia agonia
e del mio dolore.
segnalata da Laura mercoledì 16 ottobre 2002
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categoria: Poesie
La gente,un addio e la neve .
Si sorprende se le ombre
avvolgono una spiga dorata,
dorme vivendo
su fresche abitudini,
cerca un sogno di stelle ,
due occhi
e un lago profondo
nel quale specchiarsi .
Vuole un cuore
grande
da abitare e non sa
dove andarlo a cercare .
Scrivo queste righe
sulla gente
in una notte
senza voce
e immagino la mia città
rubata dalla neve ,
pura e limpida sconosciuta ;
le cose più belle
potrei scrivere
con le dita
sulla strada di un amico
sdraiato
in un pensiero
che mai andrà perduto.
La neve,
magico candore ...
su di lei
potrei lasciarmi andare ,
mentre mia madre
sogna,
e corre nel sonno
i suoi campi fioriti .
segnalata da Carlo Bramanti domenica 16 febbraio 2003
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categoria: Frasi d'amore
Questa volta vedrai spegnerò le parole
Per guardarmi attraverso i tuoi occhi
Ridi pure se vuoi
Ma in un angolo del cuore
Ho scoperto i miei mille difetti
Quante promesse ho tradito con te...
Io con te... piccola vita che sai
Le risposte ai perchè di una storia tutta mia
Ma continui a girare il tuo film
Dammi un attimo in più tutto quello che puoi
La dolcezza di avere vent'anni
Perché in fondo sei tu che mi coccoli e poi
Ti diverti a cambiare programmi
Tu che non sbagli e troppe volte m'insegni... lasciami qui...
Perché nel mondo dei sogni... nei miei...
apri i tuoi occhi oltre quello che sei...nei sogni
Cogli fa rosa che non muore mai
Questa volta vedrai mi saprò innamorare
Del profumo di un'altra stagione
Di una stupida idea lascia pure che sia
La carezza di un'altra illusione
E dolcemente scappare con te... io con te...
Cambiando cuore e città
Dammi un cielo più blu per non credere mai
Che il respiro del vento si fermi
Perché in fondo sei tu a dipingermi e poi
Ti diverti a sbiadire i contorni
Tu che non piangi e stringi in tasca i tuoi pugni
lasciami qui... perché nel mondo dei sogni
apri i tuoi occhi oltre quello che sei...nei sogni
Cogli la rosa e vivrai nel mondo dei sogni
Dammi un attimo in più tutto quello che hai
E se dici davvero di amarmi...
E se dici davvero di amarmi
Respirandomi tu...
Prima o poi capirai che ho bisogno, ho bisogno di te
Di te che sei bella e sorridendo mi svegli
E dici di si... perché nel mondo dei sogni
apri i tuoi occhi oltre quello che sei...nei sogni
Cogli la rosa che non muore mai...
segnalata da Aquila Nel Vento domenica 8 maggio 2005
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