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categoria: Poesie

L’eroe al caffè

È stato al fronte, sì, ma col pensiero,
però ti dà le spiegazioni esatte
delle battaglie che non ha mai fatte,
come vi fosse stato per davvero.

Dovresti vedere come combatte
nelle trincee d'Aragno! Che guerriero!
Tre sere fa , per prendere il Montenero,
ha rovesciato il bricco del latte!

Col suo sistema di combattimento
trova ch'è tutto facile: va a Pola,
entra a Trieste e ti bombarda Trento.

Spiana i monti, sfonda, spara, ammazza...
- Per me - borbotta - c'è una strada sola...
E intinge i biscotti nella tazza.

>

Trilussa

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categoria: Poesie

Gia' per l'aula beata a cento intorno


Già per l'aula beata a cento intorno
Dispersi tavolier seggon le dive,
Seggon gli eroi, che dell'Esperia sono
Gloria somma o speranza. Ove di quattro
Un drappel si raccoglie: e dove un altro
Di tre soltanto. Ivi di molti e grandi
Fogli dipinti il tavolier si sparge:
Qui di pochi e di brevi. Altri combatte;
Altri sta sopra a contemplar gli eventi
De la instabil fortuna e i tratti egregi
Del sapere o dell'arte. In fronte a tutti
Grave regna il consiglio: e li circonda
Maestoso silenzio. Erran sul campo
Agevoli ventagli, onde le dame
Cercan ristoro all'agitato spirto
Dopo i miseri casi. Erran sul campo
Lucide tabacchiere. Indi sovente
Un'util rimembranza un pronto avviso
Con le dita si attigne: e spesso volge
I destini del gioco e de la veglia
Un atomo di polve. Ecco sen ugne
La panciuta matrona intorno al labbro
Le calugini adulte: ecco sen ugne
Le nari delicate e un po' di guancia
La sposa giovinetta. In vano il guardo
D'esperto cavalier, che già su lei
Medita nel suo cor future imprese,
Le domina dall'alto i pregi ascosi:
E in van d'un altro, timidetto ancora,
Il pertinace pie' l'estrema punta
Del bel pie' le sospigne. Ella non sente
O non vede o non cura. Entro a que' fogli ,
Ch'ella con man si lieve ordina o turba,
De le pompe muliebri a lei concesse
Or s'agita la sorte. Ivi è raccolto
Il suo cor la sua mente. Amor sorride;
E luogo e tempo a vendicarsi aspetta.

Giuseppe Parini - tratto da Il Giorno. Le odi. Dialogo sopra la nobilta'

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categoria: Poesie

A Silvia

Silvia, rimembri ancora
quel tempo della tua vita mortale,
quando beltà splendea
negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
e tu, lieta e pensosa, il limitare
di gioventù salivi?

Sonavan le quiete
stanze, e le vie dintorno,
al tuo perpetuo canto,
allor che all'opre femminili intenta
sedevi, assai contenta
di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
così menare il giorno.

Io gli studi leggiadri
talor lasciando e le sudate carte,
ove il tempo mio primo
e di me si spendea la miglior parte,
d'in su i veroni del paterno ostello
porgea gli orecchi al suon della tua voce,
ed alla man veloce
che percorrea la faticosa tela.
Mirava il ciel sereno,
le vie dorate e gli orti,
e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Lingua mortal non dice
quel ch'io sentiva in seno.

Che pensieri soavi,
che speranze, che cori, o Silvia mia!
Quale allor ci apparia
la vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
un affetto mi preme
acerbo e sconsolato,
e tornami a doler di mia sventura.
O natura, o natura,
perché non rendi poi
quel che prometti allor? perché di tanto
inganni i figli tuoi?

Tu pria che l'erbe inaridisse il verno,
da chiuso morbo combattuta e vinta,
perivi, o tenerella. E non vedevi
il fior degli anni tuoi;
non ti molceva il core
la dolce lode or delle negre chiome,
or degli sguardi innamorati e schivi;
né teco le compagne ai dì festivi
ragionavan d'amore.

Anche peria tra poco
la speranza mia dolce: agli anni miei
anche negaro i fati
la giovanezza. Ahi come,
come passata sei,
cara compagna dell'età mia nova,
mia lacrimata speme!
Questo è quel mondo? questi
i diletti, l'amor, l'opre, gli eventi
onde cotanto ragionammo insieme?
questa la sorte dell'umane genti?
All'apparir del vero
tu, misera, cadesti: e con la mano
la fredda morte ed una tomba ignuda
mostravi di lontano.

Giacomo Leopardi

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categoria: Poesie

ogni fiamma dentro me è spenta,ogni goccia d'acqua si è asciutta,tirava vento ma adexo c'è un muro che lo blocca,c'erano sorrisi sereni,adesso sono accompagnati da lacrime!è tutto pesante e reggere questo peso mi è difficile,sono fragile.insicuro,non credo inme,cado...cado nel vuoto,nel profondo della mia anima! ho paura di perdermi,di affrontare questa vita che mi fa soltanto combattere,e non sempre riesko a vincere...guardandomi intorno capisco che nella nostra vita agisce il destino...

markino

segnalata da il pensatore della notte giovedì 13 gennaio 2005

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categoria: Poesie

quando tutto sembra perduto ci vuole coraggio per smettere di lottare... ma ci vuole ancora più coraggio per contibìnuare a vivere, a combattere, per guardare la morte negli occhi e dire:"No è ancora troppo presto!!" e ricominciare a vivere cn una voglia pazzesca di farlo... per risolvere i problemi, superare il dolore e le delusioni e per dire alla vita:" sono più forte di te!!!"

Federica - tratto da me

segnalata da Fede martedì 4 dicembre 2007

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categoria: Poesie

Sabbia travestita da cemento

A volte ,ci si sente come intrappolati in una vita che non ci appartiene e purtroppo ,l’unica cosa che ci resta da fare è combattere i demoni interiori ,cercando poi ,nella continua lotta ,di dare un senso a tutto il percorso... Ho cercato e ricercato semi di speranza, ciò che ancora mi lega a questa vita è la parte migliore di me che cresce felice regalandomi un senso di appartenenza. Guardo nei suoi occhi,occhioni grandi e vedo una luce forte, e allora lotto, continuo a lottare cercando poi di sostenermi ... sono sabbia travestita da cemento!

Daniela 83

segnalata da Daniela venerdì 19 luglio 2019

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categoria: Poesie

"Tutto sta cambiando..ricordo che la mia terra era una meraviglia, boschi, fiumi, colline, erano da noi amati e rispettati. Il Creatore della vita, li aveva creati, appunto per essere amati e farli godere ai nostri figli. i visi pallidi non rispettano i bambini, non sanno crescerli nell'amore, non sono capaci ad insegnarli nulla di buono. maltrattano la terra, gli animali, le piante, gli alberi. Fanno tuonare le loro armi per un nonnulla, non riesco a capirli ne a giustificarli, combattono, ingannano, derubano. Ora stanno prendendo la nostra terra! Senza nessun diritto! Noi ci abbiamo vissuto per primi..loro sono arrivati dopo!"

daniela cesta - tratto da dal romanzo ULTIMI RESPIRI DI PRATERIA

segnalata da Daniela cesta giovedì 24 novembre 2011

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categoria: poesie

LA VITA

A volte ci chiediamo cosè la vita?
Perche la viviamo. Perche ci si sta male , perche si combatte,perché?
Dopo arriva un momento che passa in fretta,un momento di felicità, di sorriso ,
E ti da la forza per andare avanti.
Un sguardo di dolcezza e sorriso di un barbone,bastano a volte farti capire,
che tutto quella sofferenza e male che senti battersi su di te
non e più forte di un piccolo dono fato da un barbone.
Non credi a quanta forza ce dentro di te…
Cominci capire perche vivi , perche combatti senza fine,e che un giorno potrai anche tu donare ciò che ti e stato donato da un sconosciuto…
alla fine bastava un piccolo sorriso per darti la ragione e l’importanza della vita…

ANA.B

segnalata da kety sabato 27 ottobre 2007

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categoria: Poesie

QUI TI AMO...

...Qui ti amo e invano l'orizzonte ti nasconde.
Ti sto amando anche tra queste fredde cose.
A volte i miei baci vanno su quelle navi gravi,
che corrono per il mare verso dove non giungono.
Mi vedo già dimenticato come queste vecchie àncore.
I moli sono più tristi quando attacca la sera.

La mia vita s'affatica invano affamata.
Amo ciò che non ho.Tu sei cosi distante.
La mia noia combatte i lenti crepuscoli.
Ma la notte giunge e incomincia a cantarmi.
La luna fa girare la sua pellicola di sogno.
Le stelle più grandi mi gurdano con i tuoi occhi.
E poichè io ti amo, i pini nel vento
vogliono cantare il tuo nome con le loro foglie di filo metallico.

P.Neruda

segnalata da fanny martedì 23 maggio 2006

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categoria: poesie

Io & te

Io & te in un cielo
bellissimo.
Io e te sopra le onde
del mare cullati dai
nostri sentimenti.
Io e te che nascondiamo
in nostri più cari ricordi.
Io e te sulle ali della vita
portati lontani.
Ci hanno separati mio
grande felicino.
Avrei dovuto proteggerti e
invece ti ho lasciato lì...
Potevo combattere per
lasciarti venire con me.
Potevo combattere per
farti vivere...
I tuoi bellissimi occhi
che mi guarderanno per
sempre...
Io & te per
sempre assieme...

Pallastrelli Francesca - tratto da X Oraf...

segnalata da FrauJupiter lunedì 2 giugno 2008

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categoria: Poesie

Qui ti amo.
Negli oscuri pini si districa il vento.
Brilla la luna sulle acque erranti.
Trascorrono giorni uguali che s'inseguono.

La nebbia si scioglie in figure danzanti.
Un gabbiano d'argento si stacca dal tramonto.
A volte una vela. Alte, alte stelle.

O la croce nera di una nave.
Solo.
A volte albeggio, ed è umida persino la mia anima.
Suona, risuona il mare lontano.
Questo è un porto.
Qui ti amo.

Qui ti amo e invano l'orizzonte ti nasconde.
Ti sto amando anche tra queste fredde cose.
A volte i miei baci vanno su quelle navi gravi,
che corrono per il mare verso dove non giungono.
Mi vedo già dimenticato come queste vecchie àncore.
I moli sono più tristi quando attracca la sera.

La mia vita s'affatica invano affamata.
Amo ciò che non ho. Tu sei così distante.
La mia noia combatte con i lenti crepuscoli.
Ma la notte giunge e incomincia a cantarrni.
La luna fa girare la sua pellicola di sogno.

Le stelle più grandi mi guardano con i tuoi occhi.
E poiché io ti amo, i pini nel vento
vogliono cantare il tuo nome con le loro foglie di filo metallico

Pablo Neruda

segnalata da Giulia sabato 29 ottobre 2005

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categoria: poesie

poesie rosa di primvera e il ricordo di un papà

Poesia
Rosa di primavera
Il terreno era incolto
E mancavi tu
Poi fu coltivato e il concime fu messo in più.
Uno stelo è uscito da un terreno,
Era la rosa che si apriva o meno.
Simbolo d’amore e di virtù
Mancavi solo tu.
Poi ti raccolsi per il mio amore,
Ti donai per il mio buon cuore.
Un soffio di vento
Ti fece strappare un petalo
E ti tradì come un mondo intero.
Oh rosa dei campi
Oh rosa del cuor Divino
Mantieni il tuo colore
Fino al levar del mattino.

Poesia
Il ricordo di un papà
Una volta visse un uomo
Che il buon Dio mi donò.
Mi resi conto che era mio padre e lui mi amò.
Tanto amore mi aveva dato,su questo mio cuore ingrato.
Tanta voglia di vivere egli aveva
Con tutte le sofferenze che lo dolevano.
Un giorno quando mi trovai in piena felicità,
Si spezzò un cuore di grandiosità.
Un cuore cessò di battere
E una parte di me cessò con essa.
Il volere Divino lo chiamò
E dalle mie braccia se ne andò.
Ora piango e lo rimpiango
Ma oramai è in paradiso
Dolce e fiero mi manda un sorriso.
Salito alle porte del cielo
I suoi occhi gli si aprirono come un velo.
Il suo cuore vive ancora
Lo ricordo ogni ora
Lo amerò finchè fiato avrò
Perché un giorno lo rivedrò
Questo mio cuore combatte la vita
Perché è dura ma non è finita.

Marco poeta siracusano - tratto da dai suoi brani poetici

segnalata da Marco sabato 27 dicembre 2008

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categoria: Poesie

Donna.

Da ventre tuo,
si nasce,
per cuor tuo,
si combatte,
e si muore.

Prediletta,
gelosi
tutti i padri,
dell'amor tuo,
rassegnati,
in accompagnarti
sposa
d'acquisito figlio.

D'ogni gesto,
parola, azione, sentimento,
musa ispiratrice,
in ogni cuor
tu vivi
in perenne momento.

Moglie in pazienti
quotidianità,
passionale amante,
in focose notti,
tenera madre e saggia
educatrice,
spesso incompresa
e maltrattata,
d'inaudite violenze
vittima indifesa.

Nonostante tutto
immensamente donna,
ovunque donna,
tu sei,
nostra guida,
angelo custode.

Antonio de Lieto Vollaro - tratto da 3 raccolta di poesie

segnalata da wolf23 lunedì 21 marzo 2011

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categoria: poesie

se il mio cuore potesse parlare

Se il mio cuore potesse parlare,
quante cose avrebbe da dire,
ti narrerebbe di passioni profonde, sentimenti sinceri,
perché tu lo sai, egli non sa cosa vuol dire mentire,
non conosce ragione,
non cerca ricchezza,
a lui basta anche solo una languida carezza.
Quello per cui vive, batte e combatte,
è qualcosa che va ben oltre ogni illusione.
Quello che lui cerca e ricerca con forza incessante,
è un sentimento vero, profondo, vibrante,
per cui ogni cosa è disposto a sacrificare,
per quell'irruenta, incontenibile, voglia d'amare.

Voglia d'amare e di essere amato,
ma quante volte è stato ingannato,
deriso, usato, umiliato,
quanto dolore, furore ha provato,
quante volte è stato spezzato,
molte volte l'ho sentito ferito,
ma non l'ho mai visto sconfitto.
In lui non c'è posto per il disprezzo,
non serba rancore, non brama vendetta,
anche se a volte ciò che gli resta è soltanto tanta amarezza.

Tutto questo però non l'ha cambiato, non l'ha inaridito,
è sempre rimasto lo stesso,
anzi ogni volta il suo pulsare si è fatto più intenso,
ed io ho continuato a sentirlo, a seguirlo,
perché è dal mio piccolo cuore che scaturisce ogni mio sentimento,
senza di esso non esiste emozione.
In ogni cosa che penso, che dico o che faccio,
in ogni mio singolo gesto, c'è sempre del mio cuore il riflesso.
Ah, se lo lasciassi fare, ogni cosa lui saprebbe trasformare,
ed ogni mio sogno diverrebbe realtà,
e la realtà un sogno bellissimo da cui nessuno mi potrebbe svegliare.
Ah, se il mio cuore potesse parlare,
le corde melodiose dei tuoi sentimenti saprebbe far risuonare.
Se potessi farti sentire il suono della sua voce che ti sfiora la pelle,
che ti sussurra dolci parole,
come solo lui sa fare, che lui solo può usare.
Quel suo dolce bisbiglio,
come il tenero canto d'un'usignolo al risveglio del giorno
desterebbe il tuo cuore assopito,
ed il loro battito diverrebbe uno solo,
sommesso, profondo,
eppur così forte da far sembrare silenzio tutto ciò che sta intorno.
Così potente da far zittire di colpo,
tutto l'odio, l'invidia, l'arroganza del mondo.
Così penetrante da far risaltare ogni particolare,
tanto che basta un sorriso, uno sguardo per farti sognare.
Ah, se il mio cuore potesse parlare...

Xavier Wheel

segnalata da Renato Volti lunedì 10 agosto 2009

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categoria: Poesie

Ampi spazzi del passato

Quello penso è che voglio fuggire
scansando tutto ciò che mi dà malinconia,
e sulla strada che scorre lunga,lenta e silenziosa,
che attraversa le campagne della mia mente afosa,
si sente l'odore e il calore dell'amaro sangue sudato
nella fatica di combattere in quel glorioso passato
che non si vorrebbe rivivere più in futuro......
semmai un futuro ci sarà......

memmedesimo

segnalata da Daniele domenica 15 marzo 2009

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categoria: Poesie

Angelo Radioso

Angelo Radioso

Brillano
le melanconie vive
in questa sera
dai malesseri
di un cuore trafitto
dai dispiaceri,
e tristi ormai
sono gli effluvi
che ne respira l'anima
ai ricordi del bel tempo,
con te...dolce presenza
dove carezze e sorrisi
sospirati nell'anima,
si mescolavano
tra i silenzi
e le profonde parole
taciute
ma profondamente sentite
nei teneri abbracci
dentro nel cuore
nei desideri che resteranno
lì immobili,
paralizzati,
dove non potranno
mai più realizzarsi
a colpi di battiti di cuore,
quel cuore ora
ormai piangente,
il mio,
in questa livida sera inconsolabile!
E in quei ricordi
che ormai vaganti
nel vento dei sentimenti
aleggiano in questo tempo
che mi investe colpendomi
alle spalle,
gelandomi il respiro!
Morsi nella notte
mi infliggeranno
mentre tenteranno
di approdare
sui terreni fertili
della mia fragilità,
pronta a sprofondare
per non combattere lucida,
ma insistenti e prepotenti
nel porsi soli,
quei morsi di dolore
solo per tentare
di afferrare anche
ormai l'inafferrabile,
i ricordi d'amore
di una figlia, la tua.
Solo per tentare
di riabbracciare
nei segreti profondi
chi,
ormai con un paio d'ali
ha vestito il suo essere,
per esser oltre la terra
della mia vita diventando
Angelo Radioso!
Solo per riabbracciare
chi,
ormai non c'è più,
ma quel flusso d'amore
che ci ha legati,
potente e sconfinato
sigillato nel
profondo dell'essere mio,
vivrà per sempre!
Solo unicamente
per esso,
un ricordo dolce
che ha combattuto
per tutta la sua vita
e tanto amato
la sua famiglia
nel suo meraviglioso
animo radioso
come un angelo
sempre allegro
silenzioso, tanto umile
nelle sue malinconie,
senza far pesare mai
a nessuno le tristezze
dell'anima sua sensibile,
proprio come me!
Nel cielo del mio cuore,
riposerai e sorriderai sempre,
libero dal male
che lentamente ti ha divorato le viscere
e la luce dei tuoi occhi,
e tu in silenzioso
ti spegnevi
nei tuoi sguardi consapevoli
che quel mostro
presto ti avrebbe strappato
dalle mie, dalle nostre braccia
impreparate e impotenti,
ma mai dal mio cuore,
dal nostro cuore.
E io
caro dolce papá ...
Ti avrò sempre dentro
di me e
ti amerò per sempre,
non salutandoti mai
con un addio
ma con un"Arrivederci"
in quella certezza vera
in cui noi
abbiamo salda fede,
che un giorno ritorneremo
a essere nuovamente
insieme per sempre
nel verde giardino della pace, eterno regno celeste
sempre radioso come te.

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra venerdì 29 ottobre 2021

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categoria: Poesie

Clessidra

La clessidra del tempo
vuole ricopre di bianco
il tuo vuoto passare,
ma se combattere vorrai
davvero il mondo,
per l'attimo che fugge…
allora tu scolpirai nel tuo cuore
il sorriso della gloria
e la tua vita sarà
l'immortale bagliore
di un frammento di sale…

Vallant Langosco

segnalata da Vallant Langosco giovedì 14 gennaio 2010

stelline voti: 14; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: poesie

Solitudine

Nessuno ti dirà
mai che sei brava
Nessuno ti regalerà mai
niente
Nessuno ti porterà
al tuo traguardo ma mtteranno
delle banane per farti cadere
Accetta
Continua a soffrire
Ma poi rialzati e
Continua a
combattere

Pallastrelli Francesca

segnalata da Pallastrelli Francesca lunedì 26 maggio 2008

stelline voti: 3; popolarità: 1; 0 commenti

categoria: Poesie

L'arresa

Non ho più la forza ormai....mi sto arrendendo

non ho più parole per combattere

non ho più gesti per farti capire

mi bastava sentire la tua voce

mi bastava avere poche briciole di te

ma non ho più forza....devo arrendermi

davanti a quell'arma che si chiama

un amore finito

MA PERCHE'...DIMMI PERCHE'

il mio cuore non ci vuole ancora credere?

occhiazzurri

segnalata da occhiazzurri domenica 7 maggio 2006

stelline voti: 6; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Fu uno sguardo furtivo,il tuo...
e da lì fui combattuta.
Nei nostri occhi leggemmo il connubio tra una sana malizia e una spregiudicata curiosità.
La reazione fu magnetica,a catena...mossa chissà poi da quale strano raptus di orgogliosa ostentazione.
Ma fu amore, e fu dolore.
Parole forse troppo sciocche per essere pronunciate,nascondevano motivazioni che solo in due si potevano capire,ma si frammentarono in bocconi di lacrime,piene di rimorso quando spezzammo le ali ad un sogno che ci faceva tenere per mano.
Non c'erano stelle nella notte perpetua della mia vita,e le mie braccia toccavano il vuoto nel sonno.
Un tramonto sul mare però,aprì la mia mente, e una sera di fine estate sciolse il nodo di rimpianto della lingua:di nuovo riaprii gli occhi,
la tristezza era ancora mia amica,ma tu eri con me e mi tenevi per mano..

PoisonIvy

segnalata da PoisonIvy mercoledì 30 marzo 2005


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