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poesie

In questa categoria oggi sono state inserite 30 poesie.


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febbraio

nel cuore dell'inverno assaporiamo
l'espressione crescente del fantastico
umore di questa stagione fredda,

la tenua luce della bellezza
nella natura dormiente e il suo
rimbombante silenzio. Con la pioggia

che picchietta sui vetri, battiti che
donano serenità, pace, tranquillità,
giova al nostro spirito meditativo

come un magico benessere di bontà
e di fantasie inesauribile, illusioni
che fanno bene all'anima.

Il nuovo mese è arrivato con la pioggia,
neve, vento, ma le sue ore di luce sono piu lunghe,
e Eolo sembra sussurrare che la vita

ricomincerà a breve nei prati e nei boschi.
Qualche viola è comparsa, negli angoli piu riparati
del giardino, una timida margherita e una sofferente viola

per rallegrare coloro che si amano,
nel giorno di san Valentino, che questo mese
corto e pungente racchiude, in uno dei suoi giorni,

ma se in una notte limpida, potremo guardare il firmamento
in direzione nord, godremo, della visione del
Grande carro dell'orsa maggiore!

Febbraio sarà per tutti gioioso, benedetto e zuccheroso.

DANIELA CESTA

segnalata da DANIELA CESTA venerdì 2 febbraio 2018

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LA QUERCIA

nuda è la quercia, rinsecchita e gelata
la sua ampia chioma è scomparsa
i suoi intricati rami spogli sembrano
cercare aiuto nel cielo, ma non tutte le querce
fanno cadere le loro foglie gialle,
le trattengono anche in inverno, fino a quando
spunteranno i boccioli in primavera
la quercia tiene attaccate a se, le sue vecchie foglie
le ama incondizionatamente, come ama l'umanità,
enzimi luccicanti, che la quercia dona, dalla sua corteccia
amore, energia, potenza di vita, che trasmette
con un abbraccio.

DANIELA CESTA

segnalata da DANIELA CESTA giovedì 1 febbraio 2018

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pensieri invernali

la luce è andata via
e la luna non si vede
le nuvole celano il bell' astro al mio sguardo

il gelo avvolge ogni cosa,
in questo ultimo giorno di gennaio
nel pieno dell'inverno, con i pensieri che volano

il mondo cambia, con il tempo che passa
ci si sente più soli dopo che, le persone amiche
da sempre, sono volate in cielo,

il magico inverno fa ricordare molti istanti, passati,
da dietro i vetri appannati, silenziosamente
le persone andate ritornano nella nostra mente

loro sono nella luce ormai..
incanto, suggestione, di pensieri nebbiosi
ma vivere la magia del nostro tempo

è qualcosa di straordinario, anche con malinconici
paesaggi misteriosi, che circondano il nostro spirito
mentre gli occhi osservano, circostanze e situazioni invernali.

DANIELA CESTA

segnalata da DANIELA CESTA mercoledì 31 gennaio 2018

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LA MIA QUERCIA

la mia quercia dorme sotto la neve
nel freddo e nel gelo, nel silenzio assordante
come anima eterea che aspetta una grazia

ascolta i palpiti che provengono dall'universo
in quel cielo freddo dove i suoi rami si ergono
come braccia che cercano amore

ella ascolta ciò che il cielo dice
quello che le persone non ascoltano
presi solo dalle cose, esteriori dell'umanità

la quercia sembra morta, ma riposa nella solitudine
dell'inverno, nel raccoglimento interiore
di consapevolezza, solo a coloro che, cercano la natura

saggezza e protezione, scaturisce da una quercia
nel gelo del bosco, aspetta una carezza d'amore
in quel tocco magico, dona la sua energia

che arriva diretta dentro di noi, regalandoci
enzimi invisibili e potenti, amo l'essenza del silenzio
anche nel pieno dell'inverno, nel bosco.

DANIELA CESTA

segnalata da DANIELA CESTA venerdì 19 gennaio 2018

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Esecuzione Capitale

Perderò la testa
per Mastro Titta
per uno struggente tramonto
in soffitta.
Vilipeso tra
un sconfitta in trasferta
e il leggendario Gra
questo è un popolo in continuo movimento,
in perenne migrazione;
dal senso civico e la buona educazione
agli alti pascoli della più cupa rassegnazione.
Che di Ottavi monarchi ne ho piene le tasche
come gli spiccioli di questa Fontana
come le ore perse ad una fermata
come a dire “a chi tocca nun se ‘ngrugna”
porgendo l’altra guancia alla vergogna
se solo mandi giù bocconi amari
e ti rimane un filo di voce impigliato nelle mani.
Ce ne sono di escrementi, di voragini, prestanome e cardinali
Neroni che incendiano la rabbia
per questo castello sulla sabbia
chiamato Roma, chiamato Urbe
di lupe e volpi poco furbe
per decidere qualcosa di sensato
senza darsi troppe arie su pe’ l naso.
Non è Pasquino che è tornato.
È solo il canto stupido e spaesato
di chi di quest’eterna Capitale
n’è ancora tutto sommato innamorato.
Ma Lorsignori saran d’accordo
su questo fastidioso Corso degli eventi
che Qui di fulgido e glorioso
sono rimasti solo i monumenti.
Il barcarolo va contro corrente
parla ma non dice niente,
fra le sponde e i ponti sul Biondo incedere
medita che in fin dei conti
ciascuno ha quello che si merita.
“ Bonanotte Popolo”
l’eco finalmente si risente
“ torna a dormì e lassa perde
tutte ste faccenne. Aricordete ora e ancora
che nun ce stà nisuna assoluzione
e che stamo e ce staremo sempre
nell’anno der Signore!”

michele gentile

segnalata da Sara mercoledì 17 gennaio 2018

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