Frasi.Net
       

Tu sei qui: Frasi.net » frasi » cerca » colore

Cerca colore nelle frasi

archivio frasi | autori | classifiche | commenti | cerca | scrivi frasi

Sono presenti 983 frasi. Pagina 8 di 50: dalla 141a posizione alla 160a.

Criteri di ricerca



 
categoriaqualsiasi












 
qualsiasi
 
qualsiasi
 
giornoqualsiasi































 
mesequalsiasi












 
annoqualsiasi

























stelline voti: 2; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette

scoperte & invenzioni

L'uomo scoprì le armi, ed invento' la caccia; la donna scoprì la caccia ed invento' le pellicce. L'uomo scoprì i colori ed invento' la pittura, la donna scoprì la pittura ed invento' il trucco. L'uomo scoprì la parola, ed invento' la conversazione; la donna scoprì la conversazione ed invento' il pettegolezzo. L'uomo scoprì l'agricoltura ed invento' il cibo, la donna scoprì il cibo ed invento' la dieta. L'uomo scoprì l'amicizia, ed invento' l'amore; la donna scoprì l'amore ed invento' il matrimonio. L'uomo scoprì la donna ed invento' il sesso, la donna scoprì il sesso ed invento' il mal di testa. L'uomo scoprì il commercio ed invento' il denaro, la donna scoprì il denaro, ed è da allora che non funziona più niente.

stelline voti: 1; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette

Una scuola aveva davanti al portone un pappagallo e ogni volta che passava uno studente questi apriva la bocca gridando il nome di un colore: "Giallo, bianco, grigio, drone del cane vede che il suo caro animale ha tra i denti il coniglietto bianco. Si butta al salvataggio del coniglietto e tira qualche scapaccione al cane. Il coniglietto fortunatamente non sanguina, ma è solo un po' sporco di terra quindi lui lo ripulisce, scavalca e lo va a rimettere in gabbia. Il giorno dopo al risveglio vede che davanti alla casa del vicino c'è un'ambulanza e va ad informarsi. "Signora cosa è successo?". "Ehhh... Mio marito ha avuto un attacco cardiaco". "Come mai?". "Ehhh... Due giorni fa aveva sotterrato il coniglio morto e oggi se lo è ritrovato dentro la gabbia! ".

stelline voti: 30; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Lamento per il sud


La luna rossa, il vento, il tuo colore
di donna del Nord, la distesa di neve...
Il mio cuore è ormai su queste praterie,
in queste acque annuvolate dalle nebbie.
Ho dimenticato il mare, la grave
conchiglia soffiata dai pastori siciliani,
le cantilene dei carri lungo le strade
dove il carrubo trema nel fumo delle stoppie,
ho dimenticato il passo degli aironi e delle gru
nell'aria dei verdi altipiani
per le terre e i fiumi della Lombardia.
Ma l'uomo grida dovunque la sorte d'una patria.
Più nessuno mi porterà nel Sud.
Oh, il Sud è stanco di trascinare morti
in riva alle paludi di malaria,
è stanco di solitudine, stanco di catene,
è stanco nella sua bocca
delle bestemmie di tutte le razze
che hanno urlato morte con l'eco dei suoi pozzi,
che hanno bevuto il sangue del suo cuore.
Per questo i suoi fanciulli tornano sui monti,
costringono i cavalli sotto coltri di stelle,
mangiano fiori d'acacia lungo le piste
nuovamente rosse, ancora rosse, ancora rosse.
Più nessuno mi porterà nel Sud.
E questa sera carica d'inverno
è ancora nostra, e qui ripeto a te
il mio assurdo contrappunto
di dolcezze e di furori,
un lamento d'amore senza amore.

Salvatore Quasimodo

stelline voti: 5; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette

Una signora di Milano, grande manager e donna in carriera, parte per le Maldive con l'unico intento di trovare materia prima per le sue voglie. Ed infatti trova un bel Mandingo di colore che la soddisfa in lungo e in largo per tutta la sua permanenza. Alla fine, più che appagata, chiede il nome al suo bel moretto, il quale è riluttante a dirglielo: No, tu ti metti a ridere se ti dico il mio nome. Ma no, ma figurati, ma perché dovrei ridere? Infine il macho colored rivela la sua identita': Mi chiamo Neve! E giù grasse risate della signora milanese. Ecco, lo sapevo che ti mettevi a ridere per il mio nome... Ma no, non rido per il tuo nome: rido perché quando ritornero' a Milano diro' a mio marito che sono stata alle Maldive e mi son beccata 40 centimetri di neve!!

stelline voti: 3; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette » dal medico

Un giorno un ragazzo di colore fa una visita dal medico perché vuole diventare bianco. Arrivato in ambulatorio si presenta e chiede: -Scusi dottor Rossi, io come vede sono scuro di pelle e vorrei diventare bianco.- a questo punto il medico gli consiglia di bere mezzo litro di latte al giorno per 1 settimana. Passato quest'arco di tempo si ripresenta di nuovo: -Senta dottore, ho bevuto mezzo litro di latte come aveva detto ma non ha fatto effetto. -Lei- risponde il dottore, -ne beva 1 lit. Al giorno per 1 settimana e se la cura non dovesse funzionare continui e passi tra un mese.- Il ragazzo va a casa e sperimenta questa cura, passa 1 settimana e non funziona, passano 2/3 settimane e non si vedono ancora i risultati. Dopo 1 mese torna dal dottore e reclama per la cura inesistente e il medico dice: -Continui così e tra 1 anno diventerà completamente bianco-. Il ragazzo, furioso, risponde: -Si ma se continuo così, alla fine caghero' mozzarelle!...cont...

stelline voti: 7; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette

Nel corso principale di una città Americana, uno skin-head tutto tappato col suo chiodo in pelle, capelli rasati, guanti neri, jeans attillati, catene qua e la', passeggia urtando volontariamente contro le persone con atteggiamento minaccioso per creare scompiglio, sperando di trovare qualcuno col quale venire alle mani, convinto della propria superiorità fisica...quando ad un certo punto, dall'altro senso del corso, gli arriva dritto dritto un marines di colore alto 2 metri, 130 kg di muscolo puro, anche lui tappatissimo nella sua mimetica e col suo berretto verde. I due si trovano uno fronte all'altro...lo skin alza la testa, guarda il nero in faccia, pensa un attimo, e poi gli dice: "Nero, peloso e puzzolente!". E il nero di risposta: "Spero per te sia il buco del sedere, senno' sei un uomo morto!".

stelline voti: 19; popolarità: 1; 1 commenti

categoria: Barzellette » scuola

Usa, stato della Virginia la maestra della
classe di recupero delle terze elementari della Missisipi School chiede
ai suoi allievi come mai sono nella classe di recupero. "Billy, come mai
sei qui?" e il bimbo biondo con gli occhi azzurri risponde :"Perchè mentre
gli altri facevano lezione giocavo nel giardino a nascondino!", "Ok scrivi
alla lavagna giardino e ti darò un biscotto!" "Sandy, tu perchè sei qui?
e la bimba con un magnifico sorriso, nasino all'insù e lentiggini risponde:"Pechè
giocavo con Billy a nascondino.", "Va bene scrivi nascondino alla lavagna
e avrai un biscotto" "Kenny, tu come mai sei qui?" e il bimbo di colore
risponde:"Perchè tentavo di giocare con Billy e Sandy, ma loro mi tiravano
i sassi!" "Che orribile discriminazione razziale classista ed etnocentrica
che ti è stata inferta , scrivi discriminazione razziale classista etnocentrica
e avrai il tuo biscotto!"

stelline voti: 8; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette » dal medico

Quattro chirurghi durante una pausa fra un intervento e l'altro discutono del loro lavoro. Il primo dice: "Io credo che i più facili da operare siano i bancari. Dentro di loro ogni cosa è numerata". Il secondo dice: "Io invece penso che i bibliotecari siano i più facili da operare. Quando li apri tutti i loro organi sono ordinati alfabeticamente". Il terzo dice: "Io preferisco operare gli elettricisti. Tutti i loro organi sono codificati per colore". E il quarto: "Io preferisco operare gli avvocati. Essi sono senza cuore, senza spina dorsale, senza fegato, e la loro testa e il loro didietro sono intercambiabili".

stelline voti: 6; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette

Tre donne di colore si trovano al mercato, e chiacchierando del più e del meno si ritrovano a parlare dei loro mariti. Fa la prima: - Sì, vabbe', potete dire tutto dei vostri consorti, ma il marito più nero è il mio! - e come fai a dirlo? - Perché l'altro giorno, armeggiando con un cacciavite, per sbaglio si è tagliato un dito, ed il sangue che ne è uscito era nero! - Beh, niente in confronto al mio! Ieri, guardando un film commovente alla tv, ha cominciato a piangere, e le lacrime che gli sono uscite dagli occhi erano nere! La terza le guarda e sbotta: - Sì, non c'è dubbio che i vostri mariti siano neri, ma sono nulla in confronto al mio! Pensate che una sera del mese scorso stavamo tutti in tinello a guardare la tv, ed un certo punto lui ha mollato una scorreggia; siamo rimasti 3 giorni al buio!!

stelline voti: 4; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette

Il palloncino rosso

Un bimbo giocava sempre col suo piccolo palloncino rosso. Dopo qualche mese, il padre, stufatosi di trovarsi il palloncino sempre tra i piedi, disse al figlio di smetterla, sennò gliele avrebbe date di santa ragione. Allora il bimbo cominciò a giocarci solo quando il padre non c'era. Un giorno, mentre il bimbo giocava allegramente nel corridoio, il babbo tornò a casa in anticipo. Mentre si apriva la porta, il bimbo disperato entrò in bagno e gettò il palloncino rosso nel water. Una volta entrato, il babbo gettò la sua borsa e si diresse di corsa verso il bagno, chiuse la porta, si sedette sul water senza neppure guardarci dentro e dopo aver fatto tirò un sospiro di sollievo. Dopo essersi sollevato, lanciò un'occhiata al WC e si accorse del palloncino, che per l'occasione era diventato di un orrendo colore blu-marrone.
L'uomo si spaventò moltissimo, pensò che liberandosi con tale sforzo gli fosse uscito un organo, forse il fegato, e chiamò la moglie. Quest'ultima, al vedere il supposto organo, si preoccupò anch'essa e chiamò urgentemente il medico, che arrivò poco dopo. Si diresse subito in bagno, osservò perplesso quella massa rossa e marrone e cominciò a toccarla con le sue pinzette appuntite, facendo esplodere il palloncino. Il babbo chiese al dottore cosa diavolo fosse, e questi gli rispose, pulendosi gli occhiali: "Mi creda... è la prima volta che vedo una scorreggia col guscio..."

stelline voti: 9; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Due sigarette


Ogni notte è la liberazione. Si guarda i riflessi
dell'asfalto sui corsi che si aprono lucidi al vento.
Ogni rado passante ha una faccia e una storia.
Ma a quest'ora non c'è più stanchezza: i lampioni a migliaia
sono tutti per chi si sofferma a sfregare un cerino.

La fiammella si spegne sul volto alla donna
che mi ha chiesto un cerino. Si spegne nel vento
e la donna delusa ne chiede un secondo
che si spegne: la donna ora ride sommessa.
Qui possiamo parlare a voce alta e gridare,
che nessuno ci sente. Leviamo gli sguardi
alle tante finestre - occhi spenti che dormono -
e attendiamo. La donna si stringe le spalle
e si lagna che ha perso la sciarpa a colori
che la notte faceva da stufa. Ma basta appoggiarci
contro l'angolo e il vento non è più che un soffio.
Sull'asfalto consunto c'è già un mozzicone.
Questa sciarpa veniva da Rio, ma dice la donna
che è contenta d'averla perduta, perché mi ha incontrato.
Se la sciarpa veniva da Rio, è passata di notte
sull'oceano inondato di luce dal gran transatlantico.
Certo, notti di vento. E' il regalo di un suo marinaio.
Non c'è più il marinaio. La donna bisbiglia
che, se salgo con lei, me ne mostra il ritratto
ricciolino e abbronzato. Viaggiava su sporchi vapori
e puliva le macchine: io sono più bello.

Sull'asfalto c'è due mozziconi. Guardiamo nel cielo:
la finestra là in alto - mi addita la donna - la nostra.
Ma lassù non c'è stufa. La notte, i vapori sperduti
hanno pochi fanali o soltanto le stelle.
Traversiamo l'asfalto a braccetto, giocando a scaldarci.

Cesare Pavese

stelline voti: 4; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette » uomini e donne

CORSO INTEGRATO DI RIABILITAZIONE PER SIGNORE

Pre-requisito: Esistenza di un tutore di sesso maschile per accompagnamento in regime domiciliare, senza il quale il corso perde la sua efficacia.

Obiettivi: Iniziare le donne in questa esperienza così eccitante che è l'uso del cervello.

Durata del corso: variabile
Brune: 30 giorni per modulo
Rosse: 60 giorni per modulo
Bionde: vitalizio

Programma del corso:

Modulo 1 - USANDO IL CERVELLO
Fare la spesa in meno di 4 ore: Nozioni basiche
Sei già pronta?: Definizione della parola "si"
Stabiliamo dei limiti: L'uso dei cosmetici
Programmazione Basica: Voi e il forno a microonde
Programmazione Avanzata: Voi e il videoregistratore (esclusivo per brune e rosse)

Modulo 2 - GUIDANDO
Cambio di direzione: Una guida completa e definitiva
Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulla sinistra/destra e non avete mai avuto il coraggio di chiedere
Freno e acceleratore: Una sfida da vincere
Uso delle frecce prima di svoltare: imparando con degli esempi
Gioco dei colori: Conoscendo il semaforo
Voi e il palo: Come evitarlo
Geometria Avanzata: Mettere la Uno nel garage

Modulo 3 - VITA A DUE
TPM (Tensione Pre Mestruale): Il problema è tuo non mio!
Campionato del Mondo di Calcio: Non è un gioco. È sacro.
Come guadagnare il suo proprio denaro: Una visione generale
Perché tua madre non è la benvenuta: 100 esempi commentati
Quì si fanno, quì si pagano: L'uso corretto della carta di credito

Modulo 4 - AVANZATO
Il fenomeno del tempo: La cena all'ora di cena
Uso del telefono: Alternative innovatrici per risolvere il problema.
Ritoccando il trucco mentre guida: Una questione di timing
Perdendo il vizio delle telenovelas: Il processo di disintossicazione cerebrale
Post-Graduazione: Introduzione al Gioco dell'Oca

stelline voti: 5; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette

Un cow boy, con il suo cavallo, stancamente trotta nella prateria. Il cow boy canta una vecchia canzone. Da lontano vede un indiano steso completamente per terra con l'orecchio appoggiato sul terreno. Allora scende da cavallo e l'indiano: - Augh! A cinque minuti da qui essere diligenza! - Incredibile - pensa ad alta voce il cow boy - questi indiani riescono a percepire con le orecchie, ogni cosa! E l'indiano: - Augh! A cinque minuti essere diligenza trainata da quattro cavalli neri! - Allucinante - pensa il cow boy - forse ascolta il suono degli zoccoli che, evidentemente, emette un rumore da cui può riconoscere anche il colore dei cavalli... E l'indiano ancora: - Augh! A cinque minuti da qui essere diligenza, trainata da 4 cavalli neri, con quattro persone a bordo più conducente! A questo punto il cow boy, sull'orlo di una crisi di nervi, chiede: - Ma come fai a sapere che a cinque minuti da qui c'è una diligenza, trainata da 4 cavalli neri, con quattro persone a bordo più il conducente? L'indiano steso ancora per terra: - M'E' PASSATA SOPRA CINQUE MINUTI FA...

stelline voti: 3; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette

Secolo xvii. Il capitano di una nave riceve cattive notizie: "Capitano, una nave pirata si sta avvicinando!". E il capitano: "Non preoccupatevi, siate forti, li possiamo battere! Portatemi la mia camicia rossa!". Il capitano prende la sua spada e cosi’ pure i marinai e dopo furiosa battaglia i pirati sono respinti. La sera i marinai parlano degli avvenimenti del giorno. Sono molto fieri del loro capitano che si e’ battuto con molto coraggio contro i pirati. Ad un certo punto uno di loro chiede al capitano: "Ma perche’ avete chiesto prima della battaglia la vostra camicia rossa?". E il capitano: "E’ semplice. La camicia e’ dello stesso colore del sangue, per cui se sono ferito voi non ve ne accorgete e cosi’ non avete paura e siete più forti!". Ovviamente tutti approvano il saggio comportamento del capitano. Alcuni giorni dopo sono avvistate numerose navi di pirati e la cattiva notizia e’ portata al capitano. Ma il capitano urla ai suoi marinai: "Non e’ nulla! Portatemi i miei pantaloni marron!".

stelline voti: 5; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette

Domande esistenziali

- Perché "separato" si scrive tutto insieme quando "tutto insieme" si scrive separato?
- Perché "abbreviazione" è una parola cosi lunga?
- Perché i Kamikaze portano un casco?
- Da dove viene l'idea di sterilizzare l'ago della siringa che serve per l'iniezione fatale ad un condannato a morte?
- Perché i virus, che non hanno sesso, ci fottono così tanto?
- Come fanno i ciechi a sapere quando hanno finito di pulirsi quando vanno in bagno?
- In caso di guerra nucleare, l'elettromagnetismo prodotto dalle bombe termonucleari potrebbe rovinare le mie cassette video?
- Qual è il sinonimo di sinonimo?
- Perché non c'è un alimento per gatti al gusto di topo?
- Se niente si incolla al Teflon, come si è riusciti ad incollare questo alla padella?
- Perché le ballerine danzano sempre sulla punta dei piedi? Non sarebbe più semplice scritturare ballerine più alte?
- Voglio comprare un boomerang nuovo. Come faccio a sbazzarmi di quello vecchio?
- Perché i negozi aperti 24 ore su 24 hanno la serratura?
- Perché gli aeroplani non vengono fatti con lo stesso materiale delle scatole nere degli aeroplani?
- Come si fa a sapere se una parola nel dizionario è scritta sbagliata?
- Come può avere dei nipoti Paperino se non ha né fratelli né sorelle?
- Adamo aveva l'ombelico?
- Se Superman è cosi furbo, perché si mette gli slip sopra i pantaloni?
- In un'automobile e in moto, l'aria all'interno dei pneumatici gira anch'essa?
- Se un gatto cade sempre dritto sulle proprie zampe, e una tartina imburrata cade sempre dalla parte del burro, cosa succede quando si incolla una tartina imburrata sulla schiena di un gatto e si lancia questo dalla finestra?
- Di che colore è un camaleonte quando si guarda nel ghiaccio?
- Se una navetta spaziale viaggia alla velocità della luce, i fari funzionano?

stelline voti: 8; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette » uomini e donne

Un giovane voleva comprare un regalo per il compleanno della sua nuova fiamma, e poiché non era molto tempo che si conoscevano e che uscivano assieme, dopo attenta considerazione, decide che un paio di guanti sarebbe stato un regalo perfetto:
romantici, ma non troppo personali. Accompagnato dalla sorella minore della sua fiamma, entra in un negozio e compra un paio di guanti bianchi. La sorella si compra un paio di mutandine. Durante l'incarto, il commesso confonde i due oggetti, così la sorellina finisce con i guanti e la fiamma con le mutandine. Il giovane scrive le seguenti parole come bigliettino sul pacchetto: "Ho scelto questo regalo perché ho notato che hai l'abitudine di non portarne quando usciamo assieme la sera. Se non fosse stato per tua sorella, avrei scelto il modello lungo con i bottoni, ma lei preferiva il modello più corto, più facile da togliere. Il paio che ho scelto io è di colore delicato, ma la signora che me l'ha venduto, mi ha mostrato il paio che lei ha portato per le ultime tre settimane, ed avevano una fodera solida. Le ho fatto provare un tuo paio, e le stava molto bene. Vorrei tanto essere lì ad aiutarti ad indossare il mio regalo per la prima volta, poiché senza dubbio altre mani verrano in contatto con esso prima che io riesca a vederti di nuovo. Quando ti togli il mio regalo, ricordati di soffiarci dentro prima di metterlo via, perché ha una certa tendenza ad umidificarsi durante l'uso. Pensa a quante volte bacerò il tuo paio durante il prossimo anno. Spero che l'indosserai per me venerdi notte. Con amore. P.S. L'ultima moda è di girare un poco il bordo, in modo che si veda un poco di pelo..."

stelline voti: 14; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Il carnevale di Gerti


Se la ruota si impiglia nel groviglio
delle stesse filanti ed il cavallo
s'impenna tra la calca , se ti nevica
fra i capelli e le mani un lungo brivido
d'iridi trascorrenti o alzano i bambini
le flebili ocarine che salutano
il tuo viaggio e i lievi echi si sfaldano
giù dal ponte sul fiume
se si sfolla la strada e ti conduce
in un mondo soffiato entro una tremula
bolla d'aria e di luce dove il sole
saluta la tua grazia-hai ritrovato
forse la strada che tentò un istante
il piombo fuso a mezzanotte quando
finì l'anno tranquillo senza spari.

Ed ora vuoi sostare dove un filtro
fa spogli i suoni
e ne deriva i sorridenti ed acri
fumi che ti compongono il domani;
ora chiedi il paese dove gli onagri
mordano quadri di zucchero dalle tue mani
e i tozzi alberi spuntino germogli
miracolosi al becco dei pavoni.

(Oh , il tuo carnevale sarà più triste
stanotte anche del mio , chiusa fra i doni
tu per gli assenti:carri dalle tinte
di rosolio , fantocci ed archibugi,
palle di gomma , arnesi da cucina
lillipuziani:l'urna li segnava
a ognuno dei lontani amici l'ora
che il gennaio si schiuse e nel silenzio
si compì il sortilegio.E' carnevale
o il dicembre s'indugia ancora?Penso
che se muovi la lancetta al piccolo
orologio che rechi al polso , tutto
arretrerà dentro un disfatto prisma
babelico di forme e di colori...)

E il natale verrà e il giorno dell'anno
che sfolla le caserme e ti riporta
gli amici spersi e questo carnevale
pur esso tornerà che ora ci sfugge
tra i muri che si fendono già.Chiedi
tu di fermare il tempo sul paese
che attorno si dilata?Le grandi ali
screziate ti sfiorano , le logge
sospingono all'aperto esili bambole
bionde , vive , le pale dei mulini
rotano fisse sulle pozze garrule.
Chiedi di trattenere le campane
d'argento sopra il borgo e il suono rauco
delle colombe?Chiedi tu i mattini
trepidi delle tue prode lontane?

Come tutto si fa strano e difficile
come tutto è impossibile , tu dici.
La tua vita è quaggiù dove rimbombano
le ruote dei carriaggi senza posa
e nulla torna se non forse
in questi disguidi del possibile.
Ritorna là fra i morti balocchi
ove è negato pur morire;e col tempo che ti batte
al polso e all'esistenza ti ridona,
tra le mura pesanti che non s'aprono
al gorgo degli umani affaticato,
torna alla via dove con te intristisco
quella che mi additò un piombo raggelato
alle mie , alle tue sere:
torna alle primavere che non fioriscono.

Eugenio Montale

stelline voti: 9; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Frammenti


Talvolta quando al tramonto
passeggio stanco pel Corso
(ch'e' vuoto), uno che incontro dice, forte,
il mio nome e fa: "buona sera!"

Allora d'un tratto, li sul Corso ch'e' vuoto,
m'imbatto stupito alle cose d'ieri
e sono pur io una cosa col nome.

Quando ti stringo la mano e tu ripigli
sicuro
il discorso di ieri,
non so qual riverbero giallo di ambigua
impostura
colori di dentro l'atto di me che t'ascolto.
Fingo d'essere con te e non ho cuore a dirti
d'un tratto: "Non so chi tu sia!" Amico, in verita',
non so chi tu sia.
E come tu vuoi ch'io rinsaldi l'oggi all'ieri
labbra d'abisso,
ferita divaricata dell'infinito?

Mi fermi per via chiamandomi a nome,
col mio nome di ieri.
Ora cos'è questo spettro che torna
(l'ieri nell'oggi)
e questa immobile tomba del nome?

Tepido letto del nome, sicura casa dell'ieri!
Soffice lana dei sofferti dolori,
sosta ombrosa delle gioie lontane.
Nave sul mare.
Zattera di naufraghi.
Ma l'oggi e', via, come una cateratta aperta.
Nubi cangianti nell'abissale cavo del cielo.

Non v'e' altro eterno che l'attimo.

Pietosamente mascheri alla mia
disperazione la tua felicita'.

Sei chiuso nella tua gioia com'io
nel mio dolore.

Dallo scoppio della mia gioia,
come una ferita, il tuo soffrire.
Compiuto il mio desiderio, con stupefazione,
ecco il tuo pianto.

Ma ciascuno si dibatta nel suo oggi,
carcerato nella cella.

Giovanni Boine

stelline voti: 11; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Lavorare stanca

I due, stesi sull'erba, vestiti, si guardano in faccia
tra gli steli sottili: la donna gli morde i capelli
e poi morde nell'erba. Sorride scomposta, tra l'erba.
L'uomo afferra la mano sottile e la morde
e s'addossa col corpo. La donna gli rotola via.
Mezza l'erba del prato è così scompigliata.
La ragazza, seduta, s'aggiusta i capelli
e non guarda il compagno, occhi aperti, disteso.

Tutti e due, a un tavolino, si guardano in faccia
nella sera, e i passanti non cessano mai.
Ogni tanto un colore più gaio li distrae.
Ogni tanto lui pensa all'inutile giorno
di riposo, trascorso a inseguire costei,
che è felice di stargli vicina e guardarlo negli occhi.
Se le tocca col piede la gamba, sa bene
che si danno a vicenda uno sguardo sorpreso
e un sorriso, e la donna è felice. Altre donne che passano
non lo guardano in faccia, ma almeno si spogliano
con un uomo stanotte. O che forse ogni donna
ama solo chi perde il suo tempo per nulla.

Tutto il giorno si sono inseguiti e la donna è ancor rossa
alle guance, dal sole. Nel cuore ha per lui gratitudine.
Lei ricorda un baciozzo rabbioso scambiato in un bosco,
interrotto a un rumore di passi, e che ancora la brucia.
Stringe a sè il mazzo verde - raccolto sul sasso
di una grotta - di bel capevenere e volge al compagno
un'occhiata struggente. Lui fissa il groviglio
degli steli nericci tra il verde tremante
e ripensa alla voglia di un altro groviglio,
presentito nel grembo dell'abito chiaro,
che la donna gli ignora. Nemmeno la furia
non gli vale, perché la ragazza, che lo ama, riduce
ogni assalto in un bacio c gli prende le mani.

Ma stanotte, lasciatala, sa dove andrà:
tornerà a casa rotto di schiena e intontito,
ma assaporerà almeno nel corpo saziato
la dolcezza del sonno sul letto deserto.
Solamente, e quest'è la vendetta, s'immaginerà
che quel corpo di donna, che avrà come suo, sia,
senza pudori, in libidine, quello di lei.

Cesare Pavese

stelline voti: 7; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette

Un giovane vuole comprare un regalo per il compleanno della sua nuova fiamma, e poiche' non è molto tempo che si conoscono e che escono assieme, dopo attenta considerazione, decide che un paio di guanti sia un regalo perfetto: romantici, ma non troppo personali. Accompagnato dalla sorella minore della sua fiamma, entra in un negozio e compra un paio di guanti bianchi. La sorella si compra un paio di mutandine. Durante l'incarto, il commesso confonde i due oggetti, cosi' la sorellina finisce con i guanti e la fiamma con le mutandine. Il giovane scrive le seguenti parole come bigliettino sul pacchetto: "Ho scelto questo regalo perché ho notato che hai l'abitudine di non portarne quando usciamo assieme la sera. Se non fosse stato per tua sorella, avrei scelto il modello lungo con i bottoni, ma lei preferiva il modello più corto, più facile da togliere. Il paio che ho scelto io è di colore delicato, ma la signora che me l'ha venduto, mi ha mostrato il paio che lei ha portato per le ultime tre settimane, ed avevano una fodera solida. Le ho fatto provare un tuo paio, e le stava molto bene. Vorrei tanto essere li' ad aiutarti ad indossare il mio regalo per la prima volta, poiche' senza dubbio altre mani verranno in contatto con esso prima che io riesca a vederti di nuovo. Quando ti togli il mio regalo, ricordati di soffiarci dentro prima di metterlo via, perché ha una certa tendenza ad umidificarsi durante l'uso. Pensa a quante volte bacero' il tuo paio durante il prossimo anno. Spero che l'indosserai per me venerdi' notte. Con amore. P.S. L'ultima moda è di girare un poco il bordo, in modo che si veda un poco di pelo...".


1 ... 6 7 8 9 10 11 12 ... 50

 


Puoi eseguire la ricerca nel sito anche tramite Google:

Ricerca personalizzata


© 2000-2024 Frasi.net
Per contattarci o saperne di più sul sito vieni al CENTRO INFORMAZIONI

78 ms 21:24 19 052024 fbotz1