Frasi.Net
       
poesie

Tu sei qui: Frasi.net » frasi » poesie » pagina 757

poesie

In questa categoria oggi sono state inserite 34 poesie.


voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti

LU UATTO RE LA CASA RE CAMPAGNA

poesia in dialetto cilentano
con traduzione ad sensum
LU UATTO RE LA CASA RE CAMPAGNA

Cittu cittu, chiano chiano,
rint’à la casa re lu vualano
e re tutta la ggente re la campagna,
s’accuglia ‘nu uatto cumm’a
uno re casa, o megghio ancora,
nu’ cristiano ca facìa lu’ guardiano.

E iddo uatto uatto, chianu chianu,
arreta a la cascia re lu’ ggrano assettato
aspettava ca’ int’à ‘nu pertuso,
ascìa ‘nu soricio rignuso
ca’ ra tre jiuoinu nun magnava.

Iddo avia fari rint’à la cascia
chianu chianu ‘nu’ pertuso,
ra parte re ‘ngoppa,
sott’a lu cupierchio,
ca si lu facìa ra sotti,
scennia ra vascio
tutto lu’ grano supierchio.

Ma lu sorice ‘ntilligente e furbo,
ch’era nato ra na mamma zoccula,
nunn’avia privista la presenza astuta
re nu’ uatto maimone ca’ già spìava
le sue latrocinie ‘ntinzioni.

Cu’ la zampa re ‘nnanti
lu sorecio agguanta,
lu puverieddo trema
ma iddo già frema,
è chiara assale la sua ‘ntinzione
ch’adda fare calazzione.

Lu sorecio chiangìa.
ma lu uatto nun se ne futtìa,
picchè si lu’ Patrone trovava la cascia rusecata,
iddo, lu uatto, acchiappao ‘na cauciata,
e picché allora nun ‘ngera su sindacato,
putìa esse pure licenziato.

Tomo tomo, uattu uatto,
arape la vocca all’intrasatta,
e mentre lu puverieddo
le vole fa’ cangià ‘ntinzione,
lu uatto già s’è magnato
ddoje cosse, lu fegato e lu purmone.

E che n’ha fatti re li ‘ntistini?
Se le magna rimani a matini:
chesto lu’ fface in tutta fretta
picchè a chiri tiempi
nun ‘ngera ancora la scatuletta…

Catello Nastro

TRADUZIONE

Facendo il restauro di antiche casse di castagno, il legno caratteristico del Cilento, molto duro e resistente, almeno nell’ottanta per cento dei casi, nel bordo superiore, sotto il coperchio, trovavo un buco quasi circolare di cinque o sei centimetri che portava ai bordi i segni dei denti aguzzi del terribile roditore.
In un precedente argomento abbiamo parlato anche del cane. Oggi sono diventati animali da compagnia e mangiano scatolette di carne confezionate e fabbricate apposta per loro ed in vendita oramai i n tutti i supermercati. Allora erano animali da guardia ed il cibo se lo dovevano guadagnare. Gli avanzi di cucina sfamavano anche loro. Il gatto allora, difendeva la casa dai topi. Non esistevano pesticidi e l’unico rimedio, nelle case di campagna, per combattere i roditori erano i gatti, astuti e furbi che li aggredivano silenziosamente e poi li divoravano. L’altro giorno ho visto un gatto scappare alla vista di un topolino. I tempi sono cambiati. La civiltà dei consumi ha cambiato l’uomo, ma anche alcuni animali…
ne "ad sensum"

Catello Nastro - tratto da POESIE CILENTANE

segnalata da Catello Nastro domenica 27 marzo 2011

voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti

il principe e una rana

c'era una volta un re che aveva tre figli il papà di questo re aveva ordinato di filare della canapa . il re intato cercava una sposa per sposarsi ma non le trovava ,ma trovava solo delle rane nei fossi.allora decise di sposare una rana .vengono stabilizzate le nozze e allora vissero felici e contenti.

maria josè lovaglio - tratto da la principessa trasformata in rana

segnalata da maria sabato 26 marzo 2011

stelline voti: 10; popolarità: 0; 0 commenti

italia urrà

Son 150° anni,questo è il tempo che è passato,
da quando qualche eroe l’Italia ha unificato;
son tante le vicende che han mutato il fato,
di certo questo evento deve essere ricordato,
sul colle del Gianicolo, tra viole e ciclamini,
si son sacrificati i prodi garibaldini.
L’Italia in questi tempi è stata esaltata
ma dopo, per inerzia,quasi dimenticata;
però il suo grande popolo è stato coraggioso,
ne è uscito a testa alta e resta ancor glorioso.
Tra fame e carestia, soprusi e grandi guerre,
l’Italia resta sempre la più bella tra le terre.
Bisogna rimembrare però alla brava gente,
c’è tanto da salvare, compreso anche l’ambiente.
E dai mulini a vento da cui siamo partiti,
con la nuova era sulla luna ci han spediti.
Or che il nostro mondo va così veloce,
italiani, non disperdiamo la nostra voce;
proseguiamo nell’essere compatti,
non annulliamo i vecchi patti.
Non ci potrà essere una nuova alleanza
e di soffrire ne abbiamo abbastanza.
Chissà come sarà, il tempo che verrà,
intanto, tutti insieme, gridiamo “Italia urrà!”

martinelli rita

segnalata da rita sabato 26 marzo 2011

stelline voti: 1; popolarità: 0; 0 commenti

Vorrei amarti cosi

Donna, completa,
mela carnale , d’antico desiderio,
peccaminoso.

Ahi, amarti è un sublime viaggio,
con acqua e con stelle,
tra brusche tempeste,
di lenzuola, dai nostri sudori
intrecciati e inumiditi.

Amarti, sarà come un combattimento
d’intensi lampi delle nostre anime,
infuocate, i tuoni, gemiti gentili,
in nostre gole
d’ aria soffocata,
e due corpi
da un solo miele sconfitti.

Bacio dopo bacio,
ripercorro il tuo corpo,
come penitenza lussuriosa,
ritrovandomi nel tuo essere
donna e madre.

I tuoi margini,
i tuoi fiumi,
i tuoi deliziosi villaggi,
minuscoli, di vene e carne,
giù per le gambe,
ad accarezzar le caviglie
tue.

Corre, il peccaminoso
desiderio d’amarti cosi,
piccantemente mia,
corre per i sottili
cammini del sangue,
fino ad essere
e non essere,
che un sol lampo
di passione.
L'azzurro dell'amore

L’alba d’azzurro
arse il cielo,
le rugiade, come colonie
profumarono
i fiori, d’intenso
amore.
Vieni a toccare
il fuoco dell’azzurro istantaneo,
afferra la chiave dell’universo,
prendimi per mano,
e tuffiamoci nell’infinito,
e lasciamo che i suoi petali
si consumino,
di noi.
Altro non vè qui,
che spazio aperto,
di libere virtù,
e tra tanti
azzurri celesti sommersi,
si perdono i nostri occhi,
indovinando i poteri dell’aria,
trasportandoci nell’oblio azzurro.

Antonio de Lieto Vollaro - tratto da 3 raccolta di poesie

segnalata da wolf23 lunedì 21 marzo 2011

stelline voti: 3; popolarità: 0; 0 commenti

Clessidra.

Granelli di sabbia,
fini o grossi,
in antica ampolla,
inesorabilmente,
scivolano
internamente,
su pelle di vetro,
scandendo
il tempo che fu.

Incantati,
restiamo a guardarli,
e mai pensiamo,
che la nostra vita
è ciò che stiamo vedendo
in quei fini istanti,
disperdersi tra tanti.

Vite vissute,
amori perduti
o ritrovati,
storie ripetute
e da meschine azioni
cancellate,o da eroiche
riscritte,
terra su terra,
d'Adamo ed Eva.

Da ignota mano,
è sempre rigirata,
mai dispersi i suoi istanti,
che prigionieri,
sembrano li dentro,
beffa ne fa,
da sempre
la nostra vita.

Antonio de Lieto Vollaro - tratto da 3 raccolta di poesie

segnalata da wolf23 lunedì 21 marzo 2011

Sono presenti 6514 poesie. Pagina 757 di 1303: dalla 3781a posizione alla 3785a.

1303 ... 759 758 757 756 755 754 753 ... 1

 

in tutte le frasiin questa categoria


© 2000-2024 Frasi.net
Per contattarci o saperne di più sul sito vieni al CENTRO INFORMAZIONI

33 ms 07:57 02 052024 fbotz1