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categoria: Poesie

La Mia Libertà

La mia libertà
è unica espressione
schietta dell'anima
quando plana in volo d'aquila da alta quota
nelle risolutezze,
non malleabile
alle manovre altrui
nel ritmo di quel mio
impervio cuore lindo
che pulsa solo
per la sua coscienza
riflessa nella giustizia
tersa da ogni laidezza.
La mia libertà
respira solo della propria audacia nel esimersi
da torbide acque
ove stolido affogherebbe, consapevolmente reo!
La mia libertà
è un viaggio
senza ritorno
non compreso da molti
oscuro per tanti,
ma è fulgido rogo
e flagello tangibile
quando tende la sua
mano possente
per porre aiuto sicuro
verso la bisognosa torma!
Osteggiami pure
quanto vuoi
con seta di ragno
a degradarmi le orme
della mia irreprensibile identità che ti schiaccia,
oh bel viso di grezzo bronzo
se ti aggrada farlo, ma...
La mia libertà resterà
uno stato di
assoluta autonomia essenzialmente sentita
come diritto,
e come tale garantito
da una precisa
imperterrita volontà
non commerciabile
a un pubblico
diversamente onesto,
nelle loro movenze
nella via del loro
incallito delirio.
Lungi da me
o gabbia del giogo
dell'ombra occulta
a impegolarmi le ali,
o saró rovente spada
a disarmarti
dalle cenciose vesti
che possiedi
da cieco stolto,
t'avvolge predominante
quel reprobo fato
che ingarbugliarmi vorrebbe
e mai t'assicuro
ci riuscirebbe.

©Laura Lapietra

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra mercoledì 22 febbraio 2023

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categoria: Poesie

Radiosa Speme

E mi incammino mero scalzo
nei versi cinerei del tempo
tra le pigre piaghe dei solchi
degli eventi sordi e ostili,
ai riarsi gemiti
in quella ambascia
che m'investe monsonico
nel recinto spinato
prominente di cespugli
di rose assenti
al sorriso della lucente vita
nei miei limiti,
al confine della mia
intrinseca fede
volta alla radiosa speme
di quell'albore che mi veste
di lene intrepidezza
nell'oltrepassare l'acre sentito
del mio lungometraggio,
senza fine ai minuti
del mio irresoluto
destino ricamato
a punto ermellino
sulla pelle di seta del cuore
similare a pioggia di stelle!
Oh cuore mio sei dunque
foce di fiducia nell'avvenire?
Oh caro cuore mio
confidarmi flebile quanto ancor dovrò camminare
per non morire d'emblée
da greve manrovescio,
quando ostile vuol effigermi
sul viso mio riflesso
al propizio astro celeste
senza nebulose che offuschi
a rendermi buona sorte.
Cuor mio terso e impavido
nel cobalto respiro persuaso
da fulgida sterminata fiducia,
sussurrarmi ancora ti prego
quel segreto antico
che ancora e ancora
ti lascia risorgere
da torbide acque
lindo e cheto senza
fronzoli penduli d'incertezze,
a serrarti il sorriso
nella intima pozzanghera
che inghiottire ti vorrebbe!
Ragguagliami inarrestabile
all'invocarti del giorno
e sulle fauci della notte,
affinché di radiosa speme
al sapor di vaniglia
io viva chiara nell'amore
in serbo in grembo alla vita
che a sé mi intreccia,
per non lasciarmi sdrucciolare via
negli arroventati fondali
dai spigolosi enigmi
che inghiottirmi mi vorrebbe,
ed io per sempre ti loderò
come un dio d'oro
originato nel mio petto
unicamente per rendermi
libra nell'essenza d'anima
che designa il mio folklore.

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra giovedì 9 febbraio 2023

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categoria: Poesie

Anno Nuovo Vita Nuova

Anno Nuovo Vita Nuova

Nasce dal grembo dell'esperienza
il mio precetto quest'oggi
nella sua lezione
alle perle di sudore!
Bottino astratto agrodolce
trasmutato in una nuova
giara di saggezza
da adagiare
e custodire
lungo il boulevard
di rose di rovi
del mio sentire
a senso unico!
Mentre spirano
addosso
le vecchie cellule
al sapor di accaduto
che una storia
a suo tempo
ha creato lungo andando
per la mia inesplicabile via
per aggiungerla nel bagaglio della vita di quest'anno
che nel suo addio
mi accarezza l'anima
adiaforo galoppando
mentre mi lascia
incotrastato a passo lento!
Ma che non porterò mai
nel futuro
mescolando quei tralci
della antica vite
colti con mani fertili
coi frutti acerbi che maturi diverranno
al tempo del suo reale,
sotto al ciel propizio
delle opportunità da cogliere
con mani di speranza
affinché il vino vecchio
non si mescoli
col vino nuovo!
Poiché
di acre terra infeconda
è la sua sintesi ormai
nello spartito del passato
della mia anima
che vuol cantar solo
Oro e Argento
da partorire sulla soglia
del nuovo anno
in cui rinasco ritemprandomi
nel suo rigenerante
riproduente volto
dai sui multiformi colori
mentre intingerà
ancora la mia vita
oltre al grigio della cenere
di cui il mio cuor si specchia
nella pozzanghera
del controvertibile
per riflettere brillante
come fiore di loto
nel futuro sognante
di questo nuovo anno
che mi attendete
e che blanda
ammaliata fiduciosa
abbraccio nel rammentare
il vecchio detto dei miei avi
Anno nuovo... Vita nuova!

©Laura Lapietra 30/12/2021

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra giovedì 30 dicembre 2021

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categoria: Poesie

DEDICATA A LEI

Vedo il tuo nome
scritto sui giornali
E le canzoni
mi parlano di te

Io sono sicuro del
sentimento che
provo per te

Per questo
mi sto
mettendo in gioco

Ma non lo farei
se non
fossi sicuro che
tu fai per me.

tu lo sai.

Quando
sono insieme a
te vorrei
che il tempo
si fermasse.

E sento che
anche tu
provi qualcosa per me.

Si respira nell’aria
e non si chiama
amicizia.

Sono stato
chiaro con te

Ma i tuoi silenzi
confondono la mente
rafforzano l’idea.

Perplessa tu sei
Rispondere non sai

Ora vedo nei tuoi
occhi riflessa
l’ombra dell’amore

Questa è la tua risposta
alla mia domanda

E non dire che
non vuoi farmi soffrire

Queste stronzate
raccontale a un altro

Se hai paura di
perdere un’ amico
non ti devi preoccupare
di amici tu ne hai

E non perdi un amico
ma soltanto
uno come me.

Non giocare con
i tuoi sentimenti
ascolta il tuo cuore
lui conosce la strada
per arrivare da me

Se questa è solo una
mia ossessione.
Voglio sentirlo
dalle tue labbra
dalla tua voce.

Allora me ne andrò
non mi vedrai
mai più.

Ma mi vuoi dire
come
tutto questo
sia stata solo
un’illusione

Andrea Marchioni

segnalata da Andrea mercoledì 27 ottobre 2004

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categoria: Poesie

Autunno Meteoropatico

Nel folto grigiore urbano
a sprazzi splendente,
l'astro ameno del giorno
si cela sfumato e corbellante
sui quei volti indifferenti
dei loro convulsi corpi
spediti verso le proprie mete,
mentre placida l'autunno intraprende le sue piroette
sul libeccio che aspira sfociare
in una intensa pioggia
di melanconia da scordare!
Cromie sfumate
si allontanano avvolte
nel silenzio dietro ogni angolo,
mentre foglie brune e gialle
sussurrano il loro stormire
sotto alle mie suola,
le vie come vesti di cenere
si tingono d'ombre
ed errate congetture
che come un veleno
il cuore inerte rende immobile!
Dal parabrezza ahimè
ignava or cerco
il riflesso rarefatto dell'etere,
la metamorfosi che la Terra
dona in tale momento,
ma l'umido asfalto
nel suo abbraccio inerte,
privano i miei occhi
da quel bagliore incantato!
È un'assenza costante,
un'obliterazione implacabile
che mi spacca il cuore,
respiro saviamente riposta
solo nella tua casa, nella tua vita!
Amor che or mi sei lontano...
E così, rimango prigioniera
del tempo irremovibile,
senza poter annusare
il profumo del risveglio
delle dolci caldarroste
dopo l'amplesso dei sensi
dalle più sensuali movenze.
Le strade or si ergono
come celle asfittiche,
in cui l'autunno canta
folate stonate dal crepitio
della malinconica pioggia
da cancellare sulla mia pelle!
Ma le mie pietrificate membra non avvertono la lirica,
mancano i sensi per catturarne l'essenza vibrante...
Eppure là fuori,
la sconfinata bellezza
delle bronzee foglie
che danzano
e danzano in cerchio,
come candide gocce di rugiada,
e l'arcobaleno
dalle tenue tonalità,
rendono magnifico
il mio sguardo di vita o di morte,
in un'arpa che la natura accorda!
Mi sfugge la speranza d'averti,
che come fronde caduche
or siamo amanti scostanti
nel fruscio che si leva
come cantilena
nelle piaghe che risvegliano
il presente nel traffico
dagli assordanti clacson,
ma tra le mura dell'urbanità
che mi imprigiona e avvita,
resto legata a un panorama monotono e opaco,
annusando fragranze
che la mia città frutta,
come un animale assetato
di antichi olezzi che non trovo!
Forse un giorno astratto fuggirò
da questo scuro labirinto,
dalle urla della metropoli
che opprime e confonde,
per vivere l'autunno
con lo sguardo estinto
dalla meteoropatia
sulle spalle di una natura
che implora respiro profondo!
Fuggirò per raggiungerti.
E fino a quel giorno,
mi dedicherò a ricordare
immersa nella caverna dell'urbanità infame
che esiste un mondo
di intervalli e cadenze,
non solo ricamati di nostalgie
e reminiscenze in amarezze,
ma anche di intagli
di sbuffi d'aliti di vita
da cogliere per vitalizzare
quei momenti da lavare
con fiducia nella fede
che in quel giorno che verrà
sarà magione per l'amore,
senza grigiore e senza orpello
a offrire un autunno
senza affanno e senza ombrello!

©Laura Lapietra

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra mercoledì 4 ottobre 2023


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